«Il mio addio è rivolto principalmente, a questo mondo amplificato dalla televisione, abitato da personaggi squallidi che non hanno nulla da dire, che sono brutti, e che godono dell'attenzione spropositata di tutti i media.» Ritratto di un cantastorie
paolofabrizioiacuzzi.it
«Premio Ceppo». paolofabrizioiacuzzi.it(en italiano). Consultado el 9 de abril de 2018.
«Premio Giacosa»(en italiano). Archivado desde el original el 9 de abril de 2018. Consultado el 9 de abril de 2018.
«Erizo de Plata»(en italiano). Archivado desde el original el 25 de abril de 2012. Consultado el 13 de junio de 2010.
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«Stanze di vita quotidiana è il disco che più ho odiato nella mia vita» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 87. ISBN 88-09-02164-9.
«Lo intitolai METROPOLIS perché parlava di città, ma non di città qualunque: Bisanzio, Venezia, Bologna, Milano, ovvero centri e metropoli con una storia e un'alta valenza simbolica.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 110. ISBN 88-09-02164-9.
«Lo intitolai METROPOLIS perché parlava di città, ma non di città qualunque: Bisanzio, Venezia, Bologna, Milano, ovvero centri e metropoli con una storia e un'alta valenza simbolica... storie metropolitane di ordinaria desolazione» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 110-115. ISBN 88-09-02164-9.
«In METROPOLIS c'è anche una canzone non mia, Venezia, scritta da Gian Piero Alloisio su musica del bassista della loro assemblea, Bigi...Presi il testo, lo adattai modificandolo leggermente...» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 114. ISBN 88-09-02164-9.
«Città assurda, città strana / di questo imperatore sposo di puttana, / di plebi smisurate, labirinti ed empietà, / di barbari che forse sanno già la verità, / di filosofi e di eteree, sospesa tra due mondi, e tra due ere...» Bisanzio, Metropolis, 1981.
«Siamo noi umani che gli attribuiamo dei colori, il mare non sa di esistere, il mare semplicemente è.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 112. ISBN 88-09-02164-9.
«Per certi passaggi di Bisanzio mi ispirai anche a Procopio di Cesarea, che aveva scritto Storia segreta, un feroce libello di denuncia dei vizi di corte...» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 112. ISBN 88-09-02164-9.
«Nacque a Pàvana ed è il resoconto di ciò che non fu mai, ovvero un sogno mai avverato» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 119. ISBN 88-09-02164-9.
«Un verso di Isaia... è alla base della canzone omonima.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 121. ISBN 88-09-02164-9.
«...creammo anche per i concerti una band fissa che, con poche ma significative eccezioni, mi accompagna ancora oggi.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 119. ISBN 88-09-02164-9.
«Il 1984 è l'anno del grande concerto in Piazza maggiore. Vent'anni dopo Auschwitz. Arrivarono in tanti, dai Nomadi a Paolo Conte, da Giorgio Gaber a Deborah Kooperman.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 123. ISBN 88-09-02164-9.
«In tutti noi c'è una signora Bovary, che non è madame Bovary, perché non siamo all'altezza.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 123. ISBN 88-09-02164-9.
«Il mio amico Baudelaire, così chiamato perché scriveva poesie ed era più visionario di Sartre, dopo che in Bologna, l'avrei inserito anche in Scirocco... è lui il protagonista, quello lasciato dalla ragazza perché è sposato e non se la sente di separarsi...» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 117. ISBN 88-09-02164-9.
«...perché le buone canzoni difficilmente invecchiano, ma gli arrangiamenti sì. Così, a volte, è bene ripulirli e rimetterci le mani.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 124. ISBN 88-09-02164-9.
«Siccome le canzoni erano quasi tutte provenienti da Due anni dopo e siccome erano trascorsi vent'anni da quel mio secondo disco, pensai che avrei potuto intitolarlo Vent'anni dopo. Poi, optai per Quasi come Dumas..., in omaggio al romanzo Vent'anni dopo, pubblicato dal grande scrittore francese nel 1845.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 124. ISBN 88-09-02164-9.
«Mi piaceva l'idea di due ragazzi che si sfiorano e poi subito si perdono e anche gli inusuali accostamenti di parole.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 136. ISBN 88-09-02164-9.
«... il titolo echeggia Farewell Angelina, la canzone scritta da Bob Dylan per Joan baez, con tanto di citazione interna: "The triangle tingles / and the trumpet plays slow".» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 135. ISBN 88-09-02164-9.
«Il brano d'apertura, Lettera, è dedicata a Bonvi e Victor Sogliani.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 138. ISBN 88-09-02164-9.
«...cambiai perciò molte cose, attualizzandola e personalizzandola, insomma.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 140. ISBN 88-09-02164-9.
«Stelle, canzone d'amore diciamo più universale, dove amore fa rima con stupore, è nata in una di quelle notti in cui resto incantato a guardar il cielo e a domandarmi, banalmente finché si vuole ma in modo del tutto spontaneo e naturale, che cosa ci facciamo noi qui, piccoli piccoli e in fondo al mondo, quando lassù ci sono tali meraviglie.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, pag. 139. ISBN 88-09-02164-9.
«Non ho seguito tutte le fasi di lavorazione, ho semplicemente dato il mio assenso alla Emi affinché lo pubblicasse. La prova che io non c'entro è data da quel terribile errore ortografico in copertina: nel titolo "Un altro giorno è andato", "un altro" è scritto con l'apostrofo. Mi sono indignato assai. Tutto, dalla graficaalla copertina alla scelta delle canzoni, è stato fatto con il mio assenso, ma senza di me.» citado en "Un altro giorno è andato: Francesco Guccini si racconta a Massimo Cotto." Firenze, Giunti, 1999, ISBN 88-09-02164-9.
«[Mollica] Vogliamo parlare di questo Ulisse, che hai scritto denunciando il fatto che hai ‘rubacchiatò qua e là dei versi a Dante, Omero e via dicendo? [Guccini] Dunque, cominciamo dal più antico. Omero, "concavi navi dalle vele nere", poi c'è Dante con "dei remi facemmo ali al folle volo", c'è Foscolo, "la petrosa isola", c'è Kavafis, il poeta greco, nel finale, c'è Jean-Claude Izzo, per alcune impressioni sulla vita marinara e infine c'è un misterioso Alberto Prandi, che tu non conosci ma io conosco benissimo, che è mio cugino e ha scritto diverse poesie proprio sui personaggi dell'Odissea.» Intervista di Vincenzo Mollica per l'uscita di Ritratti, 2004.