Il 1º dicembre 2007 il Papa ha riaffermato che «le discussioni internazionali sembrano caratterizzate da una logica relativistica che vorrebbe considerare come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull'uomo e la sua dignità, senza dire nulla sulla possibilità di un'etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale. Ciò ha condotto, in realtà, all'imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l'unica vera base delle norme internazionali», con particolare riferimento alle interruzioni di gravidanza e alle politiche di riduzione delle nascite praticate da vari organismi internazionali, come Amnesty International. (Tratto da RaiNewsArchiviato il 3 dicembre 2007 in Internet Archive.)
Il 1º dicembre 2007 il Papa ha riaffermato che «le discussioni internazionali sembrano caratterizzate da una logica relativistica che vorrebbe considerare come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull'uomo e la sua dignità, senza dire nulla sulla possibilità di un'etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale. Ciò ha condotto, in realtà, all'imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l'unica vera base delle norme internazionali», con particolare riferimento alle interruzioni di gravidanza e alle politiche di riduzione delle nascite praticate da vari organismi internazionali, come Amnesty International. (Tratto da RaiNewsArchiviato il 3 dicembre 2007 in Internet Archive.)