Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Diavolo" in Italian language version.
«δαιμόνιος «che ha qualche rapporto con un δαίμων, ammirabile, sorprendente, posseduto da un dio», etc., usato con dei toni diversi, unicamente al vocativo da Omero [...]; δαιμόνιον n. esprime in modo più vago la stessa idea di δαίμων «potere divino, démone», il vocabolo è applicato al demone di Socrate (ion.-att., NT, etc.)»
«Il termine 'diavolo' è una resa della parola greca διάβολος, usata come prestito linguistico dagli scrittori cristiani latini come diabolus. Come nome proprio nei testi intertestamentali ebraici e negli scritti cristiani la parola denota il grande avversario di dio e della rettezza, il diavolo. È così usato nella septuaginta come traduzione del ebraico śāṭān (→Satan) (e. g. Giobbe 1 e 2; 1 Chr 21:1), e appare spesso con questo significato nel nuovo testamento (e.g. Matt 4:1). Nel uso greco antico, però διάβολος, era un aggettivo generalmente denotante qualcosa o qualcuno 'calunnioso' e 'diffamatorio'. Così Aristofane parla di uno 'schiavo più calunnioso' (διαβολότατος Eq. 45) [...] Socrate descrive la ragione della sua condanna al suo processo come le 'calunnie' (διαβολαί), che per molti anni furono dette contro di lui (Platone,Apol.37b)»
«Il senso neutro originale di 'divinità' si trova in Atti 17:18, ove Paolo è descritto dai pagani Ateniesi come un predicatore di 'divinità straniere' (daimonia). La septuaginta usa daimonion più volte nel senso dell'antico vicino oriente degli spiriti del deserto: esso traduce l'ebraico śe'îrîm ( capre selvatiche, →satiri, capre demoni; Isa 13:21), e siyyim (dimoranti del deserto, bestie selvatiche; Isa 34:14) [...]. Come gli dèi delle nazioni furono demonizzati, così "demone" nel senso dualistico si trova nella Septuaginta (LXX) come una designazione di divinità e spiriti pagani: in LXX Ps 95:5 le divinità nazionali di altri popoli sono dette essere idoli ('elilim) in ebraico, diventano "demoni" ("Tutti gli dèi delle nazioni sono demoni"); in LXX Deut 32:17, le divinità straniere che Israele adorava, sono propriamente descritte nel testo ebraico come šēdîm (spiriti tutelari), sono di nuovo chiamati "demoni" ("Essi sacrificano ai demoni e non a dio"; cf. LXX Ps 105:37; Bar. 4:7); in LXX Isa 65:11 daimon rende il nome ebreo del dio pagano della Fortuna (→Gad) [...]»