Benedetto Croce, che è il primo ad averne stilato una biografia compiuta, peraltro grazie a fonti all'epoca inedite, riporta le tesi secondo cui il cognome Valentini, utilizzato dall'umanista solo dalla fine del quattrocento, sarebbe stata una concessione del cardinale Pier Luigi Borgia, di cui era stato precettore, soggiungendo che restava una mera congettura che la sua famiglia potesse essere identificata in quella dei Carlucci, cioè i feudatari di Cantalice, tesi peraltro adombrata senza prove da un nipote del Cantalicio stesso (Cfr. B. Croce, Un maestro di scuola e versificatore latino del Rinascimento: il Cantalicio, in Idem, Uomini e cose della vecchia Italia, s. I, Laterza, Bari 1927, pp. 46-67). Ma neanche in precedenza l'ipotesi scartata dal Croce era stata ritenuta suggestiva, come si ricava da F.A. Soria, Memorie storico-critiche degli storici napoletani, t. I, Simoniana, Napoli 1781, p. 124