Questo Atlante ebbe sei edizioni di cui l'ultima, comprendente cinquantaquattro carte su doppio foglio, si dimostrò la più completa mai pubblicata sino allora nell'Italia preunitaria. Nelle prime sei tavole era rappresentata la Geografia e storia antica: 1-Mondo conosciuto dagli antichi; 2-Impero di Alessandro; 3-Impero romano sotto Costantino; 4-Gallia transalpina; 5-Palestina sotto il dominio dei romani; 6-Italia antica.
Nelle successive quarantotto tavole era raffigurata la Geografia attuale: 7-Globo in due emisferi; 8-Europa; 9-Asia; 10-Africa; 11-America settentrionale; 12-America meridionale; 13-Oceania; 14-Polo artico; 15-Antartica; 16-Italia; 17-Regno delle Due Sicilie; 18-Stato pontificio; 19-Toscana; 20-Lombardo -Veneto; 21-Svizzera; 22-Spagna e Portogallo; 23-Francia; 24-Belgio e Olanda; 25-Inghilterra; 26-Germania; 27-Austria; 28-Baviera, Wurtemberg, Baden; 29-Svezia, Norvegia e Danimarca; 30-Golfo di Finlandia e isole vicine; 31-Russia Europea; 32-Penisola Taurica o Crimea; 33-Turchia europea; 34-Grecia e Isole Jonie; 35-Turchia asiatica, Arabia e Persia; 36-India orientale o Indostan; 37-India transgangetica ed arcipelago indiano; 38-Giappone; 39-Egitto ed Arabia Petrea; 40-Tunisia; 41-Algeria; 42-Marocco; 43-Colonia del capo di Buona Speranza; 44-America inglese ed America russa; 45-Stati Uniti dell'America settentrionale; 46-Nuova California; 47-Messico e stati dell'America centrale; 48-Arcipelago delle Antille o India occidentale; 49-Province unite del Rio de la Plata: 50-Australia occidentale e Isola di VanDiemen; 51-Australia; 52-Africa settentrionale; 53-Africa meridionale; 54-Brasile, Perù e Bolivia (cfr. Atlante geografico corredato di notizie relative alla geografia fisica e politica ed in generale alla statistica delle varie regioni del globo, su AbeBooks).
La carta, realizzata in due fogli, fu utilizzata inizialmente per l'avvio della trattativa tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio, nel giugno 1838, sotto Ferdinando II e papa Gregorio XVI (cfr. Conti, 2014, pp. 72-73).
Successivamente, terminata la demarcazione provvisoria, Marzolla fu incaricato di eseguire 40 tavole incise a scala 1:12.000 della linea di confine oltre al foglio d'unione ed al frontespizio. Il negoziato si concluse il 26 settembre 1840 con la firma della Convenzione dei confini, che fu ratificata nel mese successivo e le carte definitive del confine furono disegnate sulla falsariga delle quaranta incisioni di Marzolla (cfr. Aebischer, pp. 158-160). Simonetta Conti, La montagna come confine: le secolari dispute tra Stato Pontificio e Regno di Napoli in alcuni documenti cartografici tra XV e XIX secolo, in Elena Dai Prà (a cura di), Approcci geo-storici e governo del territorio. 2. Scenari nazionali e internazionali, Milano, Franco Angeli, 2014, pp. 60-74.
Questa carta, in cui l'Italia è rappresentata come un'unione indipendente di stati-regione federali, avente a Nord un confine comune con l'Europa, testimonierebbe il coinvolgimento di Marzolla nei moti costituzionali del 1848 (cfr. Valerio, 2009) e, indirettamente, dell'adesione della direzione dell’Officio topografico di Napoli agli ideali nazionalisti. La carta, infatti, fu regolarmente pubblicata dalla R. Litografia militare che mai l'avrebbe fatto senza l'autorizzazione della direzione del R. Officio (cfr. Massimo Rossi, La geografia serve a fare la guerra? (PDF), in Simonetta Conti (a cura di), Storia militare della Geografia, Roma, Società Italiana di Storia Militare, 2020, p. 340, ISBN978-88-944369-2-1 e Nicla Palladino, Giovanni Novi (1826-1866). Dalla corrispondenza con Enrico Betti al suo contributo matematico, in Luigi Pepe. Centro interuniversitario per la storia delle università italiane (a cura di), Europa matematica e Risorgimento italiano, Bologna, CLUEB. Coop. Libr. Univ. Ed. Bologna, 2012, p. 190, ISBN978-88-491-3706-4). Vladimiro Valerio e Paola Valenti, Benedetto Marzolla. Brindisino, geografo e cartografo dell'Ottocento europeo. Dépliant della mostra allestita a Brindisi (Palazzo Granafei-Nervegna, 12 dicembre 2008-31 marzo 2009) (PDF), Brindisi, 2009.
