Un racconto agiografico medievale, riferisce del trasferimento delle reliquie di san Modesto a Benevento nel 591, con il beneplacito di Gregorio Magno, all'epoca del duca Arechi II (sic) e del vescovo Liniano huius nominis secundo, ossia secondo con questo nome (Acta Sanctorum octobris, vol. I, pp. 326-327, nº 6). Secondo Lanzoni, esistendo un vescovo Liniano II, è stato inserito nella cronotassi beneventana anche un Liniano I, attribuito senza alcun fondamento all'anno 369. Entrambi questi vescovi tuttavia, secondo il medesimo autore, sono sospetti «attesa la qualità del documento donde provengono» (Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, pp. 257-258).
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Il nome di questo vescovo deriverebbe dalla leggendaria Passio Placidi et sociorum, falso storico di Pietro Diacono, nella quale si racconta che il discepolo di san Benedetto, inviato in Sicilia, si fermò a Benevento, accolto dal vescovo Marciano. De Vipera gli assegna l'anno 533. Acta Sanctorum ordinis S. Benedicti, vol. I, Parigi, 1668, p. 59. Pietro Diacono, Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, 2015.