Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Alessandro Manzoni" in Italian language version.
«L'antipatia degli intransigenti [cattolici reazionari] per lo scrittore lombardo ha una lunga storia, com'è noto, e va della stoccate, nell'anno della morte, della Civiltà Cattolica, ai pareri convergenti di don Bosco e di Davide Albertario...»
«Mi rammento di averlo veduto una sola volta, e ne ricordo la figura. Mia madre, prima di mettermi in collegio, mi condusse a salutarlo; ed egli andò a prendere dei cioccolatini per me. Mi pare ancora di vedere il nonno e l'armadio.»
«Al fanciullo furono imposti i nomi di Alessandro, Francesco, Tommaso, Antonio Il primo nome era quello del padre di Don Pietro, ossia del nonno del Manzoni, allora già morto; il secondo il nome del padrino Don Francesco Arrigoni. Il nome di Tommaso gli fu imposto, senza dubbio, perché la Chiesa il dì 7 marzo festeggia San Tommaso. Antonio era il nome di un cugino canonico in San Nazaro; ma potrebbe pure esser venuto al Manzoni da una madrina Antonietta, intorno alla quale tuttavia, per ora, non sappiamo proprio nulla.»
«Quel giorno recitavo da me la Caduta del Parini; e, uscito poi di stanza, ebbi la notizia che poi il Parini era morto: e fu una delle più forti e dolorose impressioni della mia vita.»
«Ma qualche giorno dopo quel 6 gennaio, egli disse a don Natale Cerioli: "Non si accorge Lei di un decadimento in me? Tutte le idee mi si confondono: non sono più io".»
«…per cui al suo ritorno [a piedi] in casa a Milano [da Brusuglio] si può calcolare che avrà fatto oltre 30 chilometri!… e ciò gli giovava, come dice lui stesso.»
«Solo non amava molto di fare delle nuove conoscenze, colle quali si trovava imbarazzato, o non del tutto libero.»
«Così a chi gli faceva riflettere che nel 1848 Pio IX benedisse l'Italia, [Manzoni] replicò: "Sì, ma poi la mandò a farsi benedire".»
«Nella lettera che scrisse al Briano per rinunciare alla deputazione, il Manzoni fece pure allusione alla sua balbuzie; ad un amico poi che gli domandava perché non avea voluto esser deputato, egli, scherzando, rispondeva: «Poniamo il caso che io volessi parlare e mi volgessi al presidente per domandargli la parola, il presidente dovrebbe rispondermi: — Scusi, onorevole Manzoni, ma a lei la parola io non la posso dare. — » Ho qui solamente toccato di un difetto fisico del Manzoni solamente per mostrare come anche da esso il Manzoni abbia saputo trovar nuovo alimento alle sue inesauribili arguzie.»
«Moncucco, dipendenza di Mirasole nel basso Novarese: trovasi sull'Arbogna: fu signoria dei Manzoni del luogo di Caleotto nel territorio di Lecco.»
«Moncucco, dipendenza di Mirasole nel basso Novarese: trovasi sull'Arbogna: fu signoria dei Manzoni del luogo di Caleotto nel territorio di Lecco.»
«Suo padre don Pietro Antonio nacque al Caleotto, parrocchia di Castello sopra Lecco, nel 1736; suo avo [cioè nonno, n.d.a] don Alessandro nacque precisamente un secolo prima di lui [cioè di Alessandro Manzoni scrittore, n.d.a], ossia nel 1686, al medesimo luogo del Caleotto da Margherita Arrigoni e dal dottor Pietro Antonio, che dalla Valsassina era ivi venuto ad accasarsi.»
«Per studiare Manzoni bisogna prendere in considerazione, oltre alla cultura europea del primo '800, quella dei secoli precedenti, prestando particolare attenzione al cattolicesimo elaborato in Francia da autori seicenteschi come Bossuet, Nicole e Pascal.»
«Dio mira alla salute ultima della coscienza […] Le sofferenze che colpiscono una persona trovano in quest'ottica la loro giustificazione etica: Enrichetta di Francia, che senza le sue sfortune avrebbe peccato d'orgoglio, ha ricevuto grazie ad esse le consolazioni promesse a coloro che piangono. La sventura è stata 'provida' come quella che colpisce l'Ermengarda manzoniana»
«Il romanzo… si inserisce nel percorso generale della ricerca linguistica manzoniana… la realizzazione del modello linguistico fondato sull'uso del fiorentino non vernacolare, in larga parte documentata dalla revisione della Ventisettana»
«Moncucco, dipendenza di Mirasole nel basso Novarese: trovasi sull'Arbogna: fu signoria dei Manzoni del luogo di Caleotto nel territorio di Lecco.»
