Elena Percivaldi, Gli antipapi. Storie e segreti, 2014, Newton Compton Editori, Parte sesta - Uno sguardo sull'età contemporanea - Le critiche al Concilio Vaticano II: tradizionalisti, sedevacantisti, sedeprivazionisti, pp. 348, 352.
Radicali nella Fede, ottobre 2014, editoriale: «"I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti". Chi oserebbe oggi parlare così nella Chiesa? Chi avrebbe il coraggio di ripetere queste parole di Papa San Pio X, di cui cade quest'anno il centenario della morte? Le scrisse nella lettera “Notre charge apostolique”, del 1910, indirizzata ai vescovi e arcivescovi di Francia. Certo, S. Pio X lì tratta della concezione secolarizzata della democrazia, ma queste parole possono benissimo riferirsi anche alla situazione della Chiesa, avvelenata oggi al suo interno da una medesima secolarizzazione» (Radicati nella fede di don Alberto Secci]).
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La Rivista, su sodalitium.it. URL consultato il 20 novembre 2016..
La Chiesa post-conciliare ammette tuttora questa pratica, sebbene abbia introdotto altre modalità per ricevere la Comunione. Si veda Istruzione Redemptionis sacramentum; paragrafi 90–91, dove si dice: "Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l'eucaristia in ginocchio oppure in piedi". Vedi anche voce Redemptionis Sacramentum (paragrafo 91). Papa Benedetto XVI distribuiva l'eucaristia nelle celebrazioni da lui presiedute esclusivamente a delle persone inginocchiate.