La data della morte di Cleopatra è dibattuta tra il 10 e il 12 agosto del 30 a.C.: Günther Hölbl afferma che la prima è probabilmente ricavata seguendo il calendario romano, la seconda il nostro (Hölbl 2001, p. 248). Clemente Alessandrino nella Stromateis afferma che dopo la morte di Cleopatra i suoi figli regnarono per 18 giorni e se il regno di Augusto iniziò ufficialmente il 30 agosto, come sembrano indicare le fonti papirografiche, allora la data di morte della regina sarebbe da collocare al 12 agosto (cfr. discussione alla nota 17 in Cleopatra VII, su instonebrewer.com.). Günther Hölbl, A History of the Ptolemaic Empire, Psychology Press, 2001, ISBN978-0-415-23489-4.
Le lingue citate da Plutarco sono tutte correlate con la storia di Cleopatra: l'Etiopia e la Trogloditica erano territori a sud dell'Egitto strettamente collegati economicamente e culturalmente con il regno tolemaico sin dai tempi di Tolomeo II; l'Arabia, allo stesso modo, era un'importante terra di scambi mercantili e diplomatici, soprattutto per quanto riguarda il regno nabateo; i territori della Giudea e della Siria erano da tempo oggetto delle mire espansionistiche egizie e la lingua degli Ebrei di cui parla Plutarco era probabilmente l'aramaico, mentre quella dei Siri il siriaco; la Media e la Partia non erano invece direttamente correlate con i Tolomei, ma con i Seleucidi, e furono territori importanti negli ultimi anni di regno di Cleopatra (Roller 2010, pp. 46-48). Duane W. Roller, Cleopatra: A Biography, Oxford University Press, 2010, ISBN978-0-19-975258-4.
Il matrimonio non è citato né da Cassio Dione o da Flavio Giuseppe, né da fonti egizie, mentre Plutarco ne accenna solamente di sfuggita; inoltre, il contesto delle donazioni era quello in cui si cercava di rendere Cleopatra legittima congiunta di Cesare, a sfavore di Ottaviano, e quindi la notizia di tale unione era probabilmente solo frutto della propaganda di quest'ultimo (Roller 2010, p. 100). Duane W. Roller, Cleopatra: A Biography, Oxford University Press, 2010, ISBN978-0-19-975258-4.
L'affresco risale al I secolo ed è stato ritrovato nella casa di Giuseppe II a Pompei; la donna rappresentata nell'atto di compiere il suicidio è stata identificata o con la cartaginese Sofonisba o con Cleopatra, nel qual caso l'uomo con il diadema dietro di lei sarebbe Cesarione (Roller 2010, pp. 177-178). Duane W. Roller, Cleopatra: A Biography, Oxford University Press, 2010, ISBN978-0-19-975258-4.
(IT) Vite dei Cesari – traduzione in italiano di Progettovidio;
Di particolare interesse è una serie di tetradrammi della città di Ascalona emessi nel 48 a.C., quando la città non era ancora territorio tolemaico e la regina era ancora molto giovane; probabilmente queste monete servirono a rappresentare l'alleanza con la regina durante la guerra civile alessandrina (Roller 2010, p. 179). Duane W. Roller, Cleopatra: A Biography, Oxford University Press, 2010, ISBN978-0-19-975258-4.
L'Eneide attua un parallelismo tra la storia di Enea e Didone e quella di Antonio e Cleopatra: Enea, mitico fondatore di Roma e antenato di Cesare stesso, crea un legame amoroso e politico con la regina nordafricana Didone, la quale però alla fine si toglie la vita; nonostante le evidenti differenze tra il racconto virgiliano e la storia di Cleopatra, come il fatto che Enea abbandona alla fine l'amata per compiere il proprio dovere in Italia, la rappresentazione di Didone è diventata quella canonica e ha influenzato le successive raffigurazioni di Cleopatra stessa (Jones 2006, pp. 117-118). Prudence J. Jones, Cleopatra: a sourcebook, Norman, Oklahoma, University of Oklahoma Press, 2006, ISBN978-0-8061-3741-4.
La data della morte di Cleopatra è dibattuta tra il 10 e il 12 agosto del 30 a.C.: Günther Hölbl afferma che la prima è probabilmente ricavata seguendo il calendario romano, la seconda il nostro (Hölbl 2001, p. 248). Clemente Alessandrino nella Stromateis afferma che dopo la morte di Cleopatra i suoi figli regnarono per 18 giorni e se il regno di Augusto iniziò ufficialmente il 30 agosto, come sembrano indicare le fonti papirografiche, allora la data di morte della regina sarebbe da collocare al 12 agosto (cfr. discussione alla nota 17 in Cleopatra VII, su instonebrewer.com.). Günther Hölbl, A History of the Ptolemaic Empire, Psychology Press, 2001, ISBN978-0-415-23489-4.
