Per una ricostruzione della complessa storia editoriale del Barbanera e dei passaggi di proprietà tra i vari tipografi folignati si veda Gabriele Brinci, I lunari e gli almanacchi di Foligno, Grafiche C. M. F., Foligno, 2002, p. 47. La nota in parte contraddice l'affermazione di Attilio Mazza, in D'Annunzio e l'occulto, ed. Studio Tesi, 1995, p. 29, nota 107 che indica il 1912 come data di acquisizione della testata dai Campitelli e cita Pasquini chiamandolo erroneamente Ettore.