Canone pāli (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Canone pāli" in Italian language version.

refsWebsite
Global rank Italian rank
6th place
8th place
low place
low place
3,865th place
6,483rd place

accesstoinsight.org

  • «Perfino tradizioni che ritengono che il canone fu redatto e chiuso durante il primo concilio di Rajaghra, poco dopo la morte del Buddha, ammettono che non tutti gli anziani buddisti furono presenti a quella assemblea e che almeno un gruppo di "cinquecento monaci" insistette nel mantenere la propria versione degli insegnamenti come essi se la ricordavano. Tutta la documentazione disponibile indica che la maggior parte dei canoni non fu mai chiusa. La scuola Theravāda orgogliosa del suo conservatorismo in questioni scritturali ancora nel V secolo d.C. dibatteva sul contenuto del proprio canone. Perfino oggi non vi è concordia completa tra i theravādin riguardo alla sezione del Khuddaka Nikāya del proprio canone. Pertanto non è sempre possibile distinguere chiaramente fra letteratura buddista canonica, postcanonica e paracanonica. Tutte le scuole ritengono che almeno alcuni testi siano stati perduti, troncati od alterati, e che un certo numero di testi posteriori o falsi siano stati incorporati nei canoni di varie scuole. Sebbene occasionalmente queste affermazioni siano state utilizzate per sostenere le posizioni di una scuola contro quella dell'altra, probabilmente esse rappresentano una accurata descrizione dello stato generale delle cose nel tempo in cui furono costituite formalmente le prime raccolte scritturistiche. ... I canoni buddisti furono il risultato di un lungo processo di redazione e compilazione che non siamo più in grado di ricostruire.»

    Risulta tuttavia che alcuni monaci anziani non parteciparono alla recitazione del canone stilato dal primo concilio non perché non ne condividessero il proposito, ma semplicemente perché o erano troppo lontani per potervi partecipare, o non sapevano neanche dell'avvenuta morte del Buddha, o perché ritenevano inutile farlo avendo ascoltato l'insegnamento direttamente dalla bocca del Buddha e ricordandolo perfettamente bene ( Hans W. Schumann, Il Buddha storico, Salerno, 1982, 88-85026-82-6., pagine 302 e 303). È il caso del bhikkhu Purāṇa e dei cinquecento monaci che lo seguivano, che una volta messo al corrente del frutto dei primi lavori ne dibatte e approva le conclusioni, come trovasi nel vinaya mahiśasaka (EN) Bhikkhu Sujato (trad.), Bhikkhuni Samacitta (trad.), The First Council (PDF), su santifm.org, 4. URL consultato il 31-05-2015. e anche in Cullavagga XI.1.11 del canone pāli (EN) Thanissaro Bhikkhu, The Dhammapada - A Translation - Historical Notes, su accesstoinsight.org, Access to Insight (Legacy Edition). URL consultato il 31-05-2015.

archive.org

santifm.org

  • «Perfino tradizioni che ritengono che il canone fu redatto e chiuso durante il primo concilio di Rajaghra, poco dopo la morte del Buddha, ammettono che non tutti gli anziani buddisti furono presenti a quella assemblea e che almeno un gruppo di "cinquecento monaci" insistette nel mantenere la propria versione degli insegnamenti come essi se la ricordavano. Tutta la documentazione disponibile indica che la maggior parte dei canoni non fu mai chiusa. La scuola Theravāda orgogliosa del suo conservatorismo in questioni scritturali ancora nel V secolo d.C. dibatteva sul contenuto del proprio canone. Perfino oggi non vi è concordia completa tra i theravādin riguardo alla sezione del Khuddaka Nikāya del proprio canone. Pertanto non è sempre possibile distinguere chiaramente fra letteratura buddista canonica, postcanonica e paracanonica. Tutte le scuole ritengono che almeno alcuni testi siano stati perduti, troncati od alterati, e che un certo numero di testi posteriori o falsi siano stati incorporati nei canoni di varie scuole. Sebbene occasionalmente queste affermazioni siano state utilizzate per sostenere le posizioni di una scuola contro quella dell'altra, probabilmente esse rappresentano una accurata descrizione dello stato generale delle cose nel tempo in cui furono costituite formalmente le prime raccolte scritturistiche. ... I canoni buddisti furono il risultato di un lungo processo di redazione e compilazione che non siamo più in grado di ricostruire.»

    Risulta tuttavia che alcuni monaci anziani non parteciparono alla recitazione del canone stilato dal primo concilio non perché non ne condividessero il proposito, ma semplicemente perché o erano troppo lontani per potervi partecipare, o non sapevano neanche dell'avvenuta morte del Buddha, o perché ritenevano inutile farlo avendo ascoltato l'insegnamento direttamente dalla bocca del Buddha e ricordandolo perfettamente bene ( Hans W. Schumann, Il Buddha storico, Salerno, 1982, 88-85026-82-6., pagine 302 e 303). È il caso del bhikkhu Purāṇa e dei cinquecento monaci che lo seguivano, che una volta messo al corrente del frutto dei primi lavori ne dibatte e approva le conclusioni, come trovasi nel vinaya mahiśasaka (EN) Bhikkhu Sujato (trad.), Bhikkhuni Samacitta (trad.), The First Council (PDF), su santifm.org, 4. URL consultato il 31-05-2015. e anche in Cullavagga XI.1.11 del canone pāli (EN) Thanissaro Bhikkhu, The Dhammapada - A Translation - Historical Notes, su accesstoinsight.org, Access to Insight (Legacy Edition). URL consultato il 31-05-2015.