Crocifissione di Gesù (Italian Wikipedia)

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  • Come osservato dagli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico" e Raymond Brown sottolinea inoltre: "La funzione generale del velo era dividere lo spazio Santo da quello profano, e strappare il velo significava distruggere lo speciale carattere di santità che faceva di quel posto un santuario. A parte il considerare il santuario una dimora divina, un'idea condivisa dai pagani e dagli Ebrei, strappare il velo significava che la presenza divina se n'era andata. [...] Però per alcuni, non affermare la storicità dello strapparsi del velo del santuario, oppure del terremoto, oppure dell'apparizione dei morti risuscitati, tutti narrati in relazione alla morte di Gesù, è come negare la guida Divina o l'ispirazione dei resoconti dei vangeli. Paradossalmente, questo giudizio sminuisce lo stesso potere di Dio che si cerca di proteggere: se gli esseri umani poterono dare un'esposizione ricca di significato della morte di Gesù, in un linguaggio e in un genere letterario diverso della storia, su che basi può uno negare la libertà di Dio di fornire una guida ispirata a queste espressioni?". (Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 2, Anchor Yale Bible, 2010, pp. 5, 10, 1038, 1099, 1101-1102, 1134-1136, ISBN 978-0-300-14010-1; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 939, ISBN 88-399-0054-3; Articolo dedicato.).

ansdt.it

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avvenire.it

bibbiaedu.it

  • "Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a un ramo d'issopo e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò." ( Gv19,28-30, su laparola.net.). I Vangeli secondo Marco e Matteo usano il termine generico "canna", ( Mc 15,36, su laparola.net.; Mt 27,48, su laparola.net.) che appare pure nella traduzione CEI del versetto di Giovanni (Versione CEI di Gv 19,29).

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  • Gianfranco Ravasi, Si fece buio, Famiglia Cristiana, 30 agosto 2012

