tra i quali il più noto è probabilmente What the Frog's Eye Tells the Frog's Brain del 1959, v. McCulloch, cap. 14. (EN) Warren McCulloch, Embodiments of mind, Boston, MIT Press, 1965.
per una panoramica dei diversi accenti posti sull'uno o l'altro aspetto si può esaminare, sul sito della American Society for Cybernetics (Asc), un elenco di alcune delle diverse definizioni fornite per questo nuovo campo di ricerca (EN) American Society for Cybernetics - History of cybernetics, su asc-cybernetics.org. URL consultato il 13 settembre 2016.
Tra di essi, L. McColl, Fundamental Theory of Servomechanisms del 1945, citato più volte da Wiener in Cibernetica, il cui IV capitolo costituisce esso stesso una introduzione generale all'argomento
Wiener 1968, Introduzione. Wiener scrive che l'incontro si tenne nell'inverno 1943/1944, ma si tratta di un errore; cfr. Hellman, p. 228. Norbert Wiener, La cibernetica - Controllo e comunicazione nell'animale e nella macchina, Milano, Il Saggiatore, 1968. (EN) W. D. Hellman, Norbert Wiener and the growth of negative feedback in scientific explanation, tesi di dottorato, Oregon State University, 1982.
filosofo e sociologo, ed in seguito informatico, formatosi presso gli allievi della scuola di Caianiello a Napoli, Montagnini ha dedicato a Wiener e alla cibernetica decine di contributi. Alcune sue opere: Norbert Wiener. Il matematico che avvistò il nostro tempo in «Scienza in rete», 1º maggio 2014; Interdisciplinary issues in Early Cybernetics, in: Lilia Gurova, László Ropolyi, and Csaba Pléh, editors; New Perspectives on the history of cognitive science, Budapest, Akadémiai Kiadò, 2013, pp. 81–89; L'interdisciplinarità per Norbert Wiener e per Eduardo Caianiello, in: P. Greco e S. Termini (cur.); Memoria e progetto cit.; Identities and Differences. A stimulating aspect of Early Cybernetics, in: R. Trappl (cur.), Cybernetics and Systems 2010. Vienna, Austrian Society for Cybernetic Studies, 2010.
in particolare, l'equivalenza tra un circuito digitale dotato di memoria e una rete neurale fu poi provata rigorosamente da Kleene, tramite la definizione del concetto di automa a stati finiti; v. Representation of events in nerve nets and finite authomata in J. McCarty, C. Shannon (a cura di): Automata Studies, Princeton University Press, 1956. Le macchine di Turing costituiscono una cetegoria di automi con capacità di calcolo maggiore di quella degli automi a s.f.
La cibernetica...è una “teoria delle macchine”, ma si occupa non di cose, ma di forme di comportamento. Non si chiede “cos'è quest'oggetto?” ma “cosa fa?” in Ashby 1957, cap. I. (EN) William Ross Ashby, An Introduction to Cybernetics (PDF), Chapman & Hall, 1957.