Nei circa due secoli che separano la Seconda guerra punica dall'avvento del Principato di Augusto si è calcolato che in media era impegnata ogni anno nell'esercito il 13 per cento della popolazione maschile sopra i 17 anni, con punte del 30 per cento (Ruffolo, p. 48. Giorgio Ruffolo, Quando l'Italia era una superpotenza, Einaudi, 2004.
Secondo Giorgio Ruffolo la cifra di un milione di uomini sotto Costantino è esagerata (Ruffolo, p. 137). Giorgio Ruffolo, Quando l'Italia era una superpotenza, Einaudi, 2004.
Il termine è usato, occasionalmente, come un antico nome dei cavalieri romani: in Plinio il Vecchio (Naturalis historia, XXXIII, 35), ad esempio: Equitum quidem etiam nomen ipsum saepe variatum est, in iis quoque, qui id ab equitatu trahebant. celeres sub Romulo regibusque sunt appellati, deinde flexuntes, postea trossuli [...]testo on line da LacusCurtius). Il termine ricorre anche in uno dei frammenti di Granio Liciniano, Storia romana, XXVI, 3, tramandataci da un palinsesto.