Giampiero Buonomo, Sull'esilio dei Savoia, in Diritto & Giustizia online, anno II, n. 36, Milano, Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A., 2001. URL consultato il 5 novembre 2019.
C.A. de Sonnaz, Cenni storici sul grido di guerra "Savoia!" (PDF), in Bollettino dell’Associazione fra Oriundi Savoiardi e Nizzardi Italiani, n. 2, dicembre 1912, pp. 71-77. URL consultato il 5 novembre 2019.. Dalla pagina del Gruppo Milano Centro "Giulio Bedeschi", sezione Associazione Nazionale Alpini di Milano. Attribuisce alla regina Margherita l'adattamento del grido di guerra dell'esercito sabaudo «Savoia!» a «Sempre avanti Savoia», poi semplificato in «Avanti Savoia!».
L'obbligo di contrarre matrimonio fra pari, il diritto di primogenitura e l'esclusione delle linee femminili caratterizzano la successione in Casa Savoia sin dalla fondazione della dinastia, intorno all'anno 1000, e con ogni probabilità erano regole già presenti, ereditate da dinastie precedenti e tramandate da tempi immemorabili. Vittorio Amedeo III, nel XVIII secolo, non modificò queste disposizioni, ma si limitò a codificarle nelle regie lettere patenti. Esemplificativa è l'opinione che Umberto II aveva delle leggi dinastiche: «Tale precisazione si richiama alla legge della nostra Casa, vigente da ben 29 generazioni e rispettata dai 43 Capi Famiglia, miei predecessori, succedutisi secondo la legge Salica attraverso matrimoni contratti con famiglie di Sovrani. Tale legge, io 44º Capo Famiglia, non intendo e non ho diritto di mutare, nonostante l'affetto per te» ( dalla lettera di Umberto II a Vittorio Emanuele del 1960).
Charles Cawley I. (EN) Charles Cawley, Savoy, su fmg.ac, Foundation for Medieval Genealogy. URL consultato il 28 ottobre 2019.
Il progetto riproduce una serie di fonti primarie che permettono di ricostruire le intricate relazioni tra la famiglia reale di Borgogna e alcune case della nobiltà di quel Regno: si veda in particolare Aldiude come madre di Ausilia e già concubina di Rodolfo III, con le conseguenti inferenze sui tre fratelli vescovi. Per Ermengarda parente di Umberto si sottolinea il ruolo di quest'ultimo in veste di suo advocatus. Si veda: Charles Cawley II. (EN) Charles Cawley, Burgundy Kingdom Genevois, su fmg.ac, Foundation for Medieval Genealogy. URL consultato il 28 ottobre 2019.
Paolo Spolaore, Proverbi e detti veneti, in Sito personale. URL consultato il 5 novembre 2019.
nascitacostituzione.it
Sebbene i Savoia continuino ad esistere, i titoli nobiliari in Italia non sono riconosciuti ( XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione); Come conseguenza della disposizione venne soppressa nel 1 gennaio 1948 la Consulta araldica ente predisposto alla gestione dei titoli nobiliari e degli armoriali.
Ad oggi i membri della famiglia Savoia possono mantenere il cognome derivato dal titolo nobiliare: es. "Umberto II di Savoia" ma non del titolo associato o dello stemma.
Una Copia archiviata, su savoia.blastness.com. URL consultato l'8 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2010). La nota parla di «inequivocabili specificazioni interpretative che la stessa Costituzione Repubblicana ha reso nell'individuare siffatta successione: laddove ha comminato l'esilio ad Umberto II, a suo figlio e al non ancora nato figlio di suo figlio».
Comunicato stampa del 15 gennaio 2020, su crocerealedisavoia.org. URL consultato il 24 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2021).