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  • Così come evidenziano gli esegeti dell'École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme), i quali aggiungono che questi risorti attendono la risurrezione di Gesù per entrare in Gerusalemme, la città santa, e "si ha qui una delle prime espressioni della fede nella liberazione dei morti mediante la discesa di Cristo agli inferi". Il teologo Raymond Brown evidenzia inoltre: "Ci sono numerosi esempi nell'Antico Testamento di scosse telluriche come segno di giudizio divino o degli ultimi tempi, come ad esempio Giudici 5,4; Isaia 5,25 e 24,18; Ezechiele 38,19; Geremia 4,23. [...] Perciò, i lettori di Matteo, se erano familiari con questo background, avrebbero dovuto avere poche difficoltà a riconoscere nelle scosse della terra che accompagnavano la rottura del velo del santuario un segno apocalittico del giudizio di Dio evocato dalla crudele morte di cui il figlio di Dio fu fatto oggetto" e tali eventi secondo gli esponenti dell'esegesi storico-critica sarebbero storicamente improbabili anche perché non riportati da altre fonti, visto che "l'oscurità per 3 ore su tutta la terra a mezzogiorno e la scossa della terra (e probabilmente il concomitante spezzarsi delle rocce) dovrebbero essere stati visibili a tutti nell'area, almeno". Lo storico del cristianesimo Remo Cacitti osserva inoltre: "nel testo di Matteo si dice che i morti escono dai sepolcri dopo la risurrezione di Gesù ma Gesù è appena morto le cose non si combinano" e questo "si spiega con l'analisi esegetica. Matteo utilizza il testo di Ezechiele [ Eze37,1-14, su laparola.net.] - che, a quanto pare, veniva letto nelle sinagoghe durante la liturgia pasquale giudaica - per dare un significato salvifico alla morte di Gesù. Tuttavia, egli si rende conto che l'immagine usata dal profeta urta con quanto ha scritto Paolo quando afferma che Cristo è «il primogenito di coloro che risuscitano dai morti» (Col 1,18). Allora, in maniera maldestra, Matteo inserisce questa sua correzione per armonizzare due tradizioni teologiche che si contraddicono". Il biblista Bart Ehrman ritiene inoltre che "al di là di alcuni fondamentalisti e altri che leggono la Bibbia alla lettera, oggi sono davvero pochi i lettori così ingenui da pensare che si tratti di un ricordo fondato nella realtà". (Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 2388, ISBN 978-88-10-82031-5; Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 2, Anchor Yale Bible, 2010, pp. 1121-1122, 1129-1133, 1137-1140, ISBN 978-0-300-14010-1; Corrado Augias e Remo Cacitti, Inchiesta sul cristianesimo, Mondadori, 2012, pp. 50-51, ISBN 978-88-04-59702-5. Cfr anche: Rudolf Bultmann, Storia dei vangeli sinottici, EDB, 2016, p. 274, ISBN 978-88-10-55850-8; John Dominic Crossan, Who killed Jesus?, HarperOne, 1995, p. 197, ISBN 978-0-06-061480-5; Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, p. 148, ISBN 978-88-430-8869-0.).
  • Ad esempio: Amos8,9-10 ; Is13,10 ; Qo12,2, su laparola.net..
  • Appare, inoltre, piuttosto improbabile che gli evangelisti possano avere avuto notizia che il velo del Tempio si fosse squarciato da solo: questo velo era una tenda nel Tempio, in una zona dove poteva entrare - e unicamente in determinate occasioni - solo il Sommo sacerdote, ovvero Caifa, che aveva sentenziato la condanna di Gesù stracciandosi le vesti solo il giorno prima ( Mc14,53-65; MT26,57-68, su laparola.net.); Caifa - supposto che il fatto fosse realmente accaduto e che lui fosse lì nel momento giusto - difficilmente lo avrebbe riferito ad altri, ammettendo così implicitamente che la morte di Gesù aveva prodotto un simile evento miracoloso e "se il velo interno si fosse strappato, gli unici che avrebbero potuto saperlo sarebbero stati i sacerdoti, in quanto erano i soli a cui era permesso entrare nel luogo santo del Tempio e, secondo i resoconti dei sinottici, in quel momento essi erano al Golgota. In ogni caso, essi avrebbero avvisato di un tale evento se anche fosse avvenuto al momento della morte di Gesù?". (Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 2, Anchor Yale Bible, 2010, pp. 1112-1113, ISBN 978-0-300-14010-1; Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, pp. 148-149, ISBN 978-88-430-8869-0.).
  • "È Matteo, non Marco, che rende la prima bevanda riconducibile al Salmo 69,22 [ Sal69,21-22, su laparola.net.]. Questo rappresenta un abbandono dell'enfasi di Marco; mentre i lettori di Marco avrebbero riconosciuto nel vino dolce profumato con mirra il tradizionale analgesico, i lettori di Matteo non avrebbero pensato questo del vino mescolato con fiele. Piuttosto essi avrebbero riconosciuto come Dio ha predetto, attraverso il salmista, l'uomo giusto che sta per essere abusato dai suoi nemici" e "Matteo, adattando Marco e avendo riconosciuto l'eco del salmo 69,22 nella seconda bevanda, introdusse un'altra eco (fiele) nella prima bevanda; perciò la crocifissione di Gesù adempì a entrambe le indicazioni di cosa il salmista aveva detto riguardo alla sofferenza del giusto. Così per Luca, la sua sola bevanda è dipendente dal resoconto di Marco della seconda bevanda (non da una più antica tradizione pre-lucana)". (Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 2, Anchor Yale Bible, 2010, pp. 942-944, ISBN 978-0-300-14010-1.).
  • Nota tale studioso come, ad esempio, Luca - non considerando adeguato il lamento di Gesù riportato da Marco («Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?») e basato sul salmo Sal21,2, su laparola.net. - abbia dato una diversa versione («Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito») in base invece al salmo Sal30,6, su laparola.net..
  • La crocifissione non era ammessa dalla Torah, mentre invece lo era appendere il condannato a un albero, come ricordato anche in Dt21,22-23, su laparola.net..
  • Gv19, 31-34, su laparola.net..
  • Deut 21:26, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  • Mt27,54, su laparola.net..
  • E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. ( Mt 27,50-53, su laparola.net.).
  • Mc15,33; Lc23,44; Mt27,45, su laparola.net..
  • Mc15,37-38; Lc23,44-46; Mt27,50-51, su laparola.net..
  • "Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso." ( Mc15,37-38, su laparola.net.) e "E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono" ( Mt27,50-51, su laparola.net.).
  • "Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò." ( Lc23,45-46, su laparola.net.).
  • "Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero." ( Mc15,24-25, su laparola.net.).
  • "Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». [...] Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo." ( Gv19,14-18, su laparola.net.).
  • Mt27,31-34; Lc23,25-26; Mc15,20-22, su laparola.net..
  • "Allora [Pilato] lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo" ( Gv19,16-18, su laparola.net.).
  • Gv19,19, su laparola.net..
  • Mt27,37, su laparola.net..
  • Mc15,26, su laparola.net..
  • Lc23,38, su laparola.net.
  • Mc15,22-24, su laparola.net..
  • Mt27,33-35, su laparola.net..
  • "Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a un ramo d'issopo e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò." ( Gv19,28-30, su laparola.net.). I Vangeli secondo Marco e Matteo usano il termine generico "canna", ( Mc 15,36, su laparola.net.; Mt 27,48, su laparola.net.) che appare pure nella traduzione CEI del versetto di Giovanni (Versione CEI di Gv 19,29).
  • Mt27,44-45; Mc15,27-33, su laparola.net.
  • Lc23,39-44, su laparola.net..
  • Mc15,40-41; Mt27,55-56; Lc23,49, su laparola.net..
  • "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!»." ( Gv19,25-26, su laparola.net.).
  • Lc23,46, su laparola.net..
  • Gv19,30, su laparola.net..
  • Mc15,34; Mt27,46; Lc23,46; Gv19,30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  • Lc23,34, su laparola.net..
  • Prima lettera ai Corinzi, 1Cor 1,23, su laparola.net.
  • Lc 23, 43, su laparola.net.)

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digilander.libero.it

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skeptik.net

khazarzar.skeptik.net

  • (EN)

    «There is a good possibility that σταυρός, when used by the evangelists, had already been charged with a distinct denotation – from Calvary. When, e.g., Mark used the noun it could have meant "cross" in the sense in which the Church later perceived it. That could be seen as an explanation for the scarcity of additional information about the nature of the punishment.»

    (IT)

    «C'è una buona possibilità che σταυρός, nell'uso degli evangelisti, sia già stato caricato di una notazione distinta - dal Calvario. Quando, ad esempio, Marco usava il nome egli potrebbe aver voluto dire "croce" nel senso in cui la Chiesa più tardi lo avrebbe percepito. Quella potrebbe essere vista come una spiegazione per la scarsità di informazioni aggiuntive sulla natura della punizione»

  • Shlomo Pines, An Arabic version of the Testimonium Flavianum and its implications. Israel Academy of Sciences and Humanities, 1971, pp. 8-10.
  • Stromateis VI, 11; traduzione inglese

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