Le mura di origine romana, costruite nel IV secolo, proseguiranno ininterrottamente sotto il dominio bizantino prima, e carolingio poi. All'epoca di Dante, si stava realizzando una nuova cerchia di mura, che verrà portata a compimento nel 1333 e che prenderanno il nome di Arnolfo di Cambio. Deborah Macchiavelli, Alle porte co’ sassi: curiosità sulle mura di Firenze, su teladoiofirenze.it, Napier Srl. URL consultato il 27 maggio 2015.
«Quarta cerchia. Ovvero la cerchia antica cantata dal sommo Dante Alighieri nel XV canto del Paradiso [...] Nello specifico, queste mura di Firenze furono sostanzialmente un rafforzamento di quelle precedenti [romane, bizantine, carolingie]...»
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Forti. Fiorenzo Forti, Cacciaguida, in Enciclopedia Dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970, SBNRLZ0163867 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
PdXV, vv. 145-146: «Quivi fu' io da quella gente turpa / disviluppato dal mondo fallace...»
«Fiorenza dentro da la cerchia antica, / ond' ella toglie ancora e terza e nona, / si stava in pace, sobria e pudica» (Pd XV, vv. 97-99)
PdXVI, v. 48: «...eran il quinto di quei ch'or son vivi»
,,,e al Galluzzo / e a Trespiano aver vostro confine (PdXVI, vv. 53-54)
Lo scioglimento delle minacciose e oscure profezie che Dante ricevette nell'Inferno e nel Purgatorio inizia a partire dai versi 55-57: «Tu lascerai ogne cosa diletta / più caramente; e questo è quello strale / che l'arco de lo essilio pria saetta».
L'invito di Cacciaguida a non tacere comincia dai versi 124-125: «Coscïenza fusca / o de la propria o de l'altrui vergogna...».