Diplomatica notarile (Italian Wikipedia)

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archive.org

  • Paoli, p. 41 ricorda che l'espressione «in mundo scribere» derivi dal Corpus iuris civilis (Lib. IV, tit. 21 De fide instrumentorum, §17) Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Paoli, p. 74:

    «Il notariato è istituzione essenzialmente italiana, derivata, almeno in germe, dal diritto romano, sviluppata e perfezionata dal diritto italico del medio evo.»

    Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Paoli, p. 90:

    «La forma soggettiva rimane...anche nei contratti e documenti privati; ma poi, col procedere del tempo, cede alla forma oggettiva, in corrispondenza (per quanto mi pare) coll'importanza sempre maggiore che acquista l'ufficio del notariato.»

    Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Paoli, p. 182. Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Paoli, p. 140. Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Manaresi:

    «La formula della completio appare per la prima volta nelle carte alla metà del secolo VI e diventa tosto di uso generale, non solo in tutto il territorio bizantino, ma anche in quello tosco-romano e in quello longobardo, dove però invece della parola absolvi si ha la parola dedi

    Paoli, p. 149

    Cesare Manaresi, Diplomatica, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931. URL consultato il 9 gennaio 2019. Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.

google.it

books.google.it

sbn.it

opac.sbn.it

  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 80; più precisamente Bresslau, p. 569: «A partire dagli ultimi decenni del IX secolo nei documenti accanto ai notai regi compaiono notai palatini». Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118. Harry Bresslau, Manuale di diplomatica per la Germania e per l'Italia, a cura di a cura di Annamaria Voci-Roth, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali-Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, 1998, ISBN 88-7125-140-7.
  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 83. Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118.
  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 94 e Pratesi, pp. 54-55 Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118. Alessandro Pratesi, Genesi e forme del documento medievale,, 3ª ed., Roma, Jouvence, 1999, ISBN 88-7801-260-2.
  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 94 riprendono la definizione di notaio data da Salatiele, p. 7:
    (IT)

    «quedam publica persona publicum officium gerens ad cuius fidem hodie publice decurritur ut scribat et ad perhennem memoriam in publicam formam reducat ea que ab hominibus fiunt.»

    (LA)

    «[Il notaio] è quella personalità pubblica che, tenendo un compito pubblico, ad essa si rivolge oggi pubblicamente la fiducia affinché scriva e riconduca, a perenne memoria, in pubblica forma quelle azioni che dagli uomini sono compiute.»

    Costamagna, 1964, p. 12:

    «In effetti è il secolo XII che vede la fase decisiva per il passaggio al nuovo tipo di documento rappresentanto dall'instrumentum, in cui la credibilità non è più legata a formalità poste in opera nello spedire il documento, in altre parole alle cerimonie della traditio e della roboratio testium, ma tutta è affidata alla fides publica del rogatario.»

    Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118. (LAIT) Salatiele, Ars Notariae, in Gianfranco Orlandelli (a cura di), La seconda stesura dai codici della Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 4593 e Lat. 14622, II, Milano, 1961, SBN VEA0043827. Giorgio Costamagna, La redazione del documento notarile genovese. Dalla charta all’instrumentum, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, IV, Genova, Società Ligure di Storia Patria, 1964, pp. 9-76, ISSN 2037-7134 (WC · ACNP).
  • Pratesi, 1983, p. 535. Alessandro Pratesi, Appunti per una storia dell'evoluzione del notariato, in Studi in onore di Leopoldo Sandri, vol. 3, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1983, pp. 759-772, SBN RAV0043477.

treccani.it

  • protocollo. protocollo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 febbraio 2019.
  • Pratesi, p. 68; tabellionato: «segno del tabellionato, il segno tracciato a mano, derivato dal comune segno di croce, posto dal notaio dinanzi alla sua sottoscrizione, costituente, nella sua peculiarità e identità, la garanzia dell’autenticità degli atti da lui rogati». Alessandro Pratesi, Genesi e forme del documento medievale,, 3ª ed., Roma, Jouvence, 1999, ISBN 88-7801-260-2. tabellionato, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  • Manaresi:

