Hart, p. 91; peraltro gli Stati Uniti consegnarono a Londra tre decodificatori Magic per l'interpretazione del codice Purple, ma nessuno venne assegnato a Pearl Harbor. Nonostante l'aggressività giapponese, gli anglo-americani ritenevano ancora la Germania il nemico principale, in: Smith, p. 27. Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 2009, ISBN978-88-04-42151-1. Carl Smith, Tora, tora, tora - Il giorno del disonore, Milano, RBA Italia, 2009, ISBN non esistente.
La marea sarebbe stata inoltre favorevole ad un ipotetico tentativo di sbarco, piano che venne però scartato dai comandi nipponici a causa della carenza di trasporti truppe e per il timore di essere scoperti in caso di impiego di una grande flotta di invasione; Hart, p. 295. Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 2009, ISBN978-88-04-42151-1.
La flotta del pacifico avrebbe potuto scongiurare l'effetto "Taranto" dotando le sue unità più grandi di reti di protezione - e questa eventualità preoccupava i giapponesi - ma l'ammiraglio Kimmel, comandante in capo della flotta, era giunto alla conclusione (condivisa dal Dipartimento della Marina), che le ingombranti reti allora disponibili avrebbero costituito un troppo grande impaccio alla rapidità dei movimenti delle navi e al traffico delle lance. Vedi: Hart, p. 295. Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 2009, ISBN978-88-04-42151-1.
(EN) Full Pearl Harbor casualty list, su usswestvirginia.org. URL consultato il 17 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2017).
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(EN) World War II Internment in Hawai'i, su hawaiiinternment.org, Education through Cultural & Historical Organizations. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).
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