Così lo descrive Alfonso Borrelli nel 1670, riportato dal Gemmellaro: Finalmente giunta essendo la infocata mole vicino a Catania, del pericolo e della necessità incalzati, non mancarono uomini che con macchine ed artificii giudicassero doversi procacciar salvezza. Furono essi Saverio Musumeci, illustre per dottrina ed ingegno, il sacerdote Diego Pappalardo, Giacinto Platania insigne pittore e tal altro che sospettarono non essere impossibile il deviar quel torrente onde non traboccar nella città, opponendogli moli, e macchinamenti adoprando. Ed il primo fra tutti il Pappalardo con incredibile audacia perforò il sasseo torrente non lungi Malpasso, vicino alla sua origine occidentale, sotto la nuova voragine. Ei comandò di perquotersi e rompersi con pesanti martelli e di trarre con uncini di ferro le sassee moli collaterali al torrente; e perché durar non potevano gli esecutori dell'opera in quell'urentissimo luogo senza pericolo di soffocarsi, benché di pelli coperti, altri succedevano all'uopo, tenebrando il sasseo acervo, finché giunsero alla interna parte torrida-fluida-cadente del profluvio, che eruttò dall'aperto canale e trasversalmente scorse e perseverò per notabile spazio, e avrebbe potuto continuare, se gli intrepidi operieri non ne fossero stati impediti dagli abitatori vicini, per tema che su di loro non ripiombasse il torrente; Scuola Dusmet Nicolosi, “La terribile Eruzione del 1669″ (di Carlo Gemmellaro), su già eliodoro.net (dominio scaduto). URL consultato il 17 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
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ALL'ETNA!,Escursione del sei agosto 1876, RELAZIONE LETTA AL CLUB ALPINO(SEZIONE DI CATANIA) per Sebastiano Speciale All'Etna
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A lungo si è erroneamente favoleggiato di un promontorio roccioso - la cui esistenza è smentita da un lato dall'orografia del territorio, dall'altro dalla presenza al di sotto del Castello di un intero quartiere della Catania greca - su cui l'edificio sarebbe stato costruito, affacciandosi quindi a picco sul mare (Vedi Castello Ursino, il segno dell'Imperatore). Tale ipotesi ha condizionato anche Autori recenti; vedi Castello normanno di CataniaArchiviato il 14 agosto 2014 in Internet Archive..
A lungo si è erroneamente favoleggiato di un promontorio roccioso - la cui esistenza è smentita da un lato dall'orografia del territorio, dall'altro dalla presenza al di sotto del Castello di un intero quartiere della Catania greca - su cui l'edificio sarebbe stato costruito, affacciandosi quindi a picco sul mare (Vedi Castello Ursino, il segno dell'Imperatore). Tale ipotesi ha condizionato anche Autori recenti; vedi Castello normanno di CataniaArchiviato il 14 agosto 2014 in Internet Archive..
A lungo si è erroneamente favoleggiato di un promontorio roccioso - la cui esistenza è smentita da un lato dall'orografia del territorio, dall'altro dalla presenza al di sotto del Castello di un intero quartiere della Catania greca - su cui l'edificio sarebbe stato costruito, affacciandosi quindi a picco sul mare (Vedi Castello Ursino, il segno dell'Imperatore). Tale ipotesi ha condizionato anche Autori recenti; vedi Castello normanno di CataniaArchiviato il 14 agosto 2014 in Internet Archive..
Notizie sul sito istituzionale, su comune.belpasso.ct-egov.it. URL consultato il 25 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).
Notizie sul sito istituzionale, su comune.misterbianco.ct.it. URL consultato il 25 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2009).