Giuseppe Galasso, Intervista sulla storia di Napoli, a cura di P. A. Allum, Roma-Bari, Laterza, 1978. (Saggi tascabili Laterza, 47), p. 108; dello stesso autore, l'articolo Borboni, l’età dorata che restò una promessa, in Corriere della Sera, 30 novembre 2009. URL consultato il 31 dicembre 2009.
Luigi XIV l'aveva donata a suo nipote Filippo prima d'inviarlo alla conquista della Spagna. Carlo la tramandò poi a suo figlio Ferdinando IV durante la cerimonia in cui lo nominò suo successore come re di Napoli il 6 ottobre 1759. Ferdinando la donò a sua volta all'ammiraglio britannico Horatio Nelson nel 1799, come ringraziamento per la riconquista del regno (Acton, pp. 116 e 460). Harold Acton, I Borboni di Napoli (1734-1825), Firenze, Giunti, 1997, ISBN88-09-21079-4. URL consultato il 10 novembre 2008.
Acton, pp. 72-73; Valsecchi, p. 88: «La morte di Filippo V significava la fine della patria potestas esercitata dalla Spagna sulla corona napoletana. Il regno di Carlo era stato, fino allora, una monarchia ispano-italica: si avvia, da questo momento, a divenire una monarchia italiana». Harold Acton, I Borboni di Napoli (1734-1825), Firenze, Giunti, 1997, ISBN88-09-21079-4. URL consultato il 10 novembre 2008.
Rimase indifferente alla marchesa de la Croix, nobildonna francese introdotta a corte con il compito di sedurlo dal drammaturgo Beaumarchais (Vaca de Osma, pp. 146-150). (ES) José Antonio Vaca de Osma, Carlos III, Madrid, Ediciones Rialp, 1997, ISBN84-321-3141-5. URL consultato l'8 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2015).
Vaca de Osma, p. 81. (ES) José Antonio Vaca de Osma, Carlos III, Madrid, Ediciones Rialp, 1997, ISBN84-321-3141-5. URL consultato l'8 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2015).
Vaca de Osma, p. 221. (ES) José Antonio Vaca de Osma, Carlos III, Madrid, Ediciones Rialp, 1997, ISBN84-321-3141-5. URL consultato l'8 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2015).