Libretto: Cesare in Egitto/Drama/Da rappresentarsi nel Regio-Ducal Teatro/di Milano./Sotto il Clementissimo Patrocinio/della/Sacra Real Maestà/di/Carlo/Emanuele/Re di Sardegna, [...], Milano, Malatesta, Carnevale 1735 (accessibile gratuitamente online presso Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.).
braidense.it
urfm.braidense.it
Nonostante l'impresario Angelo Carasale gli avesse messo l'ufficiale giudiziario alle calcagna, Leo non riuscì ad ultimare in tempo la composizione della nuova versione del Demetrio e si dovette quindi fare ricorso ad altri musicisti. L'attribuzione della musica è conforme alle indicazioni contenute a pag. 8 del libretto originale pubblicato a Napoli presso Francesco Ricciardo nel 1738 (accessibile gratuitamente online presso Biblioteca Nazionale Braidense (PDF).); i nominativi dei compositori delle musiche del secondo atto sono quelli riportati da Gherardo Casaglia nell'Almanacco di Amadeusonline. Si veda comunque in proposito la voce su Leo curata da Luisa Cosi sul Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, volume 64, 2005 (Leo, Leonardo de.).
Secondo Burney (p. 448) si trattava di un pasticcio con musiche tratte principalmente da L'olimpiade di Pergolesi, nonché da Domenico Scarlatti, Leo e Lampugnani. Sempre secondo Burney l'opera fu data in prima il 20 aprile del 1742. L'aria attribuita erroneamente da Burney a Domenico Scarlatti ed eseguita da Amorevoli era "Immagini dolenti" e risulta tratta in effetti dall'opera Arminio in Germania composta dall'ultimo rampollo della famiglia Scarlatti, Giuseppe (cfr: Catalogo nazionale dei manoscritti musicali redatti fino al 1900 - Biblioteca Nazionale Braidense.), alla prima rappresentazione della quale Amorevoli aveva partecipato a Firenze meno di un anno prima (cfr. supra). L'aria ripubblicata in epoca moderna da Marco Algeri ( Altervista (PDF).), sia pure con un erroneo riferimento temporale al 1745, è attribuita al personaggio di Megacle.
francescoalgeri.altervista.org
Secondo Burney (p. 448) si trattava di un pasticcio con musiche tratte principalmente da L'olimpiade di Pergolesi, nonché da Domenico Scarlatti, Leo e Lampugnani. Sempre secondo Burney l'opera fu data in prima il 20 aprile del 1742. L'aria attribuita erroneamente da Burney a Domenico Scarlatti ed eseguita da Amorevoli era "Immagini dolenti" e risulta tratta in effetti dall'opera Arminio in Germania composta dall'ultimo rampollo della famiglia Scarlatti, Giuseppe (cfr: Catalogo nazionale dei manoscritti musicali redatti fino al 1900 - Biblioteca Nazionale Braidense.), alla prima rappresentazione della quale Amorevoli aveva partecipato a Firenze meno di un anno prima (cfr. supra). L'aria ripubblicata in epoca moderna da Marco Algeri ( Altervista (PDF).), sia pure con un erroneo riferimento temporale al 1745, è attribuita al personaggio di Megacle.
Secondo il racconto fatto da Horace Walpole nella sua corrispondenza, peraltro in tempi molto ravvicinati a quelli dell'accadimento (citato da Sarah Yuill McCleave, Dance in Handel's London Operas., Rochester, Rochester University Press, 2013, p. 224, nota n. 23), la nuova opera era stata scritta da Pescetti. Secondo Burney, invece, che riporta anche la data precisa della prima (p. 447), si trattava di un pasticcio. L'opera non è censita tra quelle di Pescetti da Frederick Petty nella sua voce sul compositore nel New Grove Dictionary of Opera (III, p. 977).
imslp.org
La partecipazione di Amorevoli a quest'opera è attestata da Highfill. Una delle arie eseguite da Amorevoli, "Tergi le belle lagrime", fu inserita nella collezione stampata all'epoca da Walsh a Londra (The favourite songs in the Opera call'd Penelope, Compos'd by Sig.r Galuppi, p. 14, accessibile online presso IMSPL.). Il testo dell'aria fa pensare che il personaggio interpretato potesse essere quello di Ulisse.
sebina.it
polovea.sebina.it
Secondo il libretto catalogato. dal Polo SBN di Venezia, peraltro, l'opera fu probabilmente rappresentata al Teatro Dolfin di Treviso nel 1730.
Una prima edizione dell'opera risulta essere stata rappresentata il carnevale dell'anno precedente nel Teatro da San Sebastiano di Livorno; copia di libretto a stampa edito a Lucca è custodito presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; non sono però riportati i primi interpreti. Nell'autunno dello stesso anno 1735 l'opera fu poi anche rappresentata a Venezia, al Teatro San Giovanni Grisostomo, evidentemente con modifiche, in quanto all'Amorevoli risulta affidato il ruolo precedentemente sopranile di Tolomeo (cfr. libretto: Cesare in Egitto, dramma per musica da rappresentarsi nel famosissimo Teatro Grimani di S. Gio. Crisostomo l'autunno dell'anno 1735, dedicato a sua eccellenza il sig. Luiggi del S. R. Imp. conte di Salbourg [...], Venezia, Rossetti, 1735; accessibile gratuitamente online presso il Polo SBN Venezia.).
Libretto: Demetrio, dramma per musica da rappresentarsi nel Nuovo Teatro in Padova per la solita Fiera di giugno 1752, Padova, Conzatti, 1752 (cfr: Polo SBN Venezia.
treccani.it
Nonostante l'impresario Angelo Carasale gli avesse messo l'ufficiale giudiziario alle calcagna, Leo non riuscì ad ultimare in tempo la composizione della nuova versione del Demetrio e si dovette quindi fare ricorso ad altri musicisti. L'attribuzione della musica è conforme alle indicazioni contenute a pag. 8 del libretto originale pubblicato a Napoli presso Francesco Ricciardo nel 1738 (accessibile gratuitamente online presso Biblioteca Nazionale Braidense (PDF).); i nominativi dei compositori delle musiche del secondo atto sono quelli riportati da Gherardo Casaglia nell'Almanacco di Amadeusonline. Si veda comunque in proposito la voce su Leo curata da Luisa Cosi sul Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, volume 64, 2005 (Leo, Leonardo de.).
Libretto originale: Amore Insuperabile, Festa per Musica, Cantata all'occasione delle felicissime Nozze del Serenissimo Real Principe Luigi Delfino di Francia, colla Serenissima Giuseppa Delfina di Francia, Principessa Reale di Polonia &c., Dresda, Stössel, 1747 (accessibile gratuitamente online presso VD18.).
web.archive.org
Libretto originale, riprodotto in Progetto Metastasio (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Probabilmente 26 dicembre 1748; l' Almanacco di Amadeusonline (consultato il 16 ottobre 2010) (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015). sostiene la data del 26 dicembre 1749, ma essa è incongruente con l'attribuzione dell'opera alla stagione di carnevale dello stesso anno, presente nel libretto (stampato nel 1748), e poi con i successivi impegni sassoni del cantante
A differenza di quanto riportato dal libretto, secondo l' Almanacco di Amadeusonline (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015). si tratterebbe di un pasticcio con musiche di Hasse; la tesi che l'intervento di Lampugnani sarebbe solo parziale, è accreditata anche dal Grove Dictionary (Michael F. Robinson e Fabiola Maffei, Lampugnani, Giovanni Battista, II. p. 1092)