«Ivi tre Maroniti, Vittorio Scialac, Abramo Echellense e Fausto Nairone, furono da’ romani pontefici mantenuti e premiati, perché tenessero scuola di lingue orientali; e tutti corrisposero a1 benefizii di cui vedeansi onorati, col pubblicare più dotte opere, fra le quali abbiamo de’ due primi le Gramatiche della lingua arabica e della siriaca». Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana (Tiraboschi), Tomo VIII/Libro III/Capo II (Wikisource).