Il cardinale fu battezzato con il nome di Carlo. Camillo era il nome di suo zio (1577-1640), che fu anche il primo istitutore del fedecommesso di primogenitura (si veda T. di Carpegna Falconieri, Massimo, Francesco (Camillo VII)). Questo primo Camillo nominò erede universale Carlo con clausola fidecommissoria dell'acquisizione del nome di battesimo "Camillo". Carlo, perciò, continuò a chiamarsi "Carlo", ma si firmò "Camillo II". Da allora in poi, tutti i primogeniti maschi della famiglia Massimo si firmarono negli atti pubblici non con il proprio nome di battesimo, ma con quello di "Camillo", aggiungendo il numero progressivo in lettere romane.