«Da Massafiscaglia, vera isola rossa d'Italia, in provincia di Ferrara, dove il Pds ha raccolto il 70% dei voti lasciando il restante 30% a Rifondazione Comunista»
archive.is
Cenni storici, su 195.62.166.245, Comune di Migliaro, 2012. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
Cenni storici, su 195.62.166.245, Comune di Migliarino, 2012. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
itinerari, su 195.62.166.245, Comune di Massa Fiscaglia, 2012. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
Fiera del fiore 2015 - loc. Migliarino, su 195.62.166.245, Comune di Fiscaglia. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
Fiera di Settembre 2014 - Migliarino, su 195.62.166.245, Comune di Fiscaglia. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
beniculturali.it
siusa.archivi.beniculturali.it
Chiara Ferraresi, Parrocchia della Natività di Maria Santissima, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, 24 agosto 2005. URL consultato il 24 ottobre 2014.
A titolo di esempio si segnala la bolla di Benedetto VII del 1023 indirizzata ad un gruppo di fiscagliesi, ai quali riconferma «omnem antiquam consuetudinem e «omnem dationem seu functionen publicam» (cfr. Benati, 1973, pp. 11-12) Amedeo Benati, L'arimannia nella storia medievale di Massafiscaglia, Ferrara, SATE, Stabilimento Artistico Topografico Editoriale, 1973.
Notizie generali, su siafe.comune.fe.it, Sistema Informativo Archivistico Ferrarese, maggio 2007. URL consultato il 15 ottobre 2014.
Capitoli sopra le reformacione del Consiglio del Milliaro et Rotta, su siafe.comune.fe.it, Sistema Informativo Archivistico Ferrarese, maggio 2007. URL consultato il 15 ottobre 2014.) e nel 1750 da cardinale legato Paolucci con i Capitoli e regole per il buon governo della Comunità di Migliaro
L'organizzazione comunitaria degli arimanni (tradizionalmente indipendente, sebbene in modo parziale ed instabile, dal potere locale, viceversa legata direttamente al sovrano) (cfr. Tabacco, 1980, p. 240) si conservò ancora per secoli in certi nuclei rurali, destinati talvolta a dar vita a comuni. Col tempo tuttavia, data la latitanza di un potere regio cui rendere gli obblighi tradizionali e che ne riconoscesse nel contempo i diritti di uomini liberi, persero nei fatti il diritto (e la possibilità economica) di portare armi e conservarono invece gli obblighi connessi alla guerra, sotto forma di «servizio» (obsequium), quali la costruzione ed il mantenimento di ponti, fortificazioni, strade e argini: il loro status venne visto in definitiva come più gravoso rispetto a quello della maggioranza della popolazione asservita (cfr. Barbero, pp. 18-19 e Duby, pp. 55-56) (FR) Giovanni Tabacco, Gli orientamenti feudali dell'impero in Italia Structures féodales et féodalisme dans l'Occident méditerranéen (Xe-XIIIe siècles). Bilan et perspectives de recherches. Actes du Colloque de Rome (10-13 octobre 1978 ), in Publications de l'École française de Rome, n. 44, Roma, École Française de Rome, 1980. Alessandro Barbero, Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo, 6ª ed., Roma-Bari, Laterza, 2011, ISBN978-88-420-6374-2. Georges Duby, Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo, Roma-Bari, Laterza, 2004, ISBN88-420-7219-2.
Comune di Migliarino, su archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it, Istituto per i Beni Archivistici Culturali e Naturali, 31 dicembre 2012. URL consultato il 15 ottobre 2014.
Da carotaggio presso Corte Tina, a Migliaro sul confine con Massa Fiscaglia, si osserva fino alla profondità di 17,5 metri, un'alternanza di depositi argillosi e di limosi, con intercalazioni di torba, interrotti, tra i 6,30 m e i 7,70 m, da sedimenti argillosi a più alta salinità, con presenza di molluschi (di ambiente salmastro nella parte superiore, marino nella parte inferiore). Tra i 17,5 metri e i 40 metri si hanno spessi strati di fini sabbie fluviali, seguiti da un'alternanza di depositi argillosi e di limo grigio con la completa assenza di elementi lacustri ed invece tipici di un ambiente continentale freddo con l'associazione di pini e betulle (cfr. Bondesan, 1999, pp. 18-19) Marco Bondesan, Calderoni G. e Cattani L., Nuovi dati stratigrafici, paloambientali e di cronologia radiometrica sul ciclo trasgressivo-regressivo olocenico nell'area deltizia padana (PDF), in annali dell'Università di Ferrara, vol. 8, n. 1, Università degli Studi di Ferrara, 1999. URL consultato il 24 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
Marcello Bertelli, Senza Titolo, in La Nuova Ferrara, 30 aprile 2013. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2014).
Marco Bondesan, Distribuzione paesaggi (JPG), su marcobondesan.it, Marco Bondesan, 14 settembre 2014. URL consultato il 24 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
Matteo Proto, Bonifiche, su ottocentoferrarese.it, Istituto di Storia Contemporanea, 2011. URL consultato il 24 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2014).
La Pieve di San Vitale, dopo essere stata abbandonata attorno al XVII secolo, fu completamente riedificata attorno al 1983 in forme neoclassiche sobrie con mattone a vista, in seguito a lascito (cfr. Lapide Rocchi), ma non più utilizzata e chiusa al pubblico.
Completamente riedificata in seguito a lascito (cfr. Lapide Rocchi), ma non più utilizzata e chiusa al pubblico.