Schelling, Lezioni monachesi sulla storia della filosofia moderna (1827-1830), trad. it. a cura di G. Durante, Firenze, Sansoni, 1950, pag. 155, cit. in: Giulio Severino, Inconscio Fondamento Abisso nella «Scienza della Logica» di Hegel, pag. 50, nota 30, in "Il Pensiero. Rivista di Filosofia", vol. XXXIII, fascicoli 1-2, anno 1993.
Il suo allievo Hans-Georg Gadamer ha tuttavia ridimensionato questo giudizio di Heidegger su Platone, adducendo la scarsa conoscenza che quegli aveva del secondo, interpretato impropriamente in un'ottica aristotelica; ed ha affermato come non solo appaia «poco convincente» che Platone abbia «compiuto un ulteriore passo sul cammino dell'oblio dell'Essere», ma che in tal modo Heidegger abbia di conseguenza escluso dai propri interessi quegli esponenti del neoplatonismo cristiano che lo avevano affascinato da giovane (Ferruccio De Natale, Heidegger e Plotino. Consonanze imperfette, in Confronti con Heidegger, pag. 35, a cura di Giuseppe Semerari, Bari, Edizioni Dedalo, 1992 ISBN 978-8822061270).
Giovanni Reale, L'Uno e le sue proprietàArchiviato il 18 maggio 2015 in Internet Archive.: «L'ipostasi dell'Uno coincide con la stessa attività autoproduttrice. L'Uno esplica il suo atto di autoproduzione "volendolo"; quindi, è ciò che vuole essere. Pertanto, l'Uno è creatore d sé, è causa sui. Plotino dice espressamente: "Egli ha creato se stesso"».
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Giovanni Reale, L'Uno e le sue proprietàArchiviato il 18 maggio 2015 in Internet Archive.: «L'ipostasi dell'Uno coincide con la stessa attività autoproduttrice. L'Uno esplica il suo atto di autoproduzione "volendolo"; quindi, è ciò che vuole essere. Pertanto, l'Uno è creatore d sé, è causa sui. Plotino dice espressamente: "Egli ha creato se stesso"».