Non è chiaro perché Nerone prese questa decisione proprio in questo anno, anche perché le attività di Agrippina negli anni immediatamente precedenti al 59 non sono note. Tendenzialmente, si ritiene che i rapporti fra i due fossero ormai giunti ai ferri corti sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista politico. L'idea, sostenuta da Tacito, che sia stata Poppea ad istigare il matricidio poiché Agrippina si opponeva al suo matrimonio con Nerone è stata rifiutata dalla maggior parte degli storici, poiché Nerone sposò Poppea solo nel 62, tre anni dopo la morte di Agrippina. Cassio Dione individua come istigatore dell'omicidio anche Seneca, ma lo storico risulta nella sua narrativa molto ostile al filosofo (Tacito, Annales, XIV, 1; Cassio Dione, LXI, 12.1-3; Barrett 2002, pp. 214-215; Luke 2013, p. 209 n. 8). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Il resoconto di Tacito dell'incidente in barca per alcune incongruità è stato considerato assurdo e non affidabile da alcuni autori moderni. In particolare, l'espediente del tetto di piombo della cabina della barca che si sarebbe dovuto sfasciare a comando per schiacciare e annegare Agrippina è stato giudicato poco realistico (Dawson 1969, passim; Barrett 2002, p. 221; Drinkwater 2019, p. 180). Alexis Dawson, Whatever Happened to Lady Agrippina?, in The Classical Journal, 1969, pp. 253-267. Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7. John F. Drinkwater, Nero: Emperor and Court, Cambridge University Press, 2018.
Tacito, Annales, XIV, 3-4; Svetonio, Nerone, 34; cfr. Barrett 2002, pp. 286-287 per i dettagli degli ultimi giorni di Agrippina, circa i luoghi e il giorno preciso dell'omicidio, probabilmente la notte del 23 marzo. Non tutti gli studiosi sono convinti della storicità dei primi tentativi di assassinare Agrippina (Luke 2013, p. 209 n. 6). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Tacito, Annales, XIV, 12; Cassio Dione, LXII, 16.2a; Barrett 2002, p. 226; Luke 2013, pp. 220-223, sulla strategia messa in atto dalla corte di Nerone per far passare Agrippina come una minaccia per il benessere dello Stato. Tacito, Annales, libri II-XIV.
Svetonio, Nerone, 34 e 39; la performance tragica di Nerone quale Oreste fu forse intesa per espiare il matricidio e giustificarlo agli occhi del popolo presentando Agrippina sotto una luce colpevole (Luke 2013, p. 214 n. 34; cfr. Drinkwater 2019, p. 291). Svetonio, De Vita Caesarum.
Ara Ubiorum fu più tardi dedotta a colonia sotto il principato di Claudio proprio su richiesta di Agrippina, assumendo il nome di Colonia Claudia Ara Augusta Agrippinensium (Tacito, Annales, XII, 27; Barrett 2002, pp. 130-131). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7.
Tacito tratteggia una scena al limite del comico, in cui, in una parodia del giudizio di Paride, i liberti imperiali sponsorizzano diverse candidate alla mano di Claudio, che alla fine accetta quasi passivamente la scelta finale; si tratta, tuttavia, di una scena certamente inventata dallo storico (Tacito, Annales, XII, 2; Ginsburg 2006, pp. 17-18). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Non è chiaro perché Nerone prese questa decisione proprio in questo anno, anche perché le attività di Agrippina negli anni immediatamente precedenti al 59 non sono note. Tendenzialmente, si ritiene che i rapporti fra i due fossero ormai giunti ai ferri corti sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista politico. L'idea, sostenuta da Tacito, che sia stata Poppea ad istigare il matricidio poiché Agrippina si opponeva al suo matrimonio con Nerone è stata rifiutata dalla maggior parte degli storici, poiché Nerone sposò Poppea solo nel 62, tre anni dopo la morte di Agrippina. Cassio Dione individua come istigatore dell'omicidio anche Seneca, ma lo storico risulta nella sua narrativa molto ostile al filosofo (Tacito, Annales, XIV, 1; Cassio Dione, LXI, 12.1-3; Barrett 2002, pp. 214-215; Luke 2013, p. 209 n. 8). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7. Simon Hornblower, Antony Spawforth, Esther Eidinow, The Oxford Classical Dictionary, OUP Oxford, 2012, ISBN978-0-19-954556-8.
(IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio; Daniel Nony, Caligola, traduzione di C. De Nonno, Collana Profili, Roma, Salerno Editrice, 1988, ISBN978-88-8402-001-7.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, III, 1, che afferma che quando la madre di Agrippina tornò in patria aveva con sé solo due dei suoi figli, Caligola appunto e Livilla, che era nata durante la missione di Germanico; Barrett 2002, p. 34. Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7. Miriam Griffin, Nero: The End of a Dynasty, Routledge, 2002.
Svetonio, Gaio, 24; Cassio Dione, LIX, 22.6; l'accusa di incesto è però assente in autori più vicini ai fatti e dal catalogo dei 'crimini sessuali' di Agrippina in Tacito, pertanto si tratta di voci non verificabili, tanto più che simili accuse avevano una valenza retorica e politica (Tacito, Annales, XIV, 2; Ginsburg 2006, p. 12). Svetonio, De Vita Caesarum.
Svetonio, Galba, 5, secondo cui il comportamento di Agrippina fu talmente sfrontato da oltraggiare Lepida, la madre della defunta moglie di Galba, che sarebbe giunta a schiaffeggiare Agrippina durante un'assemblea di matrone. Svetonio, De Vita Caesarum.
(IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio;
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, XII, 8; sotto Caligola, Seneca fu salvato dall'ira dell'imperatore da una donna, che fece credere al principe che Seneca fosse gravemente malato e ormai prossimo alla morte; questa donna è stata identificata da alcuni come Agrippina stessa, anche se Cassio Dione non fa menzione del suo nome (Cassio Dione, LIX, 19.7-8; Barrett 2002, pp. 77-78). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Tacito, Annales, XIV, 3-4; Svetonio, Nerone, 34; cfr. Barrett 2002, pp. 286-287 per i dettagli degli ultimi giorni di Agrippina, circa i luoghi e il giorno preciso dell'omicidio, probabilmente la notte del 23 marzo. Non tutti gli studiosi sono convinti della storicità dei primi tentativi di assassinare Agrippina (Luke 2013, p. 209 n. 6). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, XIV, 12; Cassio Dione, LXII, 16.2a; Barrett 2002, p. 226; Luke 2013, pp. 220-223, sulla strategia messa in atto dalla corte di Nerone per far passare Agrippina come una minaccia per il benessere dello Stato. Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Svetonio, Nerone, 34 e 39; la performance tragica di Nerone quale Oreste fu forse intesa per espiare il matricidio e giustificarlo agli occhi del popolo presentando Agrippina sotto una luce colpevole (Luke 2013, p. 214 n. 34; cfr. Drinkwater 2019, p. 291). Svetonio, De Vita Caesarum.
Non è chiaro perché Nerone prese questa decisione proprio in questo anno, anche perché le attività di Agrippina negli anni immediatamente precedenti al 59 non sono note. Tendenzialmente, si ritiene che i rapporti fra i due fossero ormai giunti ai ferri corti sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista politico. L'idea, sostenuta da Tacito, che sia stata Poppea ad istigare il matricidio poiché Agrippina si opponeva al suo matrimonio con Nerone è stata rifiutata dalla maggior parte degli storici, poiché Nerone sposò Poppea solo nel 62, tre anni dopo la morte di Agrippina. Cassio Dione individua come istigatore dell'omicidio anche Seneca, ma lo storico risulta nella sua narrativa molto ostile al filosofo (Tacito, Annales, XIV, 1; Cassio Dione, LXI, 12.1-3; Barrett 2002, pp. 214-215; Luke 2013, p. 209 n. 8). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Svetonio, Gaio, 24; Cassio Dione, LIX, 22.6; l'accusa di incesto è però assente in autori più vicini ai fatti e dal catalogo dei 'crimini sessuali' di Agrippina in Tacito, pertanto si tratta di voci non verificabili, tanto più che simili accuse avevano una valenza retorica e politica (Tacito, Annales, XIV, 2; Ginsburg 2006, p. 12). Svetonio, De Vita Caesarum.
