Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Adrian (TV series)" in English language version.
Celentano è troppo avvoltolato su sé stesso per immaginare un futuro. Anche se in Adrian ci troviamo nel 2068, anche se un Potere corrotto governa con l'inganno e l'omologazione, anche se l'architettura è quella classica di ogni rappresentazione distopica, il racconto è circolare come un orologio, autoreferenziale: l'orologiaio che salva il mondo. [...] Quanto al prologo live, prima di salvare il mondo, bisognerebbe almeno salvare le apparenze.
L'ansia di rinnovamento stavolta però lo ha fatto cadere in fallo. Voler cambiare a tutti i costi gli ha fatto perdere la sua identità, la sua riconoscibilità, la sua unicità. Si è inflazionato, spero per un errore e non per scelta, con un prodotto tanto strombazzato quanto bocciato ripetutamente dal pubblico. Nonostante abbia coinvolto i pesi massimi della TV di oggi, nonostante abbia ridotto il ruolo dei fumetti e provveduto ad altre modifiche del format originario che è stato un vero flop.
Un racconto fantascientifico con la solita lotta tra il bene/bello e il potere brutto, sporco e cattivo. Nonostante un erotismo esplicito ben disegnato, armoniose corse in bicicletta, echi di Metropolis e di Blade Runner negli sfondi, di tutto quello che succedeva francamente me ne sono infischiato, tanto per citare lui che cita un altro.
Quando si decide di costruire un programma su un proprio lavoro, bisogna essere umili e non presuntuosi e costruirlo in maniera corretta televisivamente, come ha fatto Al Bano e come non ha fatto Celentano.
Molto rumore per nulla, viene da dire dopo Aspettando Adrian, magari poi il pubblico si gode il cartoon (Adrian) che il suo senso ce l'avrà pure, fosse solo per quelle firme che compaiono nei titoli di testa, da Manara a Piovani a Cerami, mentre scorrono i ritratti di un giovane Celentano tutto pettorali e massa magra e di una giovane Claudia Mori con invidiabili glutei al vento.