In particolare, lo storico locale Vincenzo Ferrara ricostruisce una lista di vescovi, sottoposta a severi giudizi da parte di altri storici. Secondo Iasiello (op. cit., p. 140, nota 475), le ipotesi del Ferrara non sono suffragati da fatti concreti, e la sua cronotassi è frutto dell'attribuzione a Trivento di vescovi "menzionati senza riferimenti alla sede negli epistolari papali". Giovanni Nigro (Il Molise paleocristiano dalle origini a Gregorio Magno, in Vetera Christianorum 40, 2003, pp. 93-116) non attribuisce a Trivento nessuno dei vescovi che Ferrara invece assegna alla diocesi molisana fino al VII secolo. U. Pietrantonio (Considerazioni e osservazioni su alcune opere di storia del Molise recenti e passate, Campobasso 1992, pp. 11-26 e 35-68) è molto critico nei confronti del Ferrara, in particolare quando questi sostiene che san Casto fu "acclamato primo vescovo di Trivento" post mortem (La diocesi di Trivento tra quelle del Sannio Molisano nel V secolo, in «Almanacco del Molise 1987», II, p. 104).
diocesitrivento.it
Il presente elenco è tratto dal sito web della diocesi.
Ughelli (Italia sacra, vol. I, col. 1328), Cappelletti e Gams menzionano un anonimo vescovo nel 390, che avrebbe portato a Trivento, con il consenso di sant'Ambrogio, le teste dei martiri Nazario e Celso; Vincenzo Ferrara da invece un nome a questo anonimo vescovo, Ferdinando. Secondo Lanzoni (op. cit.) la traslazione delle reliquie sarebbe stata impossibile.
L'annuncio di Mons. Cibotti alla Diocesi, su Diocesi di Isernia-Venafro, 5 giugno 2017. URL consultato il 6 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2017).