Per l'intero capitolo:
•Giovanni Marchetti, De' prodigi avvenuti in molte sagre immagini, specialmente di Maria Santissima, secondo gli autentici Processi compilati in Roma, memorie estratte e ragionate, Roma, Stampe di Zempel presso Vincenzo Poggioli, 1797. De' prodigj avvenuti in molte sagre immagini specialmente di Maria... - Giovanni Marchetti - Google Libri
•Francesco Candelari, Storia della miracolosa Immagine di Maria SS.ma sotto il titolo di Regina di Tutti i Santi, Ancona, 1796-1810
•"Bibliophile Catholique", Histoire des images miraculeuses de Rome et des états de l'Église, Francia, 1850
•Renzo De Felice, Paura e religiosità popolare nello Stato della Chiesa alla fine del XVIII secolo, in Italia giacobina, Napoli, 1965
•Massimo Cattaneo, Gli occhi di Maria sulla rivoluzione. «Miracoli» a Roma e nello Stato della Chiesa (1796-1797), Roma, Istituto Nazionale di Studi Romani, 1995
•Celso Battaglini, Il prodigio della Madonna del Duomo, Ancona, 1996
San Liberio, eremita del V secolo, celebrato il 27 maggio, fu un Santo di origini non anconitane, ma vissuto e morto in Ancona. Lo storico locale Vincenzo Pirani riferisce che "secondo la tradizione, era eremita nella chiesa suburbana di San Silvestro e appartenne all'Ordine dei Crociferi, come è illustrato sugli antichi plutei che recingevano l'altare della Cattedrale di Santo Stefano, trasferiti poi a San Lorenzo" (l'attuale cattedrale di S. Ciriaco – N.d.E.), "o eseguiti dopo la traslazione della Cattedra da Santo Stefano a San Lorenzo. Alla sua morte, fu sepolto nella chiesa di San Silvestro che, in suo onore mutò il titolo in San Liberio. Crollata la chiesa o per fatti naturali o per causa di uno degli assedi che ricorrono nella vita della città, più sicuramente per gli eventi naturali, si perse la memoria della presenza del sepolcro che fu ritrovato soltanto verso la fine del sec. X. I venerati resti, recuperati, furono raccolti in un sarcofago - quello detto di Gorgonio (si tratta del sarcofago di Flavio Gorgonio, conservato nel Museo diocesano di Ancona – N.d.E.) - e trasportati nella chiesa di San Lorenzo che la proprietaria, Maximilla, donò al Santo e, per Lui, alla Chiesa Anconitana". Cfr. Vincenzo Pirani, in collaborazione con il Prof. Giorgio Nicolini, Storia della Chiesa di Ancona, capitolo IV: I Santi venerati nella Chiesa anconetana, par.5. Vedi anche San Liberio (Liverio, Oliviero), su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 31 luglio 2015..
Secondo lo storico locale Vincenzo Pirani, "Tra i Santi venerati [ad Ancona - N.d.E.] vi sono anche quelli non anconitani e tra questi Santa Palazia. Il giorno a lei dedicato, 7 ottobre, è il medesimo in cui la si ricorda nel Menologio della Chiesa Orientale, per cui è da identificarsi con la Santa Pelagia ivi indicata. Del resto il nome Pelagia, scritto con lettera "g" dell'alfabeto greco si presta a far identificare la lettera "g" greca con la "t" latina, soprattutto se maiuscole. La trasformazione di "Pelagia" in "Palatia" non era quindi difficile. Inoltre, essendo nel martirologio greco ricordate due Sante Pelagie, vissute in tempi diversi, perduta la memoria di tale realtà, si ricordarono in quel giorno due Sante legate tra loro, Lorenza e Palazia, dicendo la prima nutrice della seconda, ma non è escluso che di quattro Sante se ne fecero due soltanto, assemblando le loro memorie. Gli Atti sono chiaramente stati compilati molto tardi, nel secolo XIII, e ripetono schemi piuttosto comuni; non possono quindi offrire particolari suggerimenti per una loro lettura critica"; cfr. Vincenzo Pirani, in collaborazione con il Prof. Giorgio Nicolini, Storia della Chiesa di Ancona, capitolo IV: I Santi venerati nella Chiesa anconetana, par.10. A Santa Palazia fu intitolato il convento sito fra il Colle dei Cappuccini e il Colle Cardeto, trasformato, dopo la proclamazione del Regno d'Italia, in carcere, poi demolito a seguito dei gravi danni causati dal sisma del 1972, che hanno portato alla luce le strutture del sottostante anfiteatro romano. Il culto di Santa Palazia ad Ancona è testimoniato anche dalla presenza nella Pinacoteca civica Francesco Podesti del dipinto che la raffigura, opera del Guercino (1658).
