Sonia Furlan, La storia del castello di Issogne, su issogne.vda.it. URL consultato il 18 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).
Ebalo I di Challant morì nel 1323 nominando come eredi i quattro figli minori e i due nipoti Ebalo II e Aimone, figli del suo primogenito che era morto alcuni anni prima. Questo causò una disputa familiare che si concluse solo nel 1337 quando i figli di Ebalo concedettero ad Aimone il feudo di Fénis e a Ebalo II quelli di Ussel e Saint-Marcel. Michele Peyretti, A spasso per le nostre valli, Chatillon ed il Castello di Ussel, Associazione Culturale Centro Studi Nuovo Millennio, su centronuovomillennio.it (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2012).
A contribuire alla rovina della famiglia fu anche il processo, durato più di un secolo, per l'assegnazione dell'eredità di Renato di Challant. Quando morì nel 1565 in mancanza di figli maschi, il conte lasciò i suoi beni alla figlia Isabella e al marito Giovanni Federico Madruzzo. Ciò però andava contro i principî della Legge Salica, che non consentivano la trasmissione dell'eredità per via femminile, e i cugini maschi di Isabella intentarono una causa contro di lei e, in seguito, contro i suoi discendenti. Il processo terminò solo nel 1696, quando i Del Carretto di Balestrina, eredi di Isabella e Giovanni Federico, dovettero restituire il titolo di conte di Challant e i beni di Renato a Francesco Gerolamo di Challant Châtillon, padre di Giorgio Francesco, che ormai aveva contratto ingenti debiti a causa delle secolari spese processuali. Sonia Furlan, La storia del castello di Issogne, su issogne.vda.it. URL consultato il 18 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012). André Zanotto, pp. 16-18 André Zanotto, Il castello di Fenis, Musumeci Editore, 1979, ISBN88-7032-006-5.