«Mi rammento di averlo veduto una sola volta, e ne ricordo la figura. Mia madre, prima di mettermi in collegio, mi condusse a salutarlo; ed egli andò a prendere dei cioccolatini per me. Mi pare ancora di vedere il nonno e l'armadio.»
«Il feudo di Moncucco apparteneva ai Manzoni, che lo avevano acquistato dalla Regia Camera di Milano, con l'assenso di Carlo II re di Spagna, fin dal 23 febbraio 1691, per opera di Don Pietro Antonio.»
«Moncucco, dipendenza di Mirasole nel basso Novarese: trovasi sull'Arbogna: fu signoria dei Manzoni del luogo di Caleotto nel territorio di Lecco.»
«Al fanciullo furono imposti i nomi di Alessandro, Francesco, Tommaso, Antonio Il primo nome era quello del padre di Don Pietro, ossia del nonno del Manzoni, allora già morto; il secondo il nome del padrino Don Francesco Arrigoni. Il nome di Tommaso gli fu imposto, senza dubbio, perché la Chiesa il dì 7 marzo festeggia San Tommaso. Antonio era il nome di un cugino canonico in San Nazaro; ma potrebbe pure esser venuto al Manzoni da una madrina Antonietta, intorno alla quale tuttavia, per ora, non sappiamo proprio nulla.»
«Quel giorno recitavo da me la Caduta del Parini; e, uscito poi di stanza, ebbi la notizia che poi il Parini era morto: e fu una delle più forti e dolorose impressioni della mia vita.»
«…il Manzoni evita sempre di discorrere, anche coi congiunti più intimi, sulle cause, o circostanze particolari, che avevano determinato il suo ritorno alla fede; e una volta che il figliastro Stefano Stampa glielo aveva apertamente richiesto, si contentò di rispondere assai vagamente: "È stata la grazia di Dio, mio caro, è stata la grazia di Dio"; e alla stessa domanda della figlia Vittoria, analoga risposta.»
«La voce del poeta si immerge in mezzo al popolo che vive il rito, e nello stesso tempo partecipa, con spirito agonistico, allo scontro sempre in atto tra il bene e il male.»
«Manzoni ha scritto la canzone antinapoleonica Aprile 1814 nel linguaggio (rivoltato) delle illusioni della rimeria napoleonica…»
«Ma qualche giorno dopo quel 6 gennaio, egli disse a don Natale Cerioli: "Non si accorge Lei di un decadimento in me? Tutte le idee mi si confondono: non sono più io".»
«Ho voluto riportare integralmente l'articolo di don A[lbertario], perché questa era purtroppo la posizione del clericalismo ufficiale, come comprovano analoghe prese di posizione, allora, della «Civiltà Cattolica»...»
«Rispetto alle linee generali di quello europeo, il Romanticismo italiano… si distingue per la sua cautela e moderazione[…] Soprattutto nelle sue fasi iniziali, conserva una relativa continuità con aspetti dell'Illuminismo (specie quello lombardo), di cui condivide la ricerca di una letteratura "utile", che collabori al "perfezionamento" della civiltà.»
«…per cui al suo ritorno [a piedi] in casa a Milano [da Brusuglio] si può calcolare che avrà fatto oltre 30 chilometri!… e ciò gli giovava, come dice lui stesso.»
«Vittima di questi traumi, trascorreva giorni e settimane senza far nulla... Con la mente atona e vuota e lo sguardo perduto, spesso dovette temere di precipitare anche lui nel baratro della dissociazione nervosa.»
«Solo non amava molto di fare delle nuove conoscenze, colle quali si trovava imbarazzato, o non del tutto libero.»
«Così a chi gli faceva riflettere che nel 1848 Pio IX benedisse l'Italia, [Manzoni] replicò: "Sì, ma poi la mandò a farsi benedire".»
«Nella lettera che scrisse al Briano per rinunciare alla deputazione, il Manzoni fece pure allusione alla sua balbuzie; ad un amico poi che gli domandava perché non avea voluto esser deputato, egli, scherzando, rispondeva: «Poniamo il caso che io volessi parlare e mi volgessi al presidente per domandargli la parola, il presidente dovrebbe rispondermi: — Scusi, onorevole Manzoni, ma a lei la parola io non la posso dare. — » Ho qui solamente toccato di un difetto fisico del Manzoni solamente per mostrare come anche da esso il Manzoni abbia saputo trovar nuovo alimento alle sue inesauribili arguzie.»
