«Parlando con il giornalista
Vincenzo Mollica commentò così il suo ritorno nelle case degli italiani: «L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico. Sento che l’adrenalina mi aiuta a stare meglio». Ma, in una successiva intervista al Corriere della Sera, Frizzi ammise di non aver ancora del tutto chiuso i conti con il male contro il quale stava lottando: «Non è ancora finita, lotto come un leone, e se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca scientifica, la stessa ricerca che ora mi sta aiutando». Purtroppo, quella prima ischemia fu un campanello d’allarme. In realtà, Frizzi scoprì presto di avere un tumore al cervello. Dopo mesi, infatti, giunse una emorragia cerebrale che purtroppo si portò via Fabrizio. Dopo la sua morte, Alfonso Signorini rivelò in una puntata di «Matrix»: «Aveva tumori diffusissimi e inoperabili. Sapeva che non aveva scampo. E questo è molto importante da sottolineare, perché quando ha avuto quella ischemia che l’ha portato al ricovero immediato all’ospedale, ad ottobre, dagli esami di questa ischemia è risultato che aveva appunto dei tumori diffusissimi che erano inoperabili». Tutto ciò non fa che aumentare la grandezza di Fabrizio che ha lottato come un leone fino alla fine, pur sapendo la gravità della situazione. Il suo unico sogno era poter crescere la sua bambina.»