La carta fu progettata nel 1857 in dodici fogli. Di questi ne furono pubblicati postumi solo dieci dall'architetto Luigi Manzella, divenuto il direttore dello Stabilimento geografico di Marzolla dopo la morte di quest'ultimo (cfr. Amministrazione comunale di Brindisi, Brindisi, Mostra: Brindisi celebra Benedetto Marzolla, su brundisium.net).
cibocampania.it
Si trattava dei prodotti agricoli, di quelli provenienti dall'allevamento, dalla pesca e dalla caccia e del lavorato derivato dalle trasformazioni artigianali o industriali delle materie prime (cfr. Cristiana Di Bonito e Claudio Novelli (a cura di), Spiegazione (JPG), su Cibo, territorio e socialità. L’alimentazione nel territorio campano fra vita quotidiana e rappresentazioni, Società Napoletana di Storia Patria).
cittametropolitana.na.it
sit.cittametropolitana.na.it
Cfr. Centro di documentazione della Provincia di Napoli, Scheda n. 29 (DOC), su sit.cittametropolitana.na.it.
Il R. Officio topografico era uno dei due istituti, assieme al Deposito della Guerra, derivati dalla scissione del Deposito Generaledella Guerra e Marina avvenuta con il R. Decreto del 22 gennaio 1817. Con il R. Decreto del 4 giugno 1817, p. 633, entrambi furono confermati alle dipendenze dallo Stato Maggiore dell'esercito (cfr. Ferdinando Visconti, Notizia intorno al Reale Officio Topografico di Napoli ed ai lavori in esso eseguiti, in Annuario Geografico Italiano, I, Bologna, Pubblicato da Annibale Ranuzzi, Libreria Rusconi, 1844, pp. 19-27).
Cfr. Laurentino García y García, A caccia di tesori. Scavi privati nell’ager Pompeianus, in Paolo Giulierini, Antonella Coralini e Elena Calandra (a cura di), Miniere della memoria. Scavi in archivi, depositi e biblioteche, collana Le archeologie. Storie, ricerche e metodi, Napoli, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 2020, p. 137.
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Cfr. Giucci, 1845, p. 472. Gaetano Giucci (a cura di), Benedetto Marzolla (pp. 471-473), in Degli scienziati italiani formanti parte del VII congresso in Napoli nell'autunno del L MDCCCXLV: notizie biografiche, Tip. parigina di A. Lebon, 1845, pp. 1-640.
Decreto del 12 novembre 1855 (cfr. Cesare de Sterlich, Cronica delle Due Sicilie, Napoli, Tip. Gaetano Nobili, 1856, p. 126).
Prima dell'opera di Marzolla, nel Regno delle Due Sicilie erano stati realizzati solo due atlanti sistematici basati su misurazioni astronomico-geodetiche e rilievi topografici. Nel 1808 Giovanni Antonio Rizzi Zannoni aveva terminato la pubblicazione della Gran Carta, un atlante in trentuno fogli a scala quasi topografica denominato Atlante Geografico del Regno di Napoli compito e rettificato sotto i felici auspici di Giuseppe Napoleone I Re di Napoli e di Sicilia principe francese e grand’elettore dell’Impero da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni Direttore del Gabinetto Topografico del M.S. (cfr. Massimo e Barbalace, 2009, p. 5).
Tra il 1821 ed il 1825, veniva invece disegnata e vistata dagli ufficiali dello Stato Maggiore Austriaco la Carta Austriaca del Regno di Napoli intitolata Carta del Regno di Napoli ovvero Ricognizione eseguita dal 1821 al 1825 dagli Uffiziali dello Stato Maggiore I. R. Austriaco sulla Gran Carta del Regno di Rizzi Zannoni. L'atlante non ebbe mai una completa edizione a stampa e la versione originale in 76 fogli, in scala corografica-topografica, rimase alla stato di manoscritto (cfr. Massimo e Barbalace, 2009, p. 6). Domenico Enrico Massimo e Antonino Barbalace, Urban Sprawl e crescita territoriale. La sfida della scala in una stima a livello sub-regionale in Calabria (PDF), in Atti della XXX Conferenza Italiana di Scienze Regionali, AISRe. Federalismo, integrazione europea e crescita regionale, Milano, AISRE, 2009, pp. 1-20. Domenico Enrico Massimo e Antonino Barbalace, Urban Sprawl e crescita territoriale. La sfida della scala in una stima a livello sub-regionale in Calabria (PDF), in Atti della XXX Conferenza Italiana di Scienze Regionali, AISRe. Federalismo, integrazione europea e crescita regionale, Milano, AISRE, 2009, pp. 1-20.
