Agostino utilizza il termine latino caritas per indicare l'agape cristiano, ad esempio in Meditazioni, V, 4, o nel Commento al Vangelo di Giovanni, 65, 1, dove parla dell'amore come attributo di Dio, e non più solo dell'uomo, che «ci rinnova, rendendoci uomini nuovi, eredi del Testamento Nuovo, cantori del cantico nuovo» (Opere di sant'Agostino, a cura di Agostino Trapè, Nuova Biblioteca Agostiniana [= NBA], Città Nuova, p. 1141).