Attentato di via Rasella (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Attentato di via Rasella" in Italian language version.

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ilfattoquotidiano.it

ilgiornale.it

ilmanifesto.it

  • Mario Fiorentini, intervista a cura di Fabrizio Rostelli, Mario Fiorentini, le memorie, in il manifesto, 4 novembre 2017. Le parole «C'era una cellula di operai comunisti» figurano nell'intervista pubblicata on line, ma mancano nella versione cartacea dello stesso articolo (cfr. "Alias", supplemento del "manifesto", 4 novembre 2017, p. 7).

ilponterivista.com

istorecovda.it

italia-resistenza.it

  • Nella relazione sulle attività del Fronte militare clandestino redatta dal generale Mario Girotti, datata 21 febbraio 1945, si evidenzia la contrarietà del Fronte agli attentati nel centro urbano e si biasima quello di via Rasella: «il centro militare decise di adottare e fare adottare nell'interno della città un contegno tendente a risparmiare Roma, i suoi abitanti ed i suoi monumenti da rappresaglie tedesche in grande stile. [...] L'inconsulta reazione provocata da elementi irresponsabili che, per poche perdite inflitte ai tedeschi in via Rasella, causò l'eccidio delle Fosse ardeatine, sta a comprovare la ragionevolezza della decisione presa dal centro militare». Cfr. Consuntivo attività Reparto Fronte Clandestino, in Giorgio Rochat, Una relazione ufficiale sui militari nella resistenza romana (PDF). (PDF), in Il movimento di liberazione in Italia, 1969, n. 96, pp. 88-95: 89.

lagazzettadelmezzogiorno.it

larchivio.com

libero.it

digilander.libero.it

loc.gov

pressreader.com

radioradicale.it

  • Filmato video Leo Solari, Intervento alla presentazione del saggio di Alberto ed Elisa Benzoni, Radio Radicale, 30 aprile 1999, a 49 min 07 s. URL consultato il 12 gennaio 2018.
    «[...] Non era neppure immaginabile che un'azione come quella di via Rasella non trovasse una risposta terribile. Assurdo. È incredibile che si siano susseguite versioni con le quali si pretende di non aver pensato che potesse esserci una rappresaglia. La guerra durava da cinque anni, si sapeva quali erano le feroci regole che valevano nei territori dove era in atto la guerriglia. Le avevamo applicate noi italiani, noi stessi, in Jugoslavia, non di rado con estrema durezza perché il rapporto di uno a dieci è stato applicato sistematicamente in territori occupati da noi. Per non parlare poi delle selvagge rappresaglie da noi compiute in Libia e in Etiopia. Non ci si poteva attendere che i tedeschi si dimostrassero più moderati di noi. Penso che non abbia senso negare l'esistenza di una consapevolezza dell'inevitabilità di una reazione all'attentato. Si vorrebbe attribuire ai promotori e agli autori dell'attentato un eccezionale grado di sprovvedutezza, che certamente non era concepibile in uomini come loro, alcuni dei quali ben informati sulle regole seguite dagli eserciti di occupazione nella lotta contro i partigiani. E non ha senso negare questa consapevolezza anche perché la logica [...] della lotta partigiana implica la previsione della rappresaglia. Senza l'accettazione di quella prospettiva l'azione partigiana non può esistere»

