La prima ora è quella che determina la qualità planetaria dell'intera giornata; ad esempio il sabato è associato a Saturno, giorno temuto dai Romani (cfr. Gnomonica. Storia, arte, cultura e tecniche degli orologi solari, p. 11). Le ore successive sono associate a pianeti diversi a seconda dei giorni della settimana: «...planetarie sono chiamate, perché in ciascuna di dette hore predomina, et signoreggia un Pianeta, et di qui hanno preso il nome i giorni della Settimana» (Trattato dell'uso della Sfera di Egnatio Danti, pag. 18, Firenze 1573).
Non è il tempo cioè a rendere possibile la storia dell’anima, ma è la storia dell’anima a rendere possibile il tempo (L. Pareyson, "Esistenza e persona", 1970).
Pareyson chiama la propria posizione personalismo ontologico, facendo conoscere l'esistenzialismo tedesco in chiave ermeneutica: considera la verità non un dato oggettivo, come avviene nella scienza, ma quale interpretazione del singolo. L'esistenza è se stessa e comprende se stessa in quanto è in relazione con altro e comprende l'altro, e viceversa. Secondo questa profonda radice kierkegaardiana dell'esistenzialismo, Pareyson propone un esistenzialismo personalistico e ontologico perché è nell'apertura all'essere che ci trascende, che mi trascende, che io posso scegliere ed essere me stesso (L. Pareyson, Esistenza e persona, 1970, Il tempo come distensione dell’anima individuale in Agostino (PDF), su treccani.it.)
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L'universo che rimbalza, su scienzapertutti.lnf.infn.it. URL consultato il 29 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2013).