«Suo padre don Pietro Antonio nacque al Caleotto, parrocchia di Castello sopra Lecco, nel 1736; suo avo [cioè nonno, n.d.a] don Alessandro nacque precisamente un secolo prima di lui [cioè di Alessandro Manzoni scrittore, n.d.a], ossia nel 1686, al medesimo luogo del Caleotto da Margherita Arrigoni e dal dottor Pietro Antonio, che dalla Valsassina era ivi venuto ad accasarsi.»
«A chiusura del biennio, riprendendo i contatti con Fauriel nelle tre lettere del 1816, il M[anzoni] sembrava un altro uomo [...] in quella del 25 marzo rievocò i tempi di Meulan, confessando i disturbi nervosi ma anche l'entusiasmo per il lavoro (una tragedia dedicata a lui, "son meilleur ami").»
«Il lavoro sul Carmagnola durò fino al settembre 1819. Mentre lo scriveva il M[anzoni] compose la Pentecoste, iniziata nel giugno 1817 e sospesa alla definizione di 10 strofe, poi rifiutate. Nel 1818 il Carmagnola fu a sua volta sospeso, uscendo poi, per cura di E[rmes] Visconti, all’inizio del 1820, mentre il M[anzoni] si trovava a Parigi.»
«Proprio nel momento che lo scrittore prende consapevolezza dell'io scompare in una poesia del noi per virtù di una riduzione o mortificazione sublimatrice dell'esperienza personale che… postula un ordine misterioso, un vincolo di comunione tra gli uomini e le cose…»
«Per studiare Manzoni bisogna prendere in considerazione, oltre alla cultura europea del primo '800, quella dei secoli precedenti, prestando particolare attenzione al cattolicesimo elaborato in Francia da autori seicenteschi come Bossuet, Nicole e Pascal.»
«Dio mira alla salute ultima della coscienza […] Le sofferenze che colpiscono una persona trovano in quest'ottica la loro giustificazione etica: Enrichetta di Francia, che senza le sue sfortune avrebbe peccato d'orgoglio, ha ricevuto grazie ad esse le consolazioni promesse a coloro che piangono. La sventura è stata 'provida' come quella che colpisce l'Ermengarda manzoniana»
«Il romanzo… si inserisce nel percorso generale della ricerca linguistica manzoniana… la realizzazione del modello linguistico fondato sull'uso del fiorentino non vernacolare, in larga parte documentata dalla revisione della Ventisettana»
«A chiusura del biennio, riprendendo i contatti con Fauriel nelle tre lettere del 1816, il M[anzoni] sembrava un altro uomo [...] in quella del 25 marzo rievocò i tempi di Meulan, confessando i disturbi nervosi ma anche l'entusiasmo per il lavoro (una tragedia dedicata a lui, "son meilleur ami").»
«Il lavoro sul Carmagnola durò fino al settembre 1819. Mentre lo scriveva il M[anzoni] compose la Pentecoste, iniziata nel giugno 1817 e sospesa alla definizione di 10 strofe, poi rifiutate. Nel 1818 il Carmagnola fu a sua volta sospeso, uscendo poi, per cura di E[rmes] Visconti, all’inizio del 1820, mentre il M[anzoni] si trovava a Parigi.»
«Proprio nel momento che lo scrittore prende consapevolezza dell'io scompare in una poesia del noi per virtù di una riduzione o mortificazione sublimatrice dell'esperienza personale che… postula un ordine misterioso, un vincolo di comunione tra gli uomini e le cose…»
«Per studiare Manzoni bisogna prendere in considerazione, oltre alla cultura europea del primo '800, quella dei secoli precedenti, prestando particolare attenzione al cattolicesimo elaborato in Francia da autori seicenteschi come Bossuet, Nicole e Pascal.»
«Dio mira alla salute ultima della coscienza […] Le sofferenze che colpiscono una persona trovano in quest'ottica la loro giustificazione etica: Enrichetta di Francia, che senza le sue sfortune avrebbe peccato d'orgoglio, ha ricevuto grazie ad esse le consolazioni promesse a coloro che piangono. La sventura è stata 'provida' come quella che colpisce l'Ermengarda manzoniana»
«Il romanzo… si inserisce nel percorso generale della ricerca linguistica manzoniana… la realizzazione del modello linguistico fondato sull'uso del fiorentino non vernacolare, in larga parte documentata dalla revisione della Ventisettana»