repubblica.it

ricerca.repubblica.it

  • Lo scrittore Giorgio Rossi scrive che all'azione partecipò anche lo zio di sua moglie, Antonio Rezza detto Tonino o Toto, caduto come Silvio Serra combattendo contro i tedeschi nella battaglia di Alfonsine del marzo-aprile 1945. Secondo Rossi, Rezza sarebbe stato un esponente dell'ala rivoluzionaria del PCI che faceva capo a Pietro Secchia e sarebbe stato ucciso non in battaglia dai tedeschi bensì per mano comunista nell'ambito di una resa dei conti interna al partito. Cfr. Giorgio Rossi, Alla ricerca di Antonio, Torino, Einaudi, 1993, nonché la recensione di Nello Ajello, Un eroe plebeo, in La Repubblica, 5 novembre 1993. URL consultato il 6 dicembre 2020. Rosario Bentivegna negò sempre la partecipazione di Antonio Rezza all'attentato del 23 marzo 1944. Cfr. per esempio Bentivegna 2011, pp. 393-4. Ranzato 2019, p. 375, identifica invece proprio in Rezza l'"Antonio" menzionato nel diario di Calamandrei tra i partecipanti all'attentato. Sempre Ranzato 2019, p. 607, definisce «assai poco convincenti» gli argomenti a supporto della tesi del complotto in merito alla morte di Rezza, e aggiunge (p. 608, nota 123): «Non si capisce tuttavia perché per confutare questa tesi Rosario Bentivegna abbia ostinatamente negato la presenza di Rezza in via Rasella [...] pur sapendo che il diario di Calamandrei ricorda "Antonio" nel gruppo degli attentatori. Nel GAP centrale e intorno ad esso con quel nome vi erano solo Antonio Rezza e Antonio Cicalini, la cui presenza in via Rasella [...] è improponibile». Capponi 2009, pp. 206-8, menziona un tale Tonino Frezza in relazione a un'azione gappista contro un autocarro tedesco eseguita l'8 marzo nei pressi del Colosseo. Ranzato 2019, p. 366, nota 57, osserva che «il citato Tonino Frezza non risulta tra i gappisti in nessun altro scritto» e ritiene «molto probabile allora che si trattasse di Antonio Rezza, a cui anche Calamandrei fa riferimento in diverse pagine del suo diario chiamandolo Antonio o Tonino». Rosario Bentivegna, Senza fare di necessità virtù. Memorie di un antifascista, con Michela Ponzani, Torino, Einaudi, 2011, ISBN 978-88-06-20690-1. Gabriele Ranzato, La liberazione di Roma. Alleati e Resistenza (8 settembre 1943 - 4 giugno 1944), Bari-Roma, Laterza, 2019, ISBN 8858127986. Gabriele Ranzato, La liberazione di Roma. Alleati e Resistenza (8 settembre 1943 - 4 giugno 1944), Bari-Roma, Laterza, 2019, ISBN 8858127986. Carla Capponi, Con cuore di donna. Il Ventennio, la Resistenza a Roma, via Rasella: i ricordi di una protagonista, Milano, Il Saggiatore, 2009 [2000], ISBN 88-565-0124-4. Gabriele Ranzato, La liberazione di Roma. Alleati e Resistenza (8 settembre 1943 - 4 giugno 1944), Bari-Roma, Laterza, 2019, ISBN 8858127986.

repubblica.it

scribd.com

stampaclandestina.it

  • Colonna di carnefici tedeschi attaccata in via Rasella (PDF), in l'Unità, 30 marzo 1944, edizione romana, n. 8, p. 1.
  • Agire subito (PDF), in l'Unità (edizione romana), 26 ottobre 1943, p. 2.
  • Due parole ad un soldato tedesco (PDF), in il partigiano, n. 2, 9 febbraio 1944, p. 2. L'articolo si rivolge idealmente a un soldato tedesco: «anche in Italia la cosa più abbietta e più vile, la fucilazione degli ostaggi, tu la stai effettuando su larga scala»; dunque lo ammonisce: «contro la tua misura di dieci ostaggi per ogni tedesco cento saranno i tedeschi uccisi per ogni ostaggio. Fai il conto».

storiaxxisecolo.it

  • Insieme ai nove fucilati Kappler fece figurare anche un decimo, morto invece a via Tasso per le torture, cosicché fu annunciata la fucilazione di cinque «comunisti» e cinque «badogliani». Cfr. Cronologia della Resistenza romana, gennaio 1944.; Klinkhammer 1997, p. 10. Lutz Klinkhammer, Stragi naziste in Italia. La guerra contro i civili (1943-44), Roma, Donzelli Editore, 1997, ISBN 88-7989-339-4.
  • Maria Teresa Regard, La mia vita di parte., intervista a cura di Alessandro Portelli, 20 aprile 1998, consultabile sul sito dell'ANPI di Roma e riprodotta in Regard 2010, p. 115 e ss. Maria Teresa Regard, Autobiografia 1924-2000. Testimonianze e ricordi, in L'Annale Irsifar, Milano, FrancoAngeli, 2010, ISBN 8856821486.

straginazifasciste.it

  • Scheda. sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia.
  • Scheda. sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia.
  • Scheda. sull'Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia.

terzotriennio.blogspot.it

treccani.it

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unibo.it

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archiviostorico.unita.it

  • Il processo Kappler (PDF)[collegamento interrotto], 13 giugno 1948.

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