Per una discussione più completa sulla questione materna di Cleopatra, vedere la nota 3 in Cleopatra VII e la nota 33 in Ptolemy XII, su instonebrewer.com.
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
L'incontro tra Cesare e Cleopatra è stato oggetto di speculazione sin dai tempi antichi; due fonti principali ce lo raccontano: Cassio Dione scrive che la regina, non fidandosi di emissari, incontrò il dittatore entrando ad Alessandria di notte, vestita in modo regale e mostrando tutta la propria bellezza, avendo sentito che Cesare era propenso a instaurare relazioni personali con molte donne (Cassio Dione, XLII, 34); Plutarco, invece, narrando di un evento più suggestivo e meglio ricordato nell'immaginario moderno, scrive che la regina si imbarcò per il palazzo al calar della notte e, arrivata in città, si fece avvolgere in un tappeto dal suo amico Apollodoro di Sicilia, che riuscì così a portarla in spalla fino alle stanze di Cesare (Plutarco, Cesare, 49.1-2). (GRC) Cassio Dione, Historia Romana. ((EN) Roman History – traduzione in inglese su LacusCurtius). (GRC) Plutarco, Vitae Parallelae. ((EN) Parallel Lives – traduzione in inglese su LacusCurtius).
(IT) Vite dei Cesari – traduzione in italiano di Progettovidio;
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
La statua, copia in marmo di prima età imperiale da un originale perduto, proviene dagli Horti Lamiani a Roma ed è di dubbia identificazione: alcuni studiosi la vedono come una rappresentazione di Venere-Iside, mentre altri hanno avanzato l'ipotesi di un'identificazione con Cleopatra, basandosi su alcuni elementi decorativi come il cobra presente sul vaso e alcuni tratti facciali (per una discussione più approfondita, si veda Wagner 2017). Stefan E. A. Wagner, The Esquiline Venus - A New Approach, Norderstedt, Herstellung und Verlag: Books on Demand GmbH, 2017, ISBN978-3-7448-3935-8. URL consultato il 29 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2020).
Questa quantità di denaro era così vasta che è impossibile che un solo uomo potesse tenerla con sé in maniera sicura; questo porterebbe a pensare che in realtà la somma fu raccolta dai tesori dei templi egizi, a riprova del forte legame che Cleopatra era riuscita a stabilire con la classe sacerdotale egizia (Hardman 2003, p. 171). Naomi Susan Hardman, The Many Faces of Cleopatra: Prom Propaganda to Myth (tesi di laurea), Pietermaritzburg, 2003. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2019).
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L'incontro tra Cesare e Cleopatra è stato oggetto di speculazione sin dai tempi antichi; due fonti principali ce lo raccontano: Cassio Dione scrive che la regina, non fidandosi di emissari, incontrò il dittatore entrando ad Alessandria di notte, vestita in modo regale e mostrando tutta la propria bellezza, avendo sentito che Cesare era propenso a instaurare relazioni personali con molte donne (Cassio Dione, XLII, 34); Plutarco, invece, narrando di un evento più suggestivo e meglio ricordato nell'immaginario moderno, scrive che la regina si imbarcò per il palazzo al calar della notte e, arrivata in città, si fece avvolgere in un tappeto dal suo amico Apollodoro di Sicilia, che riuscì così a portarla in spalla fino alle stanze di Cesare (Plutarco, Cesare, 49.1-2). (GRC) Cassio Dione, Historia Romana. ((EN) Roman History – traduzione in inglese su LacusCurtius). (GRC) Plutarco, Vitae Parallelae. ((EN) Parallel Lives – traduzione in inglese su LacusCurtius).
(IT) Vite dei Cesari – traduzione in italiano di Progettovidio;
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
(IT) Vite dei Cesari – traduzione in italiano di Progettovidio;
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).
Cleopatra viene descritta come fatale monstrum da Orazio e meretrix regina da Properzio (Orazio, Odi, I, 37; Properzio, III, 11); sulla loro scia Lucano le si appella come dedecus Aegypti, Latii feralis Erinys, Romano non casta malo ("vergogna d'Egitto, ferale Erinni del Lazio, corrotta per il male di Roma") e Cassio Dione dice che Κλεοπάτρα δὲ ἄπληστος μὲν Ἀφροδίτης ἄπληστος δὲ χρημάτων γενομένη ("Cleopatra fu una donna di insaziabile lussuria e insaziabile avarizia") (Lucano, X, 68-70; Cassio Dione, LI, 15.4). (LA) Orazio, Odi (Carmina).