Battaglia di Giarabub (Italian Wikipedia)

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casasantamaria.it

  • casasantamaria.it, «Giarabub si trova molto internata nel deserto, in una valle sotto il livello del mare e vicino ai confini con l’Egitto. È circondata da catene, coste e colline, seguite da grossi mucchi di sabbia. Questo per noi era di enorme vantaggio perché gli automezzi non potevano entrare, rimanevano insabbiati. Quando arrivammo, trovammo un villaggio di arabi, con donne e bambini.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Nei primi tempi andava benino, ma poi i nostri furono messi in ritirata dal nemico, molto più forte e bene equipaggiato che occupò le nostre postazioni di Badia e Tobruch dove partivano i nostri rifornimenti. Per via terra era impossibile farli arrivare. La situazione peggiorava sempre di più. Incominciarono a rifornirci per via aerea, ma il cerchio sempre più si restringeva. Un giorno l’aereo che sorvolava la nostra zona per portarci un po’ di viveri e munizioni, rimase abbattuto mentre stava scaricando.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «La fame si faceva sentire ogni giorno di più. Arrivò un aereo a portare un po’ di viveri. Li buttò dall’aria per non rimanere abbattuto. Ma prima demmo da mangiare alle persone del villaggio, soprattutto donne e bambini e quello che restava era per noi.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Portavamo quei camion vecchi utilizzati nella prima guerra mondiale che se si spegnevano dovevamo scendere e girare la manovella. Ed era morte certa. Non solo, era molto rumorosi. Partivamo di notte per non farci vedere, ma il rumore arrivava al nemico molto prima di noi. Non era facile attraversare il deserto con questi mezzi.»
    «Un giorno, mentre i nostri erano sul posto, furono avvistati dal nemico e subito iniziò la battaglia. Loro erano più forti e i nostri furono costretti alla ritirata. Il nemico occupò la nostra postazione.»
    . Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Loro continuavano a sparare ai nostri che erano nella piazzaforte. Erano già due giorni e due notti che tiravano proiettili con i loro camion, superiori ai nostri. Posso dire che non era un fuoco accelerato, ma un fuoco d’assedio. Ogni tre, quattro minuti mandavano una scarica di cinque proiettili. Nella piazzaforte i rifugi erano molto sicuri e anche in questo lungo assedio non ci fu neanche un ferito. Alcuni proiettili neanche esplodevano, scivolavano in mezzo alla sabbia e non avevano il duro sufficiente per esplodere.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «I bollettini di guerra continuavano a scrivere: "Questa è una ritirata strategica. Abbiamo la nostra bandiera che sventola a Giarabub sui confini d’Egitto. I nostri eroi ai confini combattono incessantemente contro il leone inglese." (parole dal bollettino di guerra).». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Un giorno un aereo nemico buttò sopra il cielo di Giarabub tanti volantini con su la scritta: "Arrendetevi, altrimenti morirete di fame e schiacciati".». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Prese il comando un generale tedesco chiamato Rommel insieme ai soldati tedeschi. [...] A noi ci dissero: “Tenete duro quanto più sia possibile che fra qualche settimana vi libereremo.”». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Il giorno 20 marzo 1941 ci attaccarono con cannoni e aerei. Buttarono bombe e spezzoni. Il combattimento si svolse proprio in quella parte dove si trovava il comandante, a sud. Alcune volte avanzavano altre volte tornavano indietro sopraffatti dal nemico. Quest’ultimo conquistò alcune postazioni con l’uso delle bombe a mano e con l’assalto con la baionetta.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Verso le dieci del mattino si sentiva solo qualche colpo di fucile. Credevano che i nostri avevano respinto il nemico, invece quasi tutti erano stati catturati.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «"Gli italiani hanno combattuto valorosamente per quasi nove ore ma infine alle due e trenta del pomeriggio dal forte fu alzata una bandiera bianca e cessò il fuoco."» dal giornale del Cairo del 25 marzo 1941. Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • casasantamaria.it, «Il comando inglese apprezzò molto i nostri sacrifici e il modo con il quale avevamo difeso le nostre postazioni. Infatti ci fece sfilare davanti un loro picchetto per rendere l’onore alle nostre armi. I loro e i nostri feriti furono portati via con un aereo per un ospedale. Poi siamo partiti a piedi verso l’Egitto.». Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.
  • Gli italiani possedevano automezzi datati e artiglieria di piccolo calibro:
    casasantamaria.it, «Noi della piazzaforte non li potevamo aiutare perché i cannoni che avevamo in dotazione erano di piccolo calibro e quindi non arrivavano fin dove si svolgeva il combattimento.»
    casasantamaria.it, «Portavamo quei camion vecchi utilizzati nella prima guerra mondiale che se si spegnevano dovevamo scendere e girare la manovella. Ed era morte certa. Non solo, era molto rumorosi.» Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it. Quel giorno a Giarabub sul sito Casa S. Maria Dehoniani, su casasantamaria.it.

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  • Montanari, p. 64. Mario Montanari, Tobruk (marzo 1941 – gennaio 1942), Le operazioni in Africa Settentrionale, Volume II, Roma, Stato Maggiore dell'esercito, Ufficio Storico, 1985, OCLC 886499428.
  • Castagna, pp. 202-214, presente in: Francesco Lamendola, Giarabub di Goffredo Alessandrini, su centrostudilaruna.it, aggiornato il 15 giugno 2015. URL consultato il 24 giugno 2017. Salvatore Castagna, La difesa di Giarabub, Longanesi, 1967, OCLC 781054401.