V. The Economics of Industry (1879), The Present Position of Economics (1885) e soprattutto i Principles of Economics (1890). Il termine economics, modellato su physics e mathematics e traducibile con "economica", ha sostituito "economia politica" nell'uso anglosassone, ma in Italia si continua a preferire la denominazione originaria.
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Milton Friedman, Essays in Positive Economics, The University of Chicago Press, 1953, pp. 8-9, 15 (estratti). L'approccio di Friedman è noto sotto il nome di positivismo metodologico.
Joseph Stiglitz, nel suo manuale di Microeconomia (Bollati Boringhieri, Torino, 1999, pp. 20-21) evidenzia i punti di disaccordo tra gli economisti anche quando si segue l'approccio di Friedman («diversi modelli conducono a diversi risultati, e spesso i dati non consentono di stabilire quale tra due modelli alternativi meglio descriva la realtà»), proponendo una tabella di punti controversi tratta da un'intervista agli economisti di alcune università americane. Alessandro Roncaglia (Lineamenti di economia politica, Laterza, Roma-Bari, 2005, pp. 12-14) ricorda le differenze tra scienze sociali e scienze naturali e sottolinea che l'economista studia una realtà in continuo mutamento di cui egli stesso è parte; non può quindi né semplicemente basarsi sulle teorie elaborate in passato, né pretendere di essere neutrale; «non c'è nulla di male in questo; basta saperlo e non nascondersi dietro un dito». V. anche Richard Swedberg, «The Doctrine of Economic Neutrality of the IMF and the World Bank», Journal of Peace Research, vol. 23, n. 4, 1986, pp. 377-390 (la neutralità del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale è stata in seguito contestata anche da Joseph Stiglitz).
Ad esempio, una delle opere più importanti di Gérard Debreu, premio Nobel per l'economia nel 1983, si intitola Theory of Value. An Axiomatic Analysis of Economic Equilibrium (Yale University Press, New Haven - London, 1959). John von Neumann dette notevoli contributi all'assiomatizzazione sia della fisica che dell'economia; quanto all'economia, è fondamentale l'opera Theory of Games and Economic Behavior (Princeton University Press, Princeton, 1944, scritta con Oskar Morgenstern), che fondò anche la moderna teoria dei giochi.