Tacito, Annales, XII, 8; sotto Caligola, Seneca fu salvato dall'ira dell'imperatore da una donna, che fece credere al principe che Seneca fosse gravemente malato e ormai prossimo alla morte; questa donna è stata identificata da alcuni come Agrippina stessa, anche se Cassio Dione non fa menzione del suo nome (Cassio Dione, LIX, 19.7-8; Barrett 2002, pp. 77-78). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Tacito, Annales, XIV, 12; Cassio Dione, LXII, 16.2a; Barrett 2002, p. 226; Luke 2013, pp. 220-223, sulla strategia messa in atto dalla corte di Nerone per far passare Agrippina come una minaccia per il benessere dello Stato. Tacito, Annales, libri II-XIV.
Ara Ubiorum fu più tardi dedotta a colonia sotto il principato di Claudio proprio su richiesta di Agrippina, assumendo il nome di Colonia Claudia Ara Augusta Agrippinensium (Tacito, Annales, XII, 27; Barrett 2002, pp. 130-131). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7.
Tacito tratteggia una scena al limite del comico, in cui, in una parodia del giudizio di Paride, i liberti imperiali sponsorizzano diverse candidate alla mano di Claudio, che alla fine accetta quasi passivamente la scelta finale; si tratta, tuttavia, di una scena certamente inventata dallo storico (Tacito, Annales, XII, 2; Ginsburg 2006, pp. 17-18). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Non è chiaro perché Nerone prese questa decisione proprio in questo anno, anche perché le attività di Agrippina negli anni immediatamente precedenti al 59 non sono note. Tendenzialmente, si ritiene che i rapporti fra i due fossero ormai giunti ai ferri corti sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista politico. L'idea, sostenuta da Tacito, che sia stata Poppea ad istigare il matricidio poiché Agrippina si opponeva al suo matrimonio con Nerone è stata rifiutata dalla maggior parte degli storici, poiché Nerone sposò Poppea solo nel 62, tre anni dopo la morte di Agrippina. Cassio Dione individua come istigatore dell'omicidio anche Seneca, ma lo storico risulta nella sua narrativa molto ostile al filosofo (Tacito, Annales, XIV, 1; Cassio Dione, LXI, 12.1-3; Barrett 2002, pp. 214-215; Luke 2013, p. 209 n. 8). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7. Simon Hornblower, Antony Spawforth, Esther Eidinow, The Oxford Classical Dictionary, OUP Oxford, 2012, ISBN978-0-19-954556-8.
(IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio; Daniel Nony, Caligola, traduzione di C. De Nonno, Collana Profili, Roma, Salerno Editrice, 1988, ISBN978-88-8402-001-7.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, III, 1, che afferma che quando la madre di Agrippina tornò in patria aveva con sé solo due dei suoi figli, Caligola appunto e Livilla, che era nata durante la missione di Germanico; Barrett 2002, p. 34. Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio; Anthony A. Barrett, Agrippina: Mother of Nero, Routledge, 2002, ISBN978-1-134-61863-7. Miriam Griffin, Nero: The End of a Dynasty, Routledge, 2002.
Svetonio, Gaio, 24; Cassio Dione, LIX, 22.6; l'accusa di incesto è però assente in autori più vicini ai fatti e dal catalogo dei 'crimini sessuali' di Agrippina in Tacito, pertanto si tratta di voci non verificabili, tanto più che simili accuse avevano una valenza retorica e politica (Tacito, Annales, XIV, 2; Ginsburg 2006, p. 12). Svetonio, De Vita Caesarum.
