Communicatio in sacris (English Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Communicatio in sacris" in English language version.

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  • Santus, Cesare (2019). "Introduzione generale". Trasgressioni necessarie : Communicatio in sacris, coesistenza e conflitti tra le comunità cristiane orientali. Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome (in Italian). Rome: Publications de l’École française de Rome. pp. 1–27. doi:10.4000/books.efr.31792. ISBN 978-2-7283-1369-3. S2CID 247150419. Retrieved 2023-02-23. Communicatio in sacris (o in divinis o anche in ritibus) è il termine con cui la Chiesa di Roma ha inteso definire e contestualmente limitare o vietare qualunque genere di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Lo stesso termine è usato, meno frequentemente, anche per il fenomeno inverso. Nel suo Dictionnaire de droit canonique Raoul Naz definisce il primo caso come communicatio in sacris «positiva» e il secondo come «negativa», distinguendo inoltre tra una pratica «attiva e formale», svolta cioè con l'intenzione di rendere un reale culto a Dio, ed una invece puramente «passiva e materiale», fatta solamente per ragioni di convenienza sociale o come manifestazione di buoni costumi tra le due parti13.

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  • See Catechism of the Catholic Church (2nd ed.). Libreria Editrice Vaticana. 2019. Paragraph 1400.
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  • Catholic Church. Second Vatican Council; Pope Paul VI (1964-11-24). Orientalium Ecclesiarum (Conciliar decree) – via Vatican.va.

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