Alcune fonti islamiche molto tarde riferiscono che il capo delle autorità locali d'Africa si chiamasse "Ḥubāḥiba" o "Jananah". Alcuni autori moderni (ad esempio Treadgold, p. 935 e Pringle, p. 47) hanno proposto che il vero nome di "Ḥubāḥiba" o "Jananah" fosse Gennadio e lo identificano con l'esarca d'Africa allora in carica; secondo Kaegi, invece, "Ḥubāḥiba" indicava in origine una pluralità di notabili che per successive corruzioni nella trasmissione della tradizione divennero una sola persona (cfr. Kaegi, p. 191: «the tradition became muddled and transformed in transmission. One Muslim historical tradition transforms multiple but unnamed local North African notables into one mistakenly named Ḥubāḥiba whom later copyists turn into a Jennaha [...]»). (EN) Warren Treadgold, A History of the Byzantine State and Society, Stanford, California, Stanford University Press, 1997, ISBN0-8047-2630-2. (EN) Denys Pringle, The Defence of Byzantine Africa from Justinian to the Arab Conquest: An Account of the Military History and Archaeology of the African Provinces in the Sixth and Seventh Century, Oxford, British Archaeological Reports, 1981, ISBN0-86054-119-3. (EN) Walter Kaegi, Muslim Expansion and Byzantine Collapse in North Africa, Cambridge, University of Cambridge, 2010, ISBN9780521196772.
Alcune fonti islamiche molto tarde riferiscono che, in seguito a una rivolta nell'esarcato che portò al potere colui che le fonti islamiche chiamano "al-At'riyūn" (forse da emendare in Eleuterio secondo Pringle, p. 47), "Ḥubāḥiba" (nome probabilmente da emendare in Gennadio) fu costretto a fuggire a Damasco alla corte del califfo Muʿāwiya, al quale richiese aiuti militari per riconquistare il potere a Cartagine; nel 665, dunque, con il pretesto di ristabilire al governo dell'Esarcato "Ḥubāḥiba", gli Arabi invasero l'Africa bizantina, ma nel corso della spedizione "Ḥubāḥiba" morì ad Alessandria verso la fine dello stesso anno (Treadgold, p. 320). Kaegi ha molti dubbi sull'attendibilità della vicenda della fuga di "Ḥubāḥiba" presso gli Arabi, ipotizzando che possa essere stata inventata da tarde fonti arabe prendendo spunto dalla fuga presso gli Arabi di Elpidio, il governatore ribelle di Sicilia che fornì ai Musulmani il pretesto per avviare la conquista islamica della Sicilia (Kaegi, p. 191, nota 66). (EN) Denys Pringle, The Defence of Byzantine Africa from Justinian to the Arab Conquest: An Account of the Military History and Archaeology of the African Provinces in the Sixth and Seventh Century, Oxford, British Archaeological Reports, 1981, ISBN0-86054-119-3. (EN) Warren Treadgold, A History of the Byzantine State and Society, Stanford, California, Stanford University Press, 1997, ISBN0-8047-2630-2. (EN) Walter Kaegi, Muslim Expansion and Byzantine Collapse in North Africa, Cambridge, University of Cambridge, 2010, ISBN9780521196772.