A.Bianchi, Chiesa di Sant'Agostino, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992. URL consultato il 26 settembre 2016.
Alcune lapidi di antiche famiglie provenienti dalla chiesa agostiniana giacevano abbandonate da anni nel cortile dell'ateneo, dove erano state trasportate dalla Società Storica Bergamasca. Il Tiraboschi chiese al Comune per la loro ricollocazione sulla scala del palazzo della Podestà di accettare la dedica dei suoi studi intorno al monastero di Sant'Agostino, ampliati a seguito della conferenza pubblica del 12 gennaio 1866. Cfr. Notizie intorno al monastero ed alla chiesa di S. Agostino in Bergamo, su rettorato.unibg.it, La ex chiesa di sant'Agostino. URL consultato il 27 agosto 2018.
Bergamo scomparsa: la chiesa di sant'Agostino, su bergamosera.com, Bergamo sera, 28 luglio 2014. URL consultato l'11 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2019).
Ex chiesa di sant'Agostino, su comune.bergamo.it, Comune di Bergamo. URL consultato il 25 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2018).
Come scriveva Luigi Angelini il Foppone o vallone di sant'Agostino era molto profondo e comodo luogo di scarico di ogni cosa che doveva essere gettata, sia dai carri sia dalle massaie, tanto questa valle era tanto fonda non riuscire mai ad essere riempita. La valle fu colmata con il materiale dei palazzi che furono distrutti durante i lavori di risanamento ambientale voluti dal podestà Antonio Locatelli ed eseguiti dall'Angelini a partire dal 1934 Bergamo scomparsa:le traccia delle mura meidoevali, su bergamosera.com, Bergamosera. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2018).
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Simone Facchinetti, Jacopino Scipioni, pittore e scultore, La più bella, et più magnifica, che si ritrovi nella Città di Bergamo, 2015, ISBN978-88-366-3073-8, OCLC922136687.