    «La formula della completio appare per la prima volta nelle carte alla metà del secolo VI e diventa tosto di uso generale, non solo in tutto il territorio bizantino, ma anche in quello tosco-romano e in quello longobardo, dove però invece della parola absolvi si ha la parola dedi

    Paoli, p. 149

    Cesare Manaresi, Diplomatica, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931. URL consultato il 9 gennaio 2019. Cesare Paoli, Diplomatica, in Programma scolastico di paleografia latina e di diplomatica, vol. 3, Firenze, Sansoni, 1898. URL consultato il 4 febbraio 2019.

unibo.it

acnpsearch.unibo.it

  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 94 riprendono la definizione di notaio data da Salatiele, p. 7:
    (IT)

    «quedam publica persona publicum officium gerens ad cuius fidem hodie publice decurritur ut scribat et ad perhennem memoriam in publicam formam reducat ea que ab hominibus fiunt.»

    (LA)

    «[Il notaio] è quella personalità pubblica che, tenendo un compito pubblico, ad essa si rivolge oggi pubblicamente la fiducia affinché scriva e riconduca, a perenne memoria, in pubblica forma quelle azioni che dagli uomini sono compiute.»

    Costamagna, 1964, p. 12:

    «In effetti è il secolo XII che vede la fase decisiva per il passaggio al nuovo tipo di documento rappresentanto dall'instrumentum, in cui la credibilità non è più legata a formalità poste in opera nello spedire il documento, in altre parole alle cerimonie della traditio e della roboratio testium, ma tutta è affidata alla fides publica del rogatario.»

    Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118. (LAIT) Salatiele, Ars Notariae, in Gianfranco Orlandelli (a cura di), La seconda stesura dai codici della Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 4593 e Lat. 14622, II, Milano, 1961, SBN VEA0043827. Giorgio Costamagna, La redazione del documento notarile genovese. Dalla charta all’instrumentum, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, IV, Genova, Società Ligure di Storia Patria, 1964, pp. 9-76, ISSN 2037-7134 (WC · ACNP).

worldcat.org

  • Morello-Ferrari-Sorgato, p. 94 riprendono la definizione di notaio data da Salatiele, p. 7:
    (IT)

    «quedam publica persona publicum officium gerens ad cuius fidem hodie publice decurritur ut scribat et ad perhennem memoriam in publicam formam reducat ea que ab hominibus fiunt.»

    (LA)

    «[Il notaio] è quella personalità pubblica che, tenendo un compito pubblico, ad essa si rivolge oggi pubblicamente la fiducia affinché scriva e riconduca, a perenne memoria, in pubblica forma quelle azioni che dagli uomini sono compiute.»

    Costamagna, 1964, p. 12:

    «In effetti è il secolo XII che vede la fase decisiva per il passaggio al nuovo tipo di documento rappresentanto dall'instrumentum, in cui la credibilità non è più legata a formalità poste in opera nello spedire il documento, in altre parole alle cerimonie della traditio e della roboratio testium, ma tutta è affidata alla fides publica del rogatario.»

    Aristotele Morello, Emanuele Ferrari e Antonio Sorgato, L'atto notarile: evoluzione dell'atto notarile, il documento notarile, il processo notarile, Milano, Giuffrè, 1977, SBN SBL0148118. (LAIT) Salatiele, Ars Notariae, in Gianfranco Orlandelli (a cura di), La seconda stesura dai codici della Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 4593 e Lat. 14622, II, Milano, 1961, SBN VEA0043827. Giorgio Costamagna, La redazione del documento notarile genovese. Dalla charta all’instrumentum, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, IV, Genova, Società Ligure di Storia Patria, 1964, pp. 9-76, ISSN 2037-7134 (WC · ACNP).