Svetonio, Galba, 5, secondo cui il comportamento di Agrippina fu talmente sfrontato da oltraggiare Lepida, la madre della defunta moglie di Galba, che sarebbe giunta a schiaffeggiare Agrippina durante un'assemblea di matrone. Svetonio, De Vita Caesarum.
(IT) Vite dei Cesari — traduzione in italiano di Progettovidio;
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, XII, 8; sotto Caligola, Seneca fu salvato dall'ira dell'imperatore da una donna, che fece credere al principe che Seneca fosse gravemente malato e ormai prossimo alla morte; questa donna è stata identificata da alcuni come Agrippina stessa, anche se Cassio Dione non fa menzione del suo nome (Cassio Dione, LIX, 19.7-8; Barrett 2002, pp. 77-78). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Tacito, Annales, XIV, 3-4; Svetonio, Nerone, 34; cfr. Barrett 2002, pp. 286-287 per i dettagli degli ultimi giorni di Agrippina, circa i luoghi e il giorno preciso dell'omicidio, probabilmente la notte del 23 marzo. Non tutti gli studiosi sono convinti della storicità dei primi tentativi di assassinare Agrippina (Luke 2013, p. 209 n. 6). Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Tacito, Annales, XIV, 12; Cassio Dione, LXII, 16.2a; Barrett 2002, p. 226; Luke 2013, pp. 220-223, sulla strategia messa in atto dalla corte di Nerone per far passare Agrippina come una minaccia per il benessere dello Stato. Tacito, Annales, libri II-XIV.
(IT) Annali — traduzione in italiano di Progettovidio;
Svetonio, Nerone, 34 e 39; la performance tragica di Nerone quale Oreste fu forse intesa per espiare il matricidio e giustificarlo agli occhi del popolo presentando Agrippina sotto una luce colpevole (Luke 2013, p. 214 n. 34; cfr. Drinkwater 2019, p. 291). Svetonio, De Vita Caesarum.
Non è chiaro perché Nerone prese questa decisione proprio in questo anno, anche perché le attività di Agrippina negli anni immediatamente precedenti al 59 non sono note. Tendenzialmente, si ritiene che i rapporti fra i due fossero ormai giunti ai ferri corti sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista politico. L'idea, sostenuta da Tacito, che sia stata Poppea ad istigare il matricidio poiché Agrippina si opponeva al suo matrimonio con Nerone è stata rifiutata dalla maggior parte degli storici, poiché Nerone sposò Poppea solo nel 62, tre anni dopo la morte di Agrippina. Cassio Dione individua come istigatore dell'omicidio anche Seneca, ma lo storico risulta nella sua narrativa molto ostile al filosofo (Tacito, Annales, XIV, 1; Cassio Dione, LXI, 12.1-3; Barrett 2002, pp. 214-215; Luke 2013, p. 209 n. 8). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Svetonio, Gaio, 24; Cassio Dione, LIX, 22.6; l'accusa di incesto è però assente in autori più vicini ai fatti e dal catalogo dei 'crimini sessuali' di Agrippina in Tacito, pertanto si tratta di voci non verificabili, tanto più che simili accuse avevano una valenza retorica e politica (Tacito, Annales, XIV, 2; Ginsburg 2006, p. 12). Svetonio, De Vita Caesarum.
Tacito, Annales, XII, 8; sotto Caligola, Seneca fu salvato dall'ira dell'imperatore da una donna, che fece credere al principe che Seneca fosse gravemente malato e ormai prossimo alla morte; questa donna è stata identificata da alcuni come Agrippina stessa, anche se Cassio Dione non fa menzione del suo nome (Cassio Dione, LIX, 19.7-8; Barrett 2002, pp. 77-78). Tacito, Annales, libri II-XIV.
Tacito, Annales, XIV, 12; Cassio Dione, LXII, 16.2a; Barrett 2002, p. 226; Luke 2013, pp. 220-223, sulla strategia messa in atto dalla corte di Nerone per far passare Agrippina come una minaccia per il benessere dello Stato. Tacito, Annales, libri II-XIV.