Deinococcus radiodurans (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Deinococcus radiodurans" in Italian language version.

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  • «The complete genome sequence of the radiation-resistant bacterium Deinococcus radiodurans R1 is composed of two chromosomes (2,648,638 and 412,348 base pairs), a megaplasmid (177,466 base pairs), and a small plasmid (45,704 base pairs), yielding a total genome of 3,284,156 base pairs.» (White et alii [1999], Genome Sequence of the Radioresistant Bacterium Deinococcus radiodurans R1, Science 286 (5444): 1571-1577)

ted.com

  • In un discorso al TED del febbraio 2005, Craig Venter (leader del progetto) menziona D. radiodurans come la macchina definitiva per l'assemblaggio del genoma.

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  • Meet Conan the Bacterium, su science.nasa.gov, NASA Science News, 14 dicembre 1999. URL consultato il 6 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2012)..
  • Patrick Huyghe, Conan the Bacterium (PDF), in The Sciences (New York Academy of Sciences), luglio/agosto 1998, pp. 16–19. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2012).
  • Michael M Cox, John R Battista, Deinococcus radiodurans — the consummate survivor (PDF), in Nature Reviews Microbiology, vol. 3, n. 11, 2005-11, pp. 882–92, DOI:10.1038/nrmicro1264, ISSN 17401526 (WC · ACNP), PMID 16261171 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2012).
  • Mattimore V, Battista JR, Radioresistance of Deinococcus radiodurans: functions necessary to survive ionizing radiation are also necessary to survive prolonged dessecation, in Journal of Bacteriology, vol. 178, n. 3, 1996, pp. 633–637, PMID 8550493. URL consultato il 7 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2009).
  • Secondo questa ipotesi, l'evoluzione dei microrganismi avrebbe avuto luogo nelle regioni polari di Marte dove le elevate oscillazioni periodiche (20° nell'arco di 1,2x105 anni) dell'obliquità del pianeta hanno prodotto nel tempo (come calcolato per gli ultimi 80 milioni di anni) le più ampie variazioni di insolazione e temperatura superficiali. Nelle stesse regioni, la sottile atmosfera marziana - già incapace di schermare efficacemente le radiazioni cosmiche - ha subito, nel corso dei milioni di anni, anche grandi oscillazioni nella sua massa (circa il 50%) causate dall'alternanza di periodi più caldi e più freddi nella storia planetaria. Se nei periodi più caldi, la parziale fusione della calotta polare e la relativamente più ampia densità atmosferica avrebbero potuto fornire un terreno di coltura adeguato a questi batteri poco sotto la superficie, nei periodi più freddi - quando l'atmosfera si assottigliava e si congelava completamente la superficie polare - gli stessi organismi sarebbero stati esposti ad un'elevatissima quantità di radiazione cosmica, pur continuando a sopravvivere in uno stato di quiescenza. Secondo gli autori, questo processo sarebbe stato in grado di selezionare, nell'arco di una decina di milioni di anni, popolazioni di batteri con la stessa radioresistenza di D. radiodurans. Fonte: Pavlov AK, Kalinin VL, Konstantinov AN, Shelegedin VN, Pavlov AA, Was Earth ever infected by martian biota? Clues from radioresistant bacteria (PDF), in Astrobiology, vol. 6, n. 6, 2006, pp. 911–918, DOI:10.1089/ast.2006.6.911, PMID 17155889. URL consultato il 7 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2008).
  • Brim H, McFarlan SC, Fredrickson JK, Minton KW, Zhai M, Wackett LP, Daly MJ, Engineering Deinococcus radiodurans for metal remediation in radioactive mixed waste environments (PDF), in Nature Biotechnology, vol. 18, n. 1, 2000, pp. 85–90, DOI:10.1038/71986, PMID 10625398. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).

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