San Liberio, eremita del V secolo, celebrato il 27 maggio, fu un Santo di origini non anconitane, ma vissuto e morto in Ancona. Lo storico locale Vincenzo Pirani riferisce che "secondo la tradizione, era eremita nella chiesa suburbana di San Silvestro e appartenne all'Ordine dei Crociferi, come è illustrato sugli antichi plutei che recingevano l'altare della Cattedrale di Santo Stefano, trasferiti poi a San Lorenzo" (l'attuale cattedrale di S. Ciriaco – N.d.E.), "o eseguiti dopo la traslazione della Cattedra da Santo Stefano a San Lorenzo. Alla sua morte, fu sepolto nella chiesa di San Silvestro che, in suo onore mutò il titolo in San Liberio. Crollata la chiesa o per fatti naturali o per causa di uno degli assedi che ricorrono nella vita della città, più sicuramente per gli eventi naturali, si perse la memoria della presenza del sepolcro che fu ritrovato soltanto verso la fine del sec. X. I venerati resti, recuperati, furono raccolti in un sarcofago - quello detto di Gorgonio (si tratta del sarcofago di Flavio Gorgonio, conservato nel Museo diocesano di Ancona – N.d.E.) - e trasportati nella chiesa di San Lorenzo che la proprietaria, Maximilla, donò al Santo e, per Lui, alla Chiesa Anconitana". Cfr. Vincenzo Pirani, in collaborazione con il Prof. Giorgio Nicolini, Storia della Chiesa di Ancona, capitolo IV: I Santi venerati nella Chiesa anconetana, par.5. Vedi anche San Liberio (Liverio, Oliviero), su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 31 luglio 2015..
* Margherita Giuffrida, Afrodite Euploia a Cipro?, in Kωκαλoς. Studi pubblicati dall'Istituto di storia antica dell'Università di Palermo, vol. 42, Roma, Giorgio Bretschneider, 1996, pp. 341-348, ISSN 0392-0887 (WC · ACNP).
Lorenzo Calvelli, Cipro e la memoria dell'antico fra Medioevo e Rinascimento: la percezione del passato romano dell'isola nel mondo occidentale
web.archive.org
Afrodite (PDF), su adriaskolpos.comune.rimini.it. URL consultato il 10 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2018).
Le lesioni presumobilmente ottocentesche sono visibili sul lato destro del Duomo, rivolto verso il cantiere navale, accanto ad altre, probabilmente riferibili a danni da schegge da bombardamento risalenti al secondo conflitto mondiale. Dall'esame del residuo metallico ancora infisso al centro è stato ipotizzaro che le lesioni possano essere causa del bombardamento operato dal mare dalle navi comandate dall'ammiraglio Persano. vedi Duomo di Ancona - lesioni belliche. Altre lesioni belliche ottocentesche si possono osservare nel Lazzaretto, nel Parco della Cittadella, nell'Arco di Traiano e a Porta Pia.
* Margherita Giuffrida, Afrodite Euploia a Cipro?, in Kωκαλoς. Studi pubblicati dall'Istituto di storia antica dell'Università di Palermo, vol. 42, Roma, Giorgio Bretschneider, 1996, pp. 341-348, ISSN 0392-0887 (WC · ACNP).
Lorenzo Calvelli, Cipro e la memoria dell'antico fra Medioevo e Rinascimento: la percezione del passato romano dell'isola nel mondo occidentale