«La lettera del diacono Giovanni a Senario sottolinea che gli accoliti, diversamente dagli esorcisti, hanno la facoltà di portare i sacramenta e di servire i sacerdoti» (Pellegrini, op. cit., p. 530). Vedi il testo nella lettera di Joannes Diaconus, Epistola.., op. cit., in Migne, op. cit., vol. LIX, col. 405: «Acolythi autem exorcistis hoc ordine differunt, quod exorcistis portandi sacramenta, eaque sacerdotibus ministrandi negata potestas est».
Cfr. Duchesne, Liber..., op. cit., vol. I (PDF)., pp. 137 [426 del PDF], citato da Oppenheim, op. cit., p. 198 («Hic fecit sequentes cleros») e 161 [450 del PDF].
beniculturali.it
ricerca.archiviodistatoroma.beniculturali.it
Cfr. Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, op. cit.., URL consultato il 27 gennaio 2021.
cccathedral.org
Cfr. Christ Church Cathedral Hartford, op. cit. (PDF)., pp. 5.13-14.
Cfr. Christ Church Cathedral Hartford, op.cit. (PDF)., p. 8.
San Giustino, martirizzato intorno al 165 o 166, riportava che questo ufficio veniva assegnato ai diaconi, significando che ai suoi tempi non esistevano accoliti (vedi Giustino, op. cit.., § 67, pp. 27-28 del testo in Internet, cfr. Meehan, op. cit.).
confrades.com
Cfr. Stefanini, op. cit.., cap. V.. URL consultato il 27 gennaio 2021.
Cfr. Collectio Canonum Hibernensis, op. cit.., pp. 26-27. I sette gradi degli ecclesiastici sono citati in quest'ordine: ostiario, esorcista, lettore, suddiacono, diacono, sacerdote, vescovo.
Cfr. Mabillon & Germain, op. cit.., pp. XVIII-XIX e PL 78, 937ss.
Le norme non citano esplicitamente l'accolito, ma genericamente il "ministro" e poiché esse parlano degli altri ministri (vescovo, sacerdoti, diacono e lettore) per esclusione si applicano all'accolito istituito. Vedi Conferenza Episcopale Italiana, Principi e norme per la Liturgia..., op. cit.. su Maràn athà, Praenotanda libri liturgici., nn. 190 (introdurre le preci di Lodi e Vespri, se non lo fanno il sacerdote o il diacono), 193 (formulare le intenzioni delle medesime preci), 253 (criterio generale per cui ciascuno si limiti a compiere ciò che è di sua competenza), e 254 (partecipare alle celebrazioni con il popolo), 257 (in generale recitare le preci, se non le recita il sacerdote o il diacono), 258 (in mancanza del sacerdote o del diacono, presiede l'Ufficio, ma non entra in presbiterio, non saluta, né benedice il popolo), 261 (porgere l'incenso al sacerdote che presiede e accompagnarlo nell'incensazione dell'altare ai cantici evangelici di Lodi e Vespri e poi, in mancanza del diacono, incensare il sacerdote e il popolo).
Cfr. Mathewes-Green, op. cit... URL consultato il 1º settembre 2018.
teologiaverona.it
Cfr. Cervato Dario, op. cit. (PDF)., «Nel primo ventennio del Novecento [...] permaneva ancora il Collegio degli Accoliti, la cui scuola fu chiusa sul finire dell'anno scolastico 1924-25 (ivi, p. 134)». URL consultato il 27 gennaio 2021.
Vedi per esempio le disposizioni del Vicariato di Roma, op. cit...
unaparolaalgiorno.it
Moretti & Frascati, op. cit.. URL consultato il 27 gennaio 2021.. Il Moroni, op. cit., p. 59, dice che il nome di "accoliti" fu dato dagli antichi Greci a coloro si dimostrarono fermamente invariabili nelle loro risoluzioni.
San Giustino, martirizzato intorno al 165 o 166, riportava che questo ufficio veniva assegnato ai diaconi, significando che ai suoi tempi non esistevano accoliti (vedi Giustino, op. cit.., § 67, pp. 27-28 del testo in Internet, cfr. Meehan, op. cit.).