Della vita e delle opere di Gherardo Cremonese, traduttore del secolo duodecimo, e di Gherardo da Sabbionetta, astronomo del secolo decimoterzo: notizie raccolte, Baldassarre Boncompagni, Tipografia delle belle arti, piazza Poli n. 91, 1851, p. 74
"A lungo controversa è stata l'attribuzione a G. della paternità di un'opera, nota con il titolo di Theorica planetarum, una sorta di compendio dell'Almagesto volto a illustrare i movimenti delle sfere celesti e quelli della Terra. La Theorica planetarum è stata edita diverse volte nel corso del XV secolo sia singolarmente (cfr. IGI, nn. 4227 s.), sia unita alla Sphaera mundi di Giovanni da Sacrobosco (IGI, nn. 5337-5340, 5342); ed è stata oggetto di studio da parte di Carmody, che ne ha proposto una nuova edizione (Theorica planetarum Gherardi, Berkeley-Los Angeles 1942). Carmody però, sulla scorta di Boncompagni e di Nallino (Il G. Cremonese...) ha attribuito l'opera a Gherardo di Sabbioneta, un astronomo padano vissuto nella seconda metà del XIII secolo, autore di consultazioni astrologiche (iudicia) redatte tra il 1255 e il 1260 (alcuni excerpta di queste, commissionate anche da piccoli feudatari padani quali Buoso da Dovara e Umberto Pallavicino, furono editi da Boncompagni, pp. 74 s., dal manoscritto della Biblioteca apostolica vaticana, Vat. lat. 4083). L'attribuzione a Gherardo da Sabbioneta (ancora riconfermata in Lexikon des Mittelalters, IV, 2, 1989, col. 1436, e nel Gesamtkatalog der Wiegendrucke, IX, 1991, coll. 407 s.) è stata però negata, in favore di G., da Sezgin (IV, p. 45), nonché da Lemay (1978, p. 189), che qualifica la Theorica..., testo base fra l'altro per l'insegnamento dell'astronomia nelle facoltà d'arti nel corso del XIII e XIV secolo, come "original work" di G. da Cremona. Tale attribuzione accolta con maggiore prudenza da altri studiosi (cfr. Federici Vescovini, 1990, che ritiene che l'opera "possa attribuirsi probabilmente a Gherardo da Cremona o a Gherardo unitamente a Giovanni da Siviglia", p. 120) è ancora oggetto di discussione: la paternità di G. per esempio non è accolta da O. Pedersen. Di questo testo dovette anche esistere una versione in catalano conservata un tempo in un codice, ora scomparso, della Biblioteca Fabroniana di Pistoia (cfr. Pernau Espelt, che attribuisce l'opera a Gherardo da Sabbioneta)." in gherardo-da-cremona_(Dizionario-Biografico)