Filioque (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Filioque" in Italian language version.

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  • II Concilio di Lione 1271-1276: testo - IntraText CT, su www.intratext.com. URL consultato il 7 gennaio 2025. "Con fedele e devota professione, confessiamo che lo Spirito Santo procede eternamente dal Padre e dal Figlio non come da due principi, ma come da uno solo; non per due spirazioni, ma per una sola. Questo ha ritenuto finora, ha predicato e insegnato, questo crede fermamente, predica, confessa e insegna la sacrosanta chiesa Romana, madre e maestra di tutti i fedeli. Questo crede l'immutabile e vera opinione dei padri e dottori ortodossi, sia Latini che Greci. Ma poiché alcuni, ignorando l'irrefragabile verità ora accennata, sono caduti in vari errori, noi, desiderosi di precludere la via a questi errori, con l'approvazione del santo concilio, condanniamo e riproviamo tutti quelli che osano negare che lo Spirito Santo procede eternamente dal Padre e dal Figlio, o anche asserire temerariamente che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come da due principi e non come da uno solo."[3]

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  • Art. 8; (iv) "A coloro che affermano che il Paraclito, che proviene dal Padre, ha la sua esistenza attraverso il Figlio e dal Figlio, e che propongono nuovamente come prova la frase "lo Spirito esiste attraverso il Figlio e dal Figlio". In alcuni testi [dei Padri], la frase denota il risplendere e la manifestazione dello Spirito. Infatti, il Paraclito stesso risplende e si manifesta eternamente attraverso il Figlio, allo stesso modo in cui la luce risplende e si manifesta attraverso l'intermediario dei raggi del sole; denota inoltre il conferimento, la donazione e l'invio dello Spirito a noi. Tuttavia, non significa che sussista attraverso il Figlio e dal Figlio, e che riceva il suo essere attraverso di Lui e da Lui. Perché questo significherebbe che lo Spirito ha il Figlio come causa e fonte (esattamente come ha il Padre), per non dire che ha la sua causa e fonte più dal Figlio che dal Padre; infatti si dice che ciò da cui deriva l'esistenza è anche creduto arricchire la fonte ed essere la causa dell'essere. A coloro che credono e dicono tali cose, pronunciamo la suddetta risoluzione e giudizio, li tagliamo fuori dall'appartenenza agli Ortodossi e li bandiamo dal gregge della Chiesa di Dio.[4]

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  • Catechismo della Chiesa Cattolica, 247–248 (PDF).
  • Gregorio Nazianzeno - Il mistero della Santissima Trinità, su www.vatican.va. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  • "Dopo aver riferito le testimonianze tratte dalle sacre Scritture e da molti passi dei santi dottori: dell’oriente e dell'occidente, poiché gli uni dicono che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio, e gli altri invece che procede, dal Padre attraverso il Figlio, ma volendo tutti esprimere la stessa cosa con formulazioni diverse, i Greci hanno assicurato che, dicendo che lo Spirito santo procede dal Padre, non intendono escludere il Figlio; ma che, sembrando loro, a quanto dicono, che i Latini professassero che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio come da due princìpi e da due spirazioni, essi si astenevano dal dire che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio. Quanto ai Latini, hanno dichiarato che dicendo che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio non avevano l'intenzione di negare che il Padre sia la fonte e il principio di ogni divinità, cioè del Figlio e dello Spirito santo; né volevano sostenere che il Figlio non abbia dal Padre il fatto che lo Spirito santo procede dal Figlio, né infine ammettere due princìpi o due spirazioni, ma affermare un solo principio e una sola spirazione dello Spirito santo, come hanno sempre sostenuto. E poiché da tutte queste espressioni scaturisce una sola e identica verità, si sono finalmente e unanimemente intesi e accordati, in uno stesso spirito e in una uguale interpretazione, sulla seguente formula d'unione santa e gradita a Dio".[1]
  • Laetentur caeli (6 luglio 1439), Bolla sull'unione con i greci, su www.vatican.va. URL consultato il 12 gennaio 2025.
  • "Nel nome della santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito santo, con l'approvazione di questo santo concilio universale fiorentino, noi definiamo che affinché tutti i cristiani credano, ricevano e professino, come tutti professano, questa verità di fede, che, cioè, lo Spirito santo è eternamente dal Padre e dal Figlio, che ha la sua essenza e il suo essere sussistente ad un tempo dal Padre e dal Figlio, e che procede eternamente dall'uno e dall'altro come da un solo principio e per una sola spirazione, noi dichiariamo che quello che hanno detto i santi dottori e padri, cioè che lo Spirito santo procede dal Padre per mezzo del Figlio, mira a far comprendere che il Figlio, proprio come il Padre è causa, secondo i Greci, principio, secondo i Latini, della sussistenza dello Spirito santo. E poiché tutto quello che è del Padre, lo stesso Padre lo ha donato al suo unico Figlio generandolo, a eccezione del suo essere Padre, lo stesso fatto che lo Spirito santo proceda dal Figlio, il Figlio lo ha ricevuto fin dall'eternità dal Padre, dal quale è anche fin dall'eternità generato".[5]
  • Cantate Domino (4 febbraio 1442), Bolla di unione dei Copti, su www.vatican.va. URL consultato il 7 gennaio 2025.
  • "noi dichiariamo che quello che hanno detto i santi dottori e padri, cioè che lo Spirito santo procede dal Padre per mezzo del Figlio, mira a far comprendere che il Figlio, proprio come il Padre è causa, secondo i Greci, principio, secondo i Latini, della sussistenza dello Spirito santo".[6]
  • Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC, 891): "Di questa infallibilità il Romano Pontefice, capo del Collegio dei Vescovi, fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo Pastore e Dottore di tutti i fedeli, che conferma nella fede i suoi fratelli, proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale. [...] L'infallibilità promessa alla Chiesa risiede pure nel Corpo episcopale, quando questi esercita il supremo Magistero col Successore di Pietro» soprattutto in un Concilio Ecumenico.422 Quando la Chiesa, mediante il suo Magistero supremo, propone qualche cosa «da credere come rivelato da Dio»423 e come insegnamento di Cristo, «a tali definizioni si deve aderire con l'ossequio della fede ».424 Tale infallibilità abbraccia l'intero deposito della rivelazione divina".
  • Tra gli altri, a parte il Catechismo della Chiesa cattolica (Parte Prima, Sez. seconda, art. 1, parag. 2, 246-248)[7], v. per esempio, l'udienza generale di papa Giovanni Paolo II[8] o l'enciclica Dominum et Vivificantem[9]; v. anche l'enciclica Divinu Illud Munus di papa Leone XIII [10]; a livello catechetico, v. i due catechismi di papa Pio X, maggiore (Parte Prima, Capo IX, VIII articolo, 132-134)[11] e minore (Parte Prima, Capo II, 46)[12], nonché il catechismo tridentino (Parte Prima, art. VIII, 101)[13]

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