Liber Pontificalis, 70: «Eodem tempore veniens Eleutherius Patricius et Cubicularius Ravenna [sic] et occidit omnes qui in nece Joannis Exarchi et Judicibus [sic] Reipublicae fuerant mixti». Il passo in questione presenta due errori grammaticali, segnalati dal "sic", che non a caso autori di posteriori opere storiche, nel citare il passo in questione del Liber Pontificalis, hanno emendato (sostituendo "Ravenna" con "Ravennam" e "et iudicibus" con "et iudicum" o "ex iudicibus"). In particolare risulta controversa l'interpretazione di et iudicibus: l'emendazione con et iudicum ("e dei giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni e dei giudici della Repubblica", mentre l'emendazione con ex iudicibus ("tra i giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro tra i giudici della Repubblica che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni". Gli studiosi moderni sono divisi tra le due ipotesi. Secondo T.S. Brown, i giudici della Repubblica furono uccisi dai ribelli insieme all'esarca Giovanni, cfr. Thomas S. Brown, Eleuterio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993. Invece Cosentino e Rizzotto ritengono che i giudici della Repubblica furono fatti giustiziare dall'esarca Eleuterio, cfr. Rizzotto 2008, p. 8, e Salvatore Cosentino, Storia dell'Italia bizantina (VI-XI secolo): da Giustiniano ai Normanni, Bologna, Bononia University Press, 2008, p. 131, ISBN978-88-7395-360-9. Louis Duchesne (a cura di), Le liber pontificalis. Texte, introduction et commentaire, I, Parigi, 1886. Mirko Rizzotto, Ismailius e la renovatio imperii occidentalis: Eraclio e la rivolta dell'esarca Eleuterio (PDF), in Porphyra, n. 12, dicembre 2008, pp. 5-18 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
dmgh.de
Auctarii Havniensis extrema, 21 (Mommsen, p. 339): «Eraclius Eleutherium ad tuendam partem Italiae, quam nondum Langobardi occupaverant, mittit.» (LA) Auctarii Havniensis extrema, a cura di Theodor Mommsen, in Monumenta Germaniae Historica. Auctores antiquissimi, tom. 9, Chronica minora saec. IV.V.VI.VII, vol. 1, Berolini, apud Weidmannos, 1892, pp. 337-339.
Auctarii Havniensis extrema, 23 (Mommsen, p. 339): «Eleutherius cum erga se Longobardorum gentem pacatam videret , imperium conatur suscipere.» (LA) Auctarii Havniensis extrema, a cura di Theodor Mommsen, in Monumenta Germaniae Historica. Auctores antiquissimi, tom. 9, Chronica minora saec. IV.V.VI.VII, vol. 1, Berolini, apud Weidmannos, 1892, pp. 337-339.
Auctarii Havniensis extrema, 23 (Mommsen, p. 339): «...ut ad Romam pergeret, atque ibi, ubi imperii solium maneret, coronam sumeret.» (LA) Auctarii Havniensis extrema, a cura di Theodor Mommsen, in Monumenta Germaniae Historica. Auctores antiquissimi, tom. 9, Chronica minora saec. IV.V.VI.VII, vol. 1, Berolini, apud Weidmannos, 1892, pp. 337-339.
Auctarii Havniensis extrema, 23 (Mommsen, p. 339): «Nam, cum [Eleutherius] a Ravenna profectus pergeret Romam, apud castrum Luciolis paucis iam suo itinere comitantibus a militibus interficitur.» (LA) Auctarii Havniensis extrema, a cura di Theodor Mommsen, in Monumenta Germaniae Historica. Auctores antiquissimi, tom. 9, Chronica minora saec. IV.V.VI.VII, vol. 1, Berolini, apud Weidmannos, 1892, pp. 337-339.
