Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, pp. 785-787. Un vescovo Felice, senza indicazione della sede di appartenenza, prese parte al concilio del 495 e fu destinatario di una lettera di papa Gelasio I (492-496): secondo Pietri potrebbe trattarsi del vescovo di Terni.
Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, p. 1224. La cronologia tradizionale è tardiva e non documentata; nessuna fonte coeva e nemmeno la passio medievale riportano dati precisi sull'epoca in cui è vissuto, ascrivibile certamente al IV secolo.
Incerta è l'attribuzione di questo vescovo. Infatti le varianti dei manoscritti del sinodo romano del 499 hanno sia Narniensis che Arniensis (Arna); Thiel, nell'edizione dell'epistolario di papa Simmaco, accetta la variante Narniensis, mentre Mommsen, nell'edizione degli atti conciliari, appoggia la variante Arniensis, tesi sostenuta anche da Lanzoni. Un vescovo Vitaliano, senza indicazione della sede di appartenenza, prese parte al concilio romano di maggio 495; è probabile che sia lo stesso vescovo. Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. II, pp. 2318-2319. Tradizionalmente il suo episcopato viene assegnato agli anni 499-533 (Gams).
Giovanni de Narnia è menzionato in due lettere di papa Pelagio I databili tra settembre e dicembre 558; tradizionalmente però il suo episcopato viene assegnato agli anni 578-591 (Gams), per la confusione tra Pelagio I e Pelagio II. Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, p. 1095.
Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, p. 1382. Ughelli (Italia sacra, I, col. 296), con il nome di Martiniano, lo indica presente al concilio del 484, che Coletti (continuatore di Ughelli) corregge in 487. Gli autori successivi a Ughelli lo segnalano presente ad entrambi i concili; tuttavia nessuna collezione di atti conciliari riporta liste di vescovi per il concilio del 484.
Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. II, pp. 1982-1983. Nei concili del 495 e del 502 è presente un vescovo Sallustio, senza indicazione della sede di appartenenza; la prosopografia dell'Italia in questo periodo esclude tuttavia l'esistenza di altri vescovi di nome Sallustio, per cui è probabile che il vescovo che partecipò a questi due concili sia quello di Amelia. Sallustio è certamente presente al concilio del 499.
Sulla datazione dei concili simmachiani del 23 ottobre e del 6 novembre non c'è ancora unanimità tra i vari storici. Lo studio classico di Theodor Mommsen (Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII, in Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, XII, Berlino, 1894) assegna il concilio del 23 ottobre al 501 e quello del 6 novembre al 502; il più recente studio di Eckhard Wirbelauer (Zwei Päpste in Rom. Der Konflikt zwischen Laurentius und Symmachus (498–514), München, 1993) inverte gli anni. La cronologia di Wirbelauer è fatta propria da Teresa Sardella: Società, chiesa e stato nell'età di Teoderico: papa Simmaco e lo scisma laurenziano, Soveria Mannelli-Messina, 1996; Id., Simmaco, santo, in Enciclopedia dei PapiTreccani, vol. I, Roma, 2000, pp. 464-473. Pietri invece, nella sua Prosopographie de l'Italie chrétienne, assegna entrambi i concili al 502, facendo propria un'ipotesi di soluzione del problema adottata da diversi studiosi italiani tra cui Picotti e Aimone.
Giovanni, documentato come vescovo di Narni per la prima volta nel 961, era figlio di Giovanni Episcopo, appellativo che non indicava un titolo, ma un semplice soprannome. A partire da Ughelli (Italia sacra, I, col. 1013) si è creduto che anche il padre fosse stato vescovo di Narni, per cui nelle cronotassi tradizionali si fanno succedere due vescovi di nome Giovanni. Inoltre Ughelli chiama erroneamente il secondo Giovanni, il futuro papa, con il nome di Sergio, cosa che ha portato alcune cronotassi ad inserire con questo nome un ulteriore vescovo narnese. Roland Pauler, Giovanni XIII, Enciclopedia dei Papi, 2000. Id. Giovanni XIII, papa, Dizionario biografico degli italiani, vol. 55, 2001. Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern, pp. 284-285.
L'unione aeque principaliter è confermata dagli Acta Apostolicae Sedis in occasione delle nomine di Felice Bonomini ( 32 (1940), p. 374) e di Giovanni Battista Dal Prà ((LA) AAS 40 (1948), p. 152.