Già Gibbon (Capitolo 48) scrive: «Si confuta da sé medesima l'assurdità d'una parte di queste accuse, che ho avuto la pazienza di copiare; e in ordine ai fatti privati della vita de' principi è troppo facile la menzogna, troppo difficile il ribatterla.» Anche se poi sostiene che ciò non toglie che Costantino V condusse indubbiamente violente persecuzioni e fosse quindi «dissoluto e crudele».