Anche in questo Marzolla fu innovativo. Infatti, anticipando l'idea moderna di censimento, scelse di indicare, per ogni centro abitativo, il numero di abitanti e non più quello dei fuochi di imposizione tributaria, come era consuetudine fino ad allora per il calcolo e la riscossione dell'Imposta diretta;(cfr. De Crescenzo e Lanza, 2019, p. 14). Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza, Grandi Napoletani, grandi Meridionali. Il cartografo Benedetto Marzolla, in Arpa Campania Ambiente online, XV, n. 20, 31 ottobre 2019, pp. 14-15.
Elisabetta era figlia di Benedetto They, uno dei principali agenti finanziari che, tra il 1776 ed il 1778, contribuì alle opere progettate ed eseguite dall'ingegnere Andrea Pigonati per la riapertura del canale d'ingresso al porto di Brindisi (cfr. Giovanni Membola, Porto di Brindisi. Porto d'Europa porta d'Oriente, su porto.br.it).
Per il disegno delle sue carte, Marzolla utilizzò le migliori carte regionali esistenti, tra cui quelle di Adrien Hubert Brué, Charles Piquet, Adolf Stieler, Hermann Berghaus, John Arrowsmith, C.F. Wieland, J. Andriveau-Goujon, Joseph Hutchins Colton, Adolphe Hippolyte Dufour, Hyppolite Ferry, Henri Keller, Giuseppe Rodini, Fulvio Cocchi e Attilio Zuccagni-Orlandini. Si avvalse inoltre delle produzioni cartografiche edite a Londra dalla Society for the Diffusion of Useful Knowledge, a Parigi dal Dépôt général de la Guerre e dall'istituto geografico di Weimar. Per la statistica e la geografia politica trasse le informazioni furono attinte dalle opere di Adriano Balbi, di Luigi Raffaele Formiggini, di Giuseppe Maria Galanti, di Jean Baptiste Hippolyte Chauchard e A. Müntz, di Jacopo Gråberg di Hemsö, nonché dalla Penny Cyclopedia, dall'Almanacco di Gotha, dal catasto di Hain e dagli Annali geografici e dagli Annuari statistici inglesi e francesi (cfr. Novembre, 1972, pp. 29-30 e p. 32). Domenico Novembre, L'opera cartografica di Benedetto Marzolla (PDF), in Brundisii Res, MCMLXXII, IV, Brindisi, Amici della "A. De Leo" Edizioni, 1972, pp. 25-33.
E una breve descrizione fisico-morfologica dell'isola corredata da sette vedute topografiche disegnate da Marzolla su schizzi forniti dall'inglese Wright (cfr. Novembre, 1972, p. 28). Domenico Novembre, L'opera cartografica di Benedetto Marzolla (PDF), in Brundisii Res, MCMLXXII, IV, Brindisi, Amici della "A. De Leo" Edizioni, 1972, pp. 25-33.
Questo atlante fu ripubblicato nel 1837, con l'aggiunta delle due enclave di Benevento e di Pontecorvo appartenenti allo Stato della Chiesa (cfr. Novembre, 1972, p. 27) ed ebbe una seconda edizione, nel 1854, ripubblicata a sua volta nel 1858.
L’edizione del 1854 non fu una semplice revisione dell'edizione precedente, tanto da differenziarsi anche nell'intestazione che divenne: Descrizione del Regno delle Due Sicilie per Provincie, (cfr. Marzolla, 1854).
Le tavole divennero ventiquattro e furono ridisegnate a colori e a scala maggiore (1:280.000 circa). Fu inoltre aggiornato il disegno del rilievo, i confini delle divisioni amministrative e la rete delle strade, dei canali e delle strade ferrate. Marzolla arricchì ogni tavola con dettagliate informazioni storiche, demografiche, statistiche ed economiche facendo di quest'opera «la migliore rappresentazione topografica del Mezzogiorno mai avuta fino a quel momento» (cfr. Di Biasio, 2013, p. 140) così da sostituire l'ormai storico atlante di Rizzi Zannoni. Domenico Novembre, L'opera cartografica di Benedetto Marzolla (PDF), in Brundisii Res, MCMLXXII, IV, Brindisi, Amici della "A. De Leo" Edizioni, 1972, pp. 25-33. Aldo Di Biasio, Cartografia e Stato moderno. Le carte geografiche della provincia storica di Terra di Lavoro (PDF), in Imma Ascione, Giuseppe Cirillo e Gian Maria Piccinelli (a cura di), L’Unità d’Italia vista da San Leucio. I Siti Reali borbonici, Caserta e Terra di Lavoro nel processo di unificazione nazionale (atti del convegno e mostra cartografica e documentaria) San Leucio, 6 aprile - 2 maggio 2011, IX, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale per gli archivi. Servizio III Studi e ricerca, 2013, pp. 93-171, ISBN978-88-7125-328-2. URL consultato il 19 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2021).
