Diversa, invece, la versione su toni e parole data dall'ambasciatore francese: «E così, avete aspettato di vederci in ginocchio, per accoltellarci alle spalle. Se fossi in voi non ne sarei affatto orgoglioso», e Ciano avrebbe risposto, arrossendo: «Mio caro Poncet, tutto questo durerà l'espace d'un matin. Ben presto ci ritroveremo tutti davanti a un tavolo verde», riferendosi a un futuro tavolo delle trattative al termine del conflitto. cfr. Niente pugnale alla schienaArchiviato il 15 settembre 2016 in Internet Archive., in Il Tempo, 10 giugno 2009. URL consultato il 28 dicembre 2018.
Di seguito i testi dei due telegrammi, qui fedelmente riportati secondo le fonti reperibili. cfr. La Dichiarazione di Guerra di Mussolini, su storiaxxisecolo. URL consultato il 30 dicembre 2018.
Berlino, 10/6/40, telegramma di Hitler al Re
La provvidenza ha voluto che noi fossimo costretti contro i nostri stessi propositi a difendere la libertà e l'avvenire dei nostri popoli in combattimento contro Inghilterra e Francia. In quest'ora storica nella quale i nostri eserciti si uniscono in fedele fratellanza d'armi, sento il bisogno d'inviare a Vostra Maestà i miei più cordiali saluti. Io sono della ferma convinzione che la potente forza dell'ITALIA e della GERMANIA otterrà la vittoria sui nostri nemici. I diritti di vita dei nostri due popoli saranno quindi assicurati per tutti i tempi.
Berlino, 10/6/40, telegramma di Hitler a Mussolini
Duce, la decisione storica che Voi avete oggi proclamato mi ha commosso profondamente. Tutto il popolo tedesco pensa in questo momento a Voi e al vostro Paese. Le forze armate germaniche gioiscono di poter essere in lotta al lato dei camerati italiani. Nel settembre dell'anno scorso i dirigenti britannici dichiararono al Reich la guerra senza un motivo. Essi respinsero ogni offerta di un regolamento pacifico. Anche la Vostra proposta di mediazione si ebbe una risposta negativa. Il crescente sprezzo dei diritti nazionali dell'ITALIA da parte dei dirigenti di Londra e di Parigi ha condotto noi, che siamo stati sempre legati nel modo più stretto attraverso le nostre Rivoluzioni e politicamente per mezzo dei trattati, a questa grande lotta per la libertà e per l'avvenire dei nostri popoli.
Diversa, invece, la versione su toni e parole data dall'ambasciatore francese: «E così, avete aspettato di vederci in ginocchio, per accoltellarci alle spalle. Se fossi in voi non ne sarei affatto orgoglioso», e Ciano avrebbe risposto, arrossendo: «Mio caro Poncet, tutto questo durerà l'espace d'un matin. Ben presto ci ritroveremo tutti davanti a un tavolo verde», riferendosi a un futuro tavolo delle trattative al termine del conflitto. cfr. Niente pugnale alla schienaArchiviato il 15 settembre 2016 in Internet Archive., in Il Tempo, 10 giugno 2009. URL consultato il 28 dicembre 2018.
Niente pugnale alla schiena, in Il Tempo, 10 giugno 2009. URL consultato il 28 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).