Chiesa di San Teodoro al Palatino (Italian Wikipedia)

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  • Così la descrive Ridolfino Venuti, in Accurata e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma, Volume 1, Roma 1763, p. 2:
    Vedesi da questa parte alle radici del Palatino un Tempietto dedicato a S. Teodoro dal volgo detto Santo Toto, di dove principieremo il nostro giro, che credo fosse prima dedicato a Romolo, dove forse furono esposti i due Fratelli [cioè, Romolo e Remo, abbandonati al Tevere, si credeva, lì presso], fabbricato fino dagli antichissimi tempi, e conservato sempre nel suo piccolo, e povero stato. Gli Antiquarj non fanno menzione di questo Tempietto, non l'avendo riguardato come antico: Ma se avessero letto Vittore, e Rufo, avrebbero veduto segnati da questi Autori due Tempj, uno situato nella IV Regione detta Via Sacra dedicato ai due Fratelli, l'altro nell'VIII detta del Foro Romano dedicato a Romolo. La tradizione, l'antlchità, l'esser nominato col nome di un S[anto]. Soldato, l'uso di portarvi i Bambini infermi, come anticamente, sono congetture, che fanno indubitabilmente credere essere stato il Tempio antico. Il Torrigio nella Istoria di questa Chiesa rapporta le varie opinioni intorno a chi dedicato fosse questo Tempio, risolvendo che la più approvata si è che fosse dedicato a Romolo da Tazio Re de' Sabini. Il Mosaico Cristiano pare molto antico, e del tempo di Felice IV. Stefano Infessura nel suo Diario dice, che essendo caduto da' fondamenti, Nicolò V lo risarcì, dopo d'avere acconciato il più antico, e soggiunge che lo rifece un poco più in là, ed un poco minor che non era [...]. In prova del Tempio Gentilesco non è lieve congettura la bella Ara che già era dentro il Tempio, e che da Clemente XI nell'ultimo risarcimento della Chiesa nel 1703 fu posta alla Porta: Inoltre in questa Chiesa fino al Secolo XVI vi era la Lupa di bronzo con i gemelli che ai tempi del Pancirolo, o poco prima era in Campidoglio stata portata.