Questa carta, in cui l'Italia è rappresentata come un'unione indipendente di stati-regione federali, avente a Nord un confine comune con l'Europa, testimonierebbe il coinvolgimento di Marzolla nei moti costituzionali del 1848 (cfr. Valerio, 2009) e, indirettamente, dell'adesione della direzione dell’Officio topografico di Napoli agli ideali nazionalisti. La carta, infatti, fu regolarmente pubblicata dalla R. Litografia militare che mai l'avrebbe fatto senza l'autorizzazione della direzione del R. Officio (cfr. Massimo Rossi, La geografia serve a fare la guerra? (PDF), in Simonetta Conti (a cura di), Storia militare della Geografia, Roma, Società Italiana di Storia Militare, 2020, p. 340, ISBN978-88-944369-2-1 e Nicla Palladino, Giovanni Novi (1826-1866). Dalla corrispondenza con Enrico Betti al suo contributo matematico, in Luigi Pepe. Centro interuniversitario per la storia delle università italiane (a cura di), Europa matematica e Risorgimento italiano, Bologna, CLUEB. Coop. Libr. Univ. Ed. Bologna, 2012, p. 190, ISBN978-88-491-3706-4). Vladimiro Valerio e Paola Valenti, Benedetto Marzolla. Brindisino, geografo e cartografo dell'Ottocento europeo. Dépliant della mostra allestita a Brindisi (Palazzo Granafei-Nervegna, 12 dicembre 2008-31 marzo 2009) (PDF), Brindisi, 2009.
Questo secondo gravoso incarico finì col suscitare le rimostranze dell'Officio topografico che lamentava le assenze del Marzolla impegnato nella Commissione di Statistica. La controversia si risolse con il sovrano rescritto del 18 aprile 1858 con il quale Marzolla venne assegnato in esclusiva alla Commissione di Statistica (cfr. Manzi, 2007, p. 118 e p. 127). Elio Manzi, Benedetto Marzolla (1801-1858), la Commissione di Statistica generale del Ministero dell’Interno delle Due Sicilie e il Catasto (PDF), in L’Universo, LXXXVII (2007), n. 1, Firenze, Istituto Geografico Militare, 2007, pp. 118-135.
Questo atlante fu ripubblicato nel 1837, con l'aggiunta delle due enclave di Benevento e di Pontecorvo appartenenti allo Stato della Chiesa (cfr. Novembre, 1972, p. 27) ed ebbe una seconda edizione, nel 1854, ripubblicata a sua volta nel 1858.
L’edizione del 1854 non fu una semplice revisione dell'edizione precedente, tanto da differenziarsi anche nell'intestazione che divenne: Descrizione del Regno delle Due Sicilie per Provincie, (cfr. Marzolla, 1854).
Le tavole divennero ventiquattro e furono ridisegnate a colori e a scala maggiore (1:280.000 circa). Fu inoltre aggiornato il disegno del rilievo, i confini delle divisioni amministrative e la rete delle strade, dei canali e delle strade ferrate. Marzolla arricchì ogni tavola con dettagliate informazioni storiche, demografiche, statistiche ed economiche facendo di quest'opera «la migliore rappresentazione topografica del Mezzogiorno mai avuta fino a quel momento» (cfr. Di Biasio, 2013, p. 140) così da sostituire l'ormai storico atlante di Rizzi Zannoni. Domenico Novembre, L'opera cartografica di Benedetto Marzolla (PDF), in Brundisii Res, MCMLXXII, IV, Brindisi, Amici della "A. De Leo" Edizioni, 1972, pp. 25-33. Aldo Di Biasio, Cartografia e Stato moderno. Le carte geografiche della provincia storica di Terra di Lavoro (PDF), in Imma Ascione, Giuseppe Cirillo e Gian Maria Piccinelli (a cura di), L’Unità d’Italia vista da San Leucio. I Siti Reali borbonici, Caserta e Terra di Lavoro nel processo di unificazione nazionale (atti del convegno e mostra cartografica e documentaria) San Leucio, 6 aprile - 2 maggio 2011, IX, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale per gli archivi. Servizio III Studi e ricerca, 2013, pp. 93-171, ISBN978-88-7125-328-2. URL consultato il 19 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2021).