Liber Pontificalis, 70: «Eodem tempore veniens Eleutherius Patricius et Cubicularius Ravenna [sic] et occidit omnes qui in nece Joannis Exarchi et Judicibus [sic] Reipublicae fuerant mixti». Il passo in questione presenta due errori grammaticali, segnalati dal "sic", che non a caso autori di posteriori opere storiche, nel citare il passo in questione del Liber Pontificalis, hanno emendato (sostituendo "Ravenna" con "Ravennam" e "et iudicibus" con "et iudicum" o "ex iudicibus"). In particolare risulta controversa l'interpretazione di et iudicibus: l'emendazione con et iudicum ("e dei giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni e dei giudici della Repubblica", mentre l'emendazione con ex iudicibus ("tra i giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro tra i giudici della Repubblica che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni". Gli studiosi moderni sono divisi tra le due ipotesi. Secondo T.S. Brown, i giudici della Repubblica furono uccisi dai ribelli insieme all'esarca Giovanni, cfr. Thomas S. Brown, Eleuterio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993. Invece Cosentino e Rizzotto ritengono che i giudici della Repubblica furono fatti giustiziare dall'esarca Eleuterio, cfr. Rizzotto 2008, p. 8, e Salvatore Cosentino, Storia dell'Italia bizantina (VI-XI secolo): da Giustiniano ai Normanni, Bologna, Bononia University Press, 2008, p. 131, ISBN978-88-7395-360-9. Louis Duchesne (a cura di), Le liber pontificalis. Texte, introduction et commentaire, I, Parigi, 1886. Mirko Rizzotto, Ismailius e la renovatio imperii occidentalis: Eraclio e la rivolta dell'esarca Eleuterio (PDF), in Porphyra, n. 12, dicembre 2008, pp. 5-18 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
Liber Pontificalis, 70: «Eodem tempore veniens Eleutherius Patricius et Cubicularius Ravenna [sic] et occidit omnes qui in nece Joannis Exarchi et Judicibus [sic] Reipublicae fuerant mixti». Il passo in questione presenta due errori grammaticali, segnalati dal "sic", che non a caso autori di posteriori opere storiche, nel citare il passo in questione del Liber Pontificalis, hanno emendato (sostituendo "Ravenna" con "Ravennam" e "et iudicibus" con "et iudicum" o "ex iudicibus"). In particolare risulta controversa l'interpretazione di et iudicibus: l'emendazione con et iudicum ("e dei giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni e dei giudici della Repubblica", mentre l'emendazione con ex iudicibus ("tra i giudici") implicherebbe che Eleuterio "uccise tutti coloro tra i giudici della Repubblica che erano stati coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni". Gli studiosi moderni sono divisi tra le due ipotesi. Secondo T.S. Brown, i giudici della Repubblica furono uccisi dai ribelli insieme all'esarca Giovanni, cfr. Thomas S. Brown, Eleuterio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993. Invece Cosentino e Rizzotto ritengono che i giudici della Repubblica furono fatti giustiziare dall'esarca Eleuterio, cfr. Rizzotto 2008, p. 8, e Salvatore Cosentino, Storia dell'Italia bizantina (VI-XI secolo): da Giustiniano ai Normanni, Bologna, Bononia University Press, 2008, p. 131, ISBN978-88-7395-360-9. Louis Duchesne (a cura di), Le liber pontificalis. Texte, introduction et commentaire, I, Parigi, 1886. Mirko Rizzotto, Ismailius e la renovatio imperii occidentalis: Eraclio e la rivolta dell'esarca Eleuterio (PDF), in Porphyra, n. 12, dicembre 2008, pp. 5-18 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
Secondo una versione più tarda della Vita di Papa Adeodato (cfr. Thomas Ebendorfer, Vita di Deusdedit, in Chronica Pontificum Romanorum. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).), Eleuterio «...multavit pena pecuniaria vel occidit omnes, qui in nece Johannis Esarchi hac dignitate pollentis et iudicium rei publicae mixti fuerunt.» ("inflisse una pena pecuniaria o uccise tutti i coinvolti nell'assassinio dell'esarca Giovanni..."). Il particolare della "pena pecuniaria" non è presente nella versione originale del Liber Pontificalis.
AA. VV., Vita di Adeodato, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Hic venit Roma et susceptus est a sanctissimo Deusdedit papa optime.»
AA. VV., Vita di Adeodato, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Qui egressus de Roma venit Neapolim , qui tenebatur a Iohanne Compsino intarta contra quem/qui pugnando Eleuterius patricius ingressus est Neapolim et interfecit eundem tyrannum, simul cum eo alios multos» ("Uscito da Roma, giunse a Napoli, che era sotto il potere di Giovanni Compsino ribelle, combattendo il quale Eleuterio patrizio entrò a Napoli e uccise questo tiranno, e molti altri con lui")
AA. VV., Vita di Adeodato, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «reversus est Ravenna et data roga militibus facta est pax magna in tota Italia.» ("Ritornò a Ravenna e, pagato il soldo ai soldati, una grande pace fu ottenuta in tutta l'Italia").
AA. VV., Vita di Bonifacio V, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Eodem tempore ante diem ordinationis eius Eleuterius patricius et exarchus/eunuchus factus intarta adsumpsit regnum» ("A quei tempi, prima della sua ordinazione [di Papa Bonifacio V], Eleuterio patrizio e esarca/eunuco, fattosi ribelle, assunse il regno").
AA. VV., Vita di Bonifacio V, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Et veniente eum ad civitatem Romanam in castrum, que dicitur Luciolis , ibidem a milites Ravennates interfectus est.» ("E mentre si stava dirigendo in direzione della città romana venne ucciso nella fortezza, che viene detta Luciolis, dai soldati ravennati"). Si noti "a milites Ravennates" in luogo di "a militibus Ravennatis", particolare che Thomas Ebendorfer, nella sua Chronica Pontificum Romanorum (che attinge pesantemente dal Liber Pontificalis o copiandolo o parafrasandolo, con aggiunte minime), emendò appunto in "a militibus Ravennatis" (cfr. Thomas Ebendorfer, Vita di Bonifacio V, in Chronica Pontificum Romanorum. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).).
AA. VV., Vita di Bonifacio V, in Liber Pontificalis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Cuius caput ductus Constantinopolim ad piissimum principem.» ("La sua testa venne inviata a Costantinopoli al principe piissimo [Eraclio]").
Agnello Ravennate, Vita di Giovanni, in Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2018).: «Qui egressus de Ravenna Romam vellet ire, a militibus in castro Lucceolis gladio peremptus est; cuius caput cunditum sacco Constantinopolim imperatori delatum est.» ("Uscito da Ravenna con l'intenzione di andare a Roma, venne ucciso dai soldati con la spada nel castrum Luceolis; la sua testa, messa in un sacco, venne inviata all'Imperatore a Costantinopoli")