Esotismo (Italian Wikipedia)

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cini.it

persee.fr

  • Cesare Romani, Il corpo dell'esotismo: cartografia, fotografia, cinema, in Le Globe, vol. 148, 2008, pp. 107-128. URL consultato il 2 marzo 2016.
    «Per molti secoli l'Africa, le Americhe e l'Asia furono immaginate come luoghi libidinosi ed erotizzati. A partire dal XV secolo, con le scoperte geografiche e la conseguente esperienza coloniale, il desiderio di possesso delle Nuove Terre fu strettamente legato con l'idea della Natura intesa come femminile. È sulle carte del Nuovo Mondo che la cartografia rinascimentale, con le prime raffigurazioni di piante esotiche, di animali, di indiani, di cannibali, sembra più efficace nel raccontare le stranezze riportate dagli esploratori nei loro scritti e che per la maggior parte, risentivano delle influenze di una geografia congetturale, quella del Medioevo, le cui reminiscenze permarranno a lungo (Milanesi, 1983 e Broc, 1986). I resoconti dei viaggiatori abbondavano di osservazioni sulla mostruosa sessualità dei popoli incontrati.»

sapere.it

  • Preromanticismo [collegamento interrotto], su Sapere.it. URL consultato il 26 aprile 2011.
    «Se il secolo volge verso il razionalismo, l'ardore degli istinti umani e l'abbandono al fascino della natura fomentano nuovi motivi; del resto, un sottile esotismo orientale, diffuso dalla traduzione dall'arabo delle Mille e una notte a opera di Galland (1704), e la conoscenza dell'India e, in genere, dell'Oriente portano francesi e altri europei a tendenze esotiche, estranee al mondo classico, accusato di freddezza e di scolasticismo almeno fino alla scoperta di Ercolano e di Pompei e alla reviviscenza del classicismo nell'arte e nel costume»

web.archive.org

  • Sezione dedicata ai rapporti tra Venezia e Oriente, su basilicasanmarco.it, a cura della Procuratoria di San Marco (Venezia). URL consultato l'11 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2009).
    «La linea politica di fondo di Venezia si orienta verso Bisanzio […] Venezia comincia ad arricchirsi di opere ed anche per quest'aspetto viene influenzata dall'Oriente e da Bisanzio, come pure da tutte le terre dove fiorisce l'arte bizantina (Ravenna, Grado, Parenzo). Dall'Oriente vengono chiamati artisti capaci di riprodurre modelli, opere e mosaici tipicamente bizantini. […] Fino a tutto il 1300 e oltre, le ispirazioni a schemi e modelli dell'arte orientale sono molto forti. Inizialmente è Bisanzio, con l'arte raffinata e lussuosa della sua corte, con i suoi ori, smalti e gemme a dare modelli e forme all'arte veneziana. Fra il XII e il XIV secolo sarà invece la civiltà arabo-mussulmana ad offrire a Venezia nuove fonti di ispirazioni e forme per le proprie creazioni.»