Chiesa di Sant'Eusebio (Roma) (Italian Wikipedia)

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cerl.org

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dmgh.de

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  • CIL VI, 29771 = ILS 5998: CIPPI HI FINIU[NT] / HORTOS CALYCLAN (os!) / ET TAURIANOS; Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma 1874: p. 57; 1875: p. 153.

fastionline.org

google.it

books.google.it

newadvent.org

  • Vetus Martyrologium Romanum, A.D. MDCCCCLVI, die 14 augusti: "A Roma il natale del beato Eusebio, Prete e Confessore, il quale dall'ariano Imperatore Costanzo (II), per aver difeso la fede cattolica, rinchiuso in una camera della sua casa, ivi, avendo perseverato costantemente sette mesi in preghiera, riposò in pace. Il suo corpo fu raccolto dai preti Gregorio ed Orosio e fu sepolto nel cimitero di Callisto, sulla via Appia". Fonti sul martire Eusebio di Roma: Gesta Eusebii, VI = Acta Sanctorum, Aug., III, 166 e Sept., VI, 297; Martyrologium Usuardi; Martyrologium Hieronymianum = Acta Sanctorum, Nov., II, 444; Francis Mershman, s.v. St. Eusebius in The Catholic Encyclopedia, vol. 5, New York, Robert Appleton Company, 1909. Un altro Eusebio fu martirizzato assieme a Vincenzo sotto Commodo, ed è ricordato nei martirologi il 25 agosto. A Roma fu inoltre attivo Eusebio di Vercelli, esiliato da Costanzo II per la sua avversione contro l'arianesimo a Scitopoli, in Cappadocia e nella Tebaide, che in realtà morì nel 371 a Vercelli, di cui fu primo vescovo, dopo la morte dell'imperatore (361), e che quindi non fu martire stricto sensu. Eusebio di Vercelli è stato definitivamente escluso dalla dedicazione della chiesa con il Novum Martirologium del 2001.

poliziadistato.it

santiebeati.it

treccani.it

uchicago.edu

penelope.uchicago.edu

  • Olympi lectoris de D(ominico) Eusebii locus est. L'iscrizione è pubblicata in: Giovanni Battista de Rossi (1882). Bullettino di archeologia cristiana s. 4, anno I: p. 112; v. anche Orazio Marucchi, Éléments d'archéologie chrétienne. Notion générales, Paris-Roma, Desclée, Lefebure & C., 1899, p. 124. Armellini sostiene che l'uso del termine dominicum, riferito alle chiese più antiche, si diffonda molto agli inizi per scomparire alla fine del IV secolo. L'iscrizione ci riporta quindi in un ambito di IV, piuttosto che di V secolo (Armellini 1891, in particolare pp. 3-4; 125: dominicum, voce usata nella prima metà del secolo IV a denotare la casa del Signore, e che verso la fine di quel secolo era andata già in disuso). Anche altri autori (Iezzi 1977 e Kirsch 1918, p. 60) datano al IV secolo l'iscrizione. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, Tipografia Vaticana, 1891, pp. 807-809. Ernesto Iezzi, La chiesa di S. Eusebio all'Esquilino: Titulus Eusebii, note storico-artistiche, Roma, 1977. (DE) Johann Peter Kirsch, Die Römischen Titelkirchen im Altertum (Studien zur Geschichte und Kultur des Altertums, Neunter Band., 1 und 2 Hft), Paderborn, F. Schöningh, 1918, pp. 53-54.
  • Ugonio 1588, p. 259. Per l'iscrizione: Vincenzo Forcella, Iscrizioni delle chiese e d'altri edificii di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, Roma 1869, vol. X, 405 n. 640; il testo è anche in Armellini 1891, p. 809. Pompeo Ugonio, Historia delle stationi di Roma che si celebrano la Quadragesima, Venezia, 1588, pp. 258-261. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, Tipografia Vaticana, 1891, pp. 807-809.
  • Codex Taurinensis lat. A, 381: habebat fratres ordinis sancti Petri de Morrone XXV
  • Codice Vaticano Latino 11886, f. 309. Armellini 1891, p. 808 riporta, a titolo di esempio, l'iscrizione della nobile famiglia romana dei Capocci. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, Tipografia Vaticana, 